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Ultra - Novembre 2011

La mia lunga avventura de L'Eroica Running

Ultramarathon - Ultra - Novembre 2011

“Ovunque lo sguardo io giro, immenso Dio ti vedo, nell’opre tue t’ammiro…”

E' stata un'avventura molto lunga e faticosa quella de L'Eroica running. E' durata un anno e mezzo, da quando fui chiamata da Franco Gatterelli, l'ideatore, socio de L'Eroica bici d'epoca e della fondazione di cui è presidente Claudio Marinangeli, mentre Furio è il Presidente della Asd L’eroica. In pratica tutti capi, tutti soci che da 15 anni muovono con successo quel gioiello che va sotto il nome de L'Eroica in Bici d'Epoca.

Quindici anni fa erano, si dice 92 partenti, ma qualcuno che c'era afferma che fossero molti, ma molti meno, oggi, sono arrivati a 5.000 partecipanti provenienti da tutto il mondo e c'è chi ha provato a imitarli.

Un anno e mezzo di lavoro, che ha visto le prove generali lo scorso anno con una 37 km con circa 50 partecipanti competitivi. Quest'anno gli iscritti la mattina della gara erano 150! Un buon lavoro su cui avrei messo la mano sul fuoco affinché almeno cosi fossero, senza contare la non competitiva di circa 250 persone...cavolo! E’ stata una delle tante emozioni ...

A dire il vero le emozioni della giornata sono state sopraffatte dall'ansia e dalla paura delle settimane precedenti, che qualcosa andasse storto, che i più sbagliassero strada, che non ci fossero abbastanza volontari sul percorso, che alla lunga la gente sarebbe rimasta sola, che alle iscrizioni il casino sarebbe scoppiato, che la gente si fosse persa in quella perla preziosa chiamata Greve in Chianti e dintorni, un piccolissimo gioiello che si estende in lunghezza per qualche centinaio di metri soltanto, o che la cena degli eroi si rivelasse la cena dei poveri... che gli Eroi senza bici avrebbero vagato nel Chianti ...che gli Eroi avrebbero dovuto davvero essere degli Eroi veri per superare una burrasca attesa e annunciata da almeno una settimana, che qualche fiumiciattolo avrebbe rotto gli argini, che la gente sarebbe rimasta scontenta per un qualche motivo, magari assurdo, come spesso capita sempre più fra gli amatori esigenti, o ancora che il dormitorio degli Eroi si rivelasse tale (dopo quel che ho vissuto io a Fano...), che ..che ..ma quanta ansia quanta paura!

Un anno e mezzo di lavoro per arrivare ad un primo risultato, non facile non semplice non regalato non scontato!

Vorrei avere il cuore libero e la tranquillità e calma che avevo dopo l'Eco del Chianti, anche ora che provo a buttar giù qualcosa di quel che è stata la mia Eroica Running. Lì ero gradita e desiderata ospite degli organizzatori che non hanno chiesto nulla tranne che essere "discreta" sia nel pubblicare le foto, sia nella presenza.

Qui ero io in cooperazione e, scusate, anche in prima persona a far decollare una nuova manifestazione. Ero io quella che conosceva la maggioranza dei podisti, ero io che ... alla fine mi son trovata mio malgrado a muovere tanti fili, ero io che, mio malgrado, suggerivo via via che l'evento si avvicinava cosa fare e cosa non fare, soprattutto cosa fare per dare uno standard qualitativo di medio-alto livello, di nazionalizzare la gara che non fosse qualcosa di provinciale, bensì un gioiello di cui andar fieri, ero io a gestire inizialmente i cronometristi, speaker, pubblicità, atleti… insomma non ero solo l'Ufficio stampa!

Vorrei avere il cuore libero di tre settimane fa per parlarvi con fare poetico delle terrazze del Chianti, della bellezza dei colori, il giallo, il rosso, il verde.. ben amalgamati su una terra dono del nostro Dio!

Ma dopo il Chianti, sulla mia testa si sono abbattute diverse burrasche, dal rompimento di scatole con alcuni aretini, ai dieci giorni di fuoco per me, dell'avventura di Antonio Tallarita in quel di Reggio Emilia, e che, forse involontariamente, qualcuno ha tentato di rimarcare anche a L’eroica. Dieci giorni, 1000 km, giuro ognuno di quei mille chilometri mi sono passati sulla testa come macigni e qualche volta si sono fermati al cuore, ferendolo! Sono fatta cosi, prendere o lasciare! Non do mai, né darò mai 29, io o faccio 31 o non se ne parla! Cosi è stato per Reggio Emilia, cosi è stato nel mio passato di cui non rinnego niente (qualcuno mi ricordava di quando facevo la pace-maker, più che altro di quando mi inventai tal formula sulla mezza in Toscana), e cosi è stata per questa bella Eroica!

Nonostante ciò non sono l'eroina de L'Eroica! Sono semplicemente l'umile operaia che in questo anno ha davvero lavorato nella vigna chiamata Chianti! Enrico Bartolini terzo, dice: “Ma avete visto che bei colori c'erano oggi? Già i colori, il rosso, il verde, il giallo, riduttivo quasi classificarli cosi! Ed è Rosanna Bandieri a fargli eco: “Il panorama è davvero un sogno: filari di viti di Merlot, di Chianti , di tutti i toni di rosso, di oro, di verde, filari a perdita d'occhio sotto un cielo nero pece con sprazzi di blu cobalto.. I cipressi, le crete senesi, gli alternarsi dei pezzi d'asfalto ai pezzi sterrati, facili, accessibilissimi, nonostante la pioggia anche ben drenati.. E cantine, frantoi, ville immerse negli uliveti…”

Il Professor Fabio Marri, del quale ho tanto desiderato la presenza (prontamente resosi disponibile a venire a vivere con la sua signora questa grande avventura), mi ricorda in questo periodo costantemente Ludovico Muratori, a me invece è venuto in mente Pietro Metastasio: "Ovunque lo sguardo io giro, immenso Dio ti vedo, nell'opre tue ti ammiro, ti riconosco in me!"

Ora riconoscere Dio in me è bel gran problema! Riconoscerlo nelle nostre caotiche città, nella gente che si vende per poco, nella oscenità e villaneria della quotidianità, sinceramente spesso faccio molta fatica e dentro di me sale un grido: “Io non voglio questo mondo, fatemi scendere per favore!” Ma quando sei trasportato nei luoghi unici come il Chianti, non puoi non dire: “Grazie! grazie per averci regalato questo Paradiso di tenui colori! Quelli del Chianti che domenica i 140 partenti per le lunghe distanze hanno veduto, erano colori caldi di un autunno a metà del suo corso, nel vivo di un tavolozza del Pittore! Nel Chianti, come e più di un dipinto di Leonardo, come e più di un poeta ... La mia Eroica vede il concretizzarsi di tanta fatica sabato, la vigilia, insieme agli organizzatori storici, l'accoglienza agli atleti, io li conosco quasi tutti, e chi non conosco direttamente e/o non ricordo il nome sarà lui/lei a farsi avanti, per me tutto questo è molto bello!

La cena degli Eroi è stata una cena semplice, ma non è mancato nulla dal vino al vin santo, due tipi di pasta,il roastbeef, i cantuccini, e tanto amore ....sono stata accolta in un appartamentino ove già c’erano Angela e marito, due modenesi di una ospitalità e accoglienza fuori dal comune, loro conoscono l’Eroica in bici a menadito perché vengono qui spesso per dar mano all'organizzazione. Insieme a loro una coppia giovane, lei si chiama molto semplicemente Ausilia Vistarini, l'unica donna europea ad aver concluso una delle gare più estreme al mondo, in mountain bike, udite udite la Iditarod! La traversata dell'Alaska di 560 km!

Dormono in 4 in una stanza, mentre io ho una stanza tutta per me, mi vergogno profondamente! Loro dormono in terra con i loro materassini, io ho due letti a disposizione, ulteriore vergogna! Angela mi mette a mio agio e anzi fa di più, apre il balconcino della mia cameretta e.. meraviglia! Mi appoggio alla ringhiera e davanti a me, la Chiesa molto bella e particolare con le sue insenature e piccole guglie, e sovrastante la Croce, alla sua sinistra la mezza luna! E' sera, non fa freddo, alzo gli occhi e mi sento felice! Felice di essere lì, felice di vivere e condividere questa splendida avventura! Ma, ahimè, la mattina arriva presto e, Angela si affaccia e mi dice che piove e anche forte, sono le 6.30 di mattina, non sono delusa, me lo aspettavo, ma non faccio in tempo a pensarci che, mezz'ora dopo, era tutto già finito! Incredula mi avvio a far colazione al bar accanto e poi in piazza dove è ormai tutto pronto, gli organizzatori fanno tutte le cose per bene, si parte solo 10' in ritardo sulla tabella di marcia.. Partono, un piccolo fiume, mi rendo conto che non sono 100, ma molti di più! Infatti, andiamo al famoso castello di Brolio e lì sotto cerco di fare più scatti possibile ...

Secondo grande miracolo! Non piove! Anzi, dopo qualche ora, torna il sereno e con esso l'azzurro del cielo e cosi sarà per tutto il giorno. A fine gara Natalina Masiero dirà: “Ho trovato il titolo del mio prossimo articolo: I miracoli non avvengono solo a Medjugorje!" Benedetta Natalina! Poi dal Castello di Brolio dei Conti Ricasoli, scendiamo circa 500 metri più in giù e lì comprendiamo che qualcosa con una freccia spostata dal vento possa aver creato qualche problemino, la conferma ci arriva poco dopo, qualcuno ha sbagliato strada seppur per poco, sempre che un km abbondante per qualcuno posa dirsi tale...

Noi prendiamo la strada maestra per andare a prendere anche i primi, lasciamo il leccio e i paesi con i loro campanili di una bellezza maestosa e lo spettacolo della natura che mi si para innanzi è mozzafiato! I colori ti avvolgono in uno sconfinato amore, l'Amore di Dio per noi creature che sfacciatamente ripaghiamo in malo modo...

Ho ritrovato le parole dette da un grande qual è Antonio Zichichi; alla domanda: "La scienza dimostra l'esistenza di Dio?". La risposta del fisico nucleare: "La scienza opera nell'immanente, mentre Dio appartiene al trascendente. La scienza non potrà mai dimostrare che Dio esiste, o che non esiste. Ma la scienza è oggi l'unica prova che abbiamo per dire che la natura non è un libro scritto a caso da un pazzo!"

Quei colori nel Chianti non sono scritti a caso, quell'autunno senese non è un errore o caso dovuto a un qualche big bang casuale; i meravigliosi castelli non sono solo opera di mani d'uomo, piuttosto opera di mani d'uomo e testa di uomo guidata da Qualcuno. Il Chianti, correre nella favola, vivere le emozioni di un tempo, com'è stata la gara viene chiesto a quasi tutti, la pavese Monica Baldi risponde: “Devastantemente Bella!"

Sembra davvero di correre in un film come gli eroici in bici, tutto ha un sapore diverso, e sono convinta che qui, nel Chianti, a L'eroica, la fatica ha davvero un sapore e un peso diverso!

"Ovunque lo sguardo io giro, immenso Dio ti vedo, nell'opre tue ti ammiro...!" Scrivendo mi rendo conto di aver stemperato ansie e paure della vigilia, la creatura ritorna ai loro creatori, agli ideatori de L'Eroica, io sono stata solo un piccolo attrezzo che ha fatto girare con Franco questa ruota ... Ora la creatura sarà ripresa in mano da chi ha costruito con 92 partenti una meraviglia e una favola conosciuta nel mondo.

Anche L'Eroica senza bici, che si corre nei tenui colori autunnali, è destinata sicuro successo de L'eroica in bici. L’Eroica è leggenda! Amore, sbornia, fatica, ma anche fotografia, colori, profumi, con sottofondo la colonna sonora delle proprie scarpette, dei propri passi, uno davanti l’altro che avanzano nella fatica di una strada bianca dopo l’altra!

Il Chianti non è un libro scritto a caso da un pazzo, non è una tavolozza su cui sono stati spalmati colori a caso, nel Chianti, sui percorsi de L'Eroica si respira la leggenda e sicuro tutti vorranno partecipare il prossimo anno, impensabile un destino diverso dalla sorella maggiore, io ho sognato e realizzato di farvi vivere una meravigliosa favola e spero di esserci riuscita! Sicuramente la prossima sarà ancora più bella, ma i colori del Chianti saranno lì sempre grazie al nostro buon Dio, saranno lì anche il prossimo anno ad accogliervi! Grazie a voi che siete venuti: siete i nostri Eroi senza bici e con le scarpette da corsa ai piedi! Siete Eroi o voi che avete corso L'eroica!

Grazie a Franco, Furio, Giancarlo, Claudio, gli altri organizzatori de L’Eroica in bici che si sono fidati di me che mi hanno permesso e dato lo spazio affinché tanti amici e nuovi amici vivessero una favola chiamata L'Eroica Running, ove a correre ci sono Eroi senza bici, ma pur sempre Eroi!

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Gaiole in Chianti (SI) - L'Eroica Running

Ultramarathon - Ultra - Novembre 2011

Sono stati la plurimedagliata azzurra dell’ultramaratona Monica Casiraghi, brianzola del Team Cellfood, e il reggiano ultratop della nazionale Daniele Palladino, Atl.Scandiano, a vincere la 1^ edizione del percorso medio che ricalca i percorsi de L’Eroica, manifestazione assolutamente non competitiva, di cicli d’epoca che va in scena ogni prima domenica del mese di ottobre e che quest’anno ha raggiunto quota 5.000 partecipanti provenienti da ogni parte del pianeta. Entrambi hanno “passeggiato” fra le terrazze del Chianti, come da loro asserito, divertendosi e continuamente meravigliati dallo spettacolo che madre natura ha voluto loro offrire, complice il tempo che, da bollettini meteo doveva essere da tregenda, ha invece regalato una giornata piacevolmente fresca, adatta a correre, con il cielo che via via si apriva, regalando agli atleti squarci d’azzurro che, misti alla visione delle terre di Siena attorno, ne hanno disegnato un quadro di incomparabile bellezza.

I percorsi proposti due: la classica Maratona e l’Ultramaratona di circa 65 km (in realtà poco meno di 64 km). Il nome de L’Eroica si rivela una garanzia, cosicché sono in tanti, più di 150 alla vigilia, gli iscritti alle due gare competitive, con campioni nostrani che, sommati ai 250 non competitivi, proiettano la manifestazione ad un assoluto livello qualitativo e quantitativo per un radioso futuro che possa ricalcare le imprese della più nota sorella maggiore.

Monica Casiraghi, orfana dell’amica-rivale Francesca Marin, che, complice l’influenza degli ultimi giorni, ha dovuto dare forfait per questa edizione, non impensierita da alcuno, in compagnia della vincitrice della 100 km delle Alpi, di tre settimane or sono, Roberta Orsenigo, che la seguiva in bici, ha così fatto gara a sé, prendendosela molto comoda, anche se a suo dire: “Bel percorso, ma ugualmente impegnativo”.

Alle ore 8.10 di domenica 6 novembre, con 10’ di ritardo per via delle iscrizioni che affluivano man mano che il cielo si apriva, dopo l’inno nazionale, circa 140 eroici sciamavano verso le colline del Chianti, sui percorsi famosi nel mondo. Il primo passaggio sotto il Castello di Brolio, un’immensa tenuta ora dei Conti Ricasoli, poi sulle strade eroiche, lambire il leccio, poi Vagliagli, Radda in Chianti e le varie località che a nominarle tutte ci vorrebbe un comunicato a latere. Sin dalle prime battute le posizioni si fanno evidenti: in testa Daniele Palladino, seguito a ruota dal compagno di società Roberto Rondoni, già vincitore nel Chianti tre settimane or sono. Poi dopo un certo stacco, il veneto Loris Fanton, ottimo ultratrailer della Spotorni Run, l’empolese del Capraia e Limite, Enrico Bartolini, già azzurro di ultramaratona, Paolo Chiarugi, Atletica Vinci, il compagno di squadra Daniele Giusti, il fiorentino Timothy Chaplin, Isolotto, inseguiti dall’azzurra Monica Casiraghi, che nel frattempo non aveva occhi che per il panorama che le si presentava innanzi. E via via tutti gli altri.

Intorno al 26° km la deviazione proposta, ove si poteva decidere se continuare sulla lunga oppure preferire il percorso “corto” della maratona. Palladino, senza incertezze, imbocca il percorso lungo, inseguito da Loris Fanton, Enrico Bartolini, Daniele Giusti, Timothy Chaplin, alcuni di loro proprio sotto il Castello di Brolio avevano sbagliato strada allungando di circa 1 km, per una freccia spostata dal vento. Sul percorso corto, devìa come da programma Roberto Rondoni, inseguito da Paolo Chiarugi e dall’atleta di “casa”, il senese Alessandro Francini, e da Daniele Settesoldi. Per le donne, oltre a Monica, avranno il coraggio di proseguire Genny Fratini, vincitrice all’Ecomaratona del Chianti 2011, e la pavese Monica Baldi, oltre a Rosanna Bandieri, Podistica Correggio, con trascorsi nel ciclismo semiprofessionistico, e Alice Modignani, Atletica Palzola.

Nella centralissima Gaiole in Chianti, dopo 2h51’06’’, arriva a braccia alzate Roberto Rondoni, a seguire Paolo Chiarugi in 3h13’03’ e Alessandro Francini in 3h16’51’. Dietro di loro Daniele Settesoldi e l’aretino, dell’Atletica Sestini, Gianni Ghiandai. Al nono posto assoluto, non impensierita da alcuno, arriva prima Daniela Carpani, Monza Marathon Team, che chiude in un buon 3h51’54’’. Ci vogliono altri 9 minuti esatti per veder transitare sul traguardo Simona Lombardi, Atl. Scandiano, e altri 6 minuti per veder transitare la terza classificata, una felicissima ed incredula Nicoletta Sanarelli, Pod. Il Campino di Castiglion F.no. A seguire Cristina Baglioni e Maria Grazia Nardini.

Nel frattempo, cresce l’attesa per l’azzurro Daniele Palladino, anche lui in fondo andato quasi a “passeggio fra le panoramiche terrazze godendo” come ha poi affermato ai microfoni del bravo speaker Fiaschi: arriverà a braccia alzate e tra i tanti applausi dei rumorosi astanti in 4h31’08’’. Ci vogliono altri 21minuti e 10’’ per veder transitare al traguardo per la lunga distanza, il veneto Loris Fanton. Ancora altri 14 minuti di attesa e il podio della lunga è completato con il redivivo Enrico Bartolini, indeciso sino all’ultimo se venire a L’Eroica o partecipare ad un trail al nord in programma nella medesima giornata. Mai scelta fu più azzeccata e podio per l’ex azzurro di ultramaratona, con ottimi risultati anche nelle gare di ultratrail di endurance come l’Abbots Way o l’Ultratrail del Mont Blanc. Daniele Giusti, partito per ben figurare, respinge gli attacchi del fiorentino Timothy Chaplin e del bergamasco Luca Sala, rispettivamente 4°, 5° e 6° nella classifica generale. Monica Casiraghi, infine, decide che forse era il momento di rientrare alla “base” e si presenta sul traguardo in nona posizione assoluta in 5h25’39’’. “Non avevo stimoli per tirala, con la Marin sarebbe stata un’altra storia, lì avrei dovuto far gara, ma così ho preferito guardarmi attorno gustandomi il paesaggio che mi si offriva davanti – così ai microfoni Casiraghi –“Tuttavia è stata comunque bella ma impegnativa muscolarmente”.

A far compagnia sul podio alla Casiraghi, come già annunciato Monica Baldi, 5h53’52’, e Genny Fratini, 6h10’23’’. A seguire Ilaria Razzolini, Rosanna Bandieri, Alice Modignani, Marina Di Biase. E’ l’eroica Monica Baldi a coniare l’aggettivo ad hoc: “Devastantemente bella!”. Mentre Daniele Palladino, raggiunto telefonicamente il giorno dopo, ancora si profonde in complimenti per la manifestazione a suo dire: “la più bella, se non fra le più belle gare da me fatte!” – e aggiunge – “Non cambiate nulla, è già perfetta così, soprattutto il percorso, dovete solo pubblicizzarla, affinché la gente il prossimo anno arrivi a fiumi!”. Ed è l’ex ciclista Rosanna Bandieri a fargli eco sulle pagine del social-network del momento, facebook, nella pagina dedicata alla manifestazione, L’eroica Running, raggiungibile anche da chi non è iscritto: “Premetto che conosco il Chianti per averlo pedalato in tutti i modi…il panorama de L’Eroica è davvero un sogno: filari di viti di Merlot, di Chianti , di tutti i toni di rosso, di oro, di verde, filari a perdita d'occhio sotto un cielo nero pece con sprazzi di blu cobalto.. I cipressi, le crete senesi, gli alternarsi dei pezzi d'asfalto ai pezzi sterrati, facili, accessibilissimi, nonostante la pioggia anche ben drenati, e cantine, frantoi, ville immerse negli uliveti… E il resto è storia: il pasta party finale spettacolare con un pecorino da urlo, la premiazione e il bel pacco gara, ma soprattutto la meraviglia di una giornata che doveva essere di pioggia e invece si è rivelata perfetta per correre, per pensare, per sognare, per soffrire…”.

E’ stata una festa dello sport coma ha avuto modo di affermare sempre il vincitore Daniele Palladino, una festa per tutti, con molte premiazioni, cominciate nel pomeriggio alle 15.00 alla presenza del vice sindaco Emanuele Giunti e del consigliere comunale Giancarlo Brocci, papà della storica L’Eroica in bici. Accanto a lui il Presidente de L’Eroica ASD Furio Giannini e il Presidente della Fondazione L’Eroica Claudio Marinangeli. Maglia de L’Eroica ai primi, Palladino e Casiraghi, tanti premi, festa anche per chi normalmente fa da “contorno” in queste manifestazioni. E’ questo lo spirito de L’Eroica Running, rendere tutti campioni per un giorno, sul medesimo stile de L’Eroica cicloturistica una gara assolutamente non competitiva su strade bianche. A proposito di non competitivi sono stati circa 250 i non competitivi provenienti da ogni dove che hanno preso parte alla manifestazione, per loro partenza alle ore 9.00 e due percorsi a scelta: 6 km e 15 km.

Gli Eroi senza bici hanno potuto vivere un week-end di meraviglie, ultimo ma non meno importante, la presenza fra i maratoneti del Direttore tecnico della Lampre, storica società dell’hinterland lombardo di ciclismo, famosa nel mondo, Roberto Damiani che, quando non è impegnato con il ciclismo, si diletta di correre sulle strade con la società amatoriale “Podismo & Cazzeggio” ed ha promesso che porterà in gita gli amici podisti della medesima. A proposito di gita, come non ringraziare di cuore gli amici di Prato che hanno allestito un pullman venendo in massa a partecipare, fregiandosi in molti del titolo di Eroi per aver terminato le due competitive.

Un ringraziamento conclusivo ai vari sponsor, alle autorità Comunali, alle Istituzioni, alla Provincia, ai Carabinieri, ai tanti volontari che si sono prodigati per gli Eroici. L’appuntamento è per il prossimo anno. Grazie a tutti voi, Eroi senza bici!

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Gaiole in Chianti (SI) - (La mia) Eroica Running

Ultramarathon - Ultra - Novembre 2011

Premetto che conosco il Chianti per averlo pedalato in tutti i modi: ho pedalato l'Eroica (quando eravamo solo in 50 partenti), in bici da corsa moderna, in bici da corsa d'epoca, ho pedalato i 200 km del percorso lungo, i 130 del medio, i 70 del corto.. Ho pedalato sotto la pioggia, con il sole cocente, ho potuto gustare la ribollita e il panforte, la fettunta e il pane imbevuto nello zucchero: conosco il Chianti in bici e tutti gli organizzatori benissimo. Poi non mi sono accontentata della bici, e ho corso l'ecomaratona del Chianti: la Bulletta, tutti i suoi ragazzi, che meraviglia! E quest'anno incontro Marinangeli durante i 1250 km della Paris Brest e mi annuncia questa ultramaratona, potevo dire di no? Allora, al ritorno dalla Volterra S. Gimignano, mi iscrivo.

Arrivo a Gaiole al sabato pomeriggio, tutto così familiare, tutti così conosciuti: lì incontro Denise Quinteri, che conoscevo solo per le sue foto sul sito, e rivedo Angela, Stefano, Palladino, Rondoni, Simona, Brocci.. Tutto bello, ma un grande dubbio: sono tre settimane che, per problemi più che altro psicologici, non faccio un passo, non mi muovo proprio, dalla Volterra S. Gimignano non ho più messo le scarpette da corsa...

Va beh, torniamo in camper (io e Marco, il mio bimbo adottivo) e si mangia. 6 etti di spaghetti di cui 4 e mezzo se li “scofana” Marco.. Ok, tutto pronto, come ci si veste? Che farò domani? La lunga o la maratona (che comunque è una maratona?). Niente, proviamo a dormire, sarà impossibile, per tutta la notte pioviggina e io sono terrorizzata dalla pioggia: chissà, i miei trascorsi ciclistici, insomma, la subisco proprio, sia fisicamente che psicologicamente...

Ore 5 del mattino: la sveglia e un bel toast per colazione, alle 6 diluvia! "Non parto, non parto, non parto!". Poi mi vergogno di me sessa, prendo giubbino antipioggia, mi riempio le tasche di gel e si va alla partenza: intanto ha smesso e da lì in poi inizia il sogno! Il percorso è bellissimo! Mi aspettavo più sterrato, sono sincera, invece si comincia andando verso Siena, e i primi 10 km sono tutti di asfalto, per fortuna in discesa la prima parte (gli spaghetti erano ancora lì che giravano…). Corro assieme alla Simona, non abbiamo fretta: ha deciso alla fine di partire per la Maratona e non solo per i 15 non competitivi, e ci vogliamo godere questo paradiso. Al 15°, mi fermo al ristoro, e quando arriva le dico: "Visto Simo? Tu che volevi fare solo i 15, adesso avresti già finito questa giornata splendida, e invece il bello inizia adesso…" Poi ci si divide: io mi avvio verso il lungo, lei verso la maratona. In lontananza si sentono gli spari dei cacciatori: in cuor mio, di tutto cuore, spero che sbaglino bersaglio, e si sparino sui propri ammennicoli, in un paradiso del genere, pensare a ammazzare una vita è davvero un sacrilegio!

Il panorama è davvero un sogno: filari di viti di Merlot, di Chianti, di tutti i toni di rosso, di oro, di verde, filari a perdita d'occhio sotto un cielo nero pece con sprazzi di blu cobalto.. I cipressi, le crete senesi, l’alternarsi dei pezzi d'asfalto con pezzi sterrati, facili, accessibilissimi, nonostante la pioggia anche ben drenati.. E cantine, frantoi, ville immerse negli uliveti.. Mi fermo tante volte e mi do della stupida per non aver portato uno zainetto con la macchina fotografica, ma ormai non posso fare altro che mordermi le mani. La strada, per chi ama le maratone piatte, è tutt'altro: il modo di correre che io adoro! Un succedersi ininterrotto di salite, piccole discese, strappi cattivi, pezzi di dolce saliscendi, deviazioni dentro alle strade bianche, tutto segnalato divinamente! (1600 metri di dislivello la lunga e 800 la maratona). Bello anche il fatto che al bivio tra i percorsi, al 25°, giro per il lungo e ci ritroviamo in tre! Bene, così non avrò velleità di classifica o timori di non tenere il gruppetto: ho fatto 40 km in totale beata solitudine! E quei tre li ho poi lasciati tutti dietro, dal 50° in poi… I ristori con ogni ben di Dio (coca cola, the, integratori, acqua, torte, panini, frutta secca, e tanti sorrisi dei volontari): anche il panforte, che buono, ma io non ho mangiato niente, come sempre quando corro. Ho camminato tanto, quando sei da sola non ti viene nemmeno voglia di "darci dentro più di tanto”, mi sono fermata a fare i giochi con dei gattini meravigliosi, mi sono riempita gli occhi e il cuore con quei panorami, con quei colori , con quei profumi, e nonostante il dolore al ginocchio e le vesciche (che non so perché sono una mia piaga che non riesco a risolvere), sono arrivata, dopo 6h22', 5^ assoluta a 50 minuti dalla Casiraghi e terza di categoria, in mezzo trentacinquenni (ho 52 anni, credo che io e la Grandissima Natalina, fossimo le due più vecchie!)

E il resto è storia: il pasta party finale spettacolare con un pecorino da urlo, la premiazione e il bel pacco gara, ma soprattutto la meraviglia di una giornata che doveva essere di pioggia e invece si è rivelata perfetta per correre, per pensare, per sognare, per soffrire! Grazie Giancarlo, grazie Claudio, Furio, Franco, i ragazzi tutti della Bulletta, tutti i volontari e grazie Ausilia, che mi ha urlato al 55° km, al ristoro, mentre passeggiava tranquilla facendo la maratona: “Un abbraccio e alla prossima!”. E grazie Marco: perché l'ho vessato per tutto il tempo e perché è stato bravissimo, in 7 ore ha terminato una gara così lunga e dura, e veniva da una 50 di sole tre settimane fa!

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Puntarazzi (RG) - 1^ Skampagnata Marathon

Ultramarathon - Ultra - Novembre 2011

E' stato Alfonso Sciarratta, cardiologo di Palma di Montechiaro, portacolori dell'Athlon di Ribera, a vincere la prima edizione della Skampagnata Marathon, una Ultra-maratona di 50 Km tra le splendide campagne dell'altopiano ragusano, con partenza ed arrivo nella frazione di Puntarazzi, alla periferia Sud di Ragusa, svoltasi questo 1° di Novembre.

La manifestazione rientrava nel Gran Prix Società della IUTA, l'Associazione Italiana delle Ultra-Maratone, e valeva anche per il circuito regionale Csain della specialità. La peculiarità di questa Skampagnata, (come facilmente intuibile dalla dicitura), era quella di svolgersi in strade di aperta campagna, senza il ben che minimo attraversamento di Centri abitati (una sorta di "Ecomaratona tutta in asfalto), e da questo punto di vista le stradine rurali, tra l'altopiano ibleo ed il mare, rappresentavano una vera e propria manna.

Pochi purtroppo i partecipanti a questa Ultra-maratona del Profondo Sud, come tra l'altro era ampiamente prevedibile in sede di previsione, visto soprattutto l'eccezionale affollamento di eventi in questa prima settimana novembrina, sia regionali che del movimento Ultra.

Troppo vicine le date di Eventi (di un certo interesse regionale come la Maratonina di Ortigia di domenica prossima), o in ambito Ultra della recente "1000 Km del Tricolore" di Reggio Emilia o grandi classiche dal suggestivo richiamo come "l'Eroica Running" del prossimo 6 novembre, per poter sperare in un minimo d'interessamento del movimento Ultra, per Ultra-maratone "scomode" da raggiungere, come era per l'appunto la Skampagnata di Puntarazzi, nel Sud più profondo della Sicilia. Purtroppo, come di fatto già avvenuto per la 100 Km di Sicilia, dello scorso 16 Luglio, se vi è nelle prossime concomitanze di date, un evento di un certo interesse (in quel caso vi era la "Golden Extreme" di Rimini), chi è messo peggio dal punto di vista della posizione geografica, paga fortemente dazio in termini di probabili partecipazioni, e sarà sempre costretto a metter su ( o tentar di "metter su..!!) eventi dal risicatissimo numero di partecipanti, con tutti gli "annessi e connessi" in termini di negatività organizzative e di immagine, che ne possano derivare. Ad ogni modo o con migliaia di adesioni, o con pochissimi sparuti pionieri disposti a partecipare, alla fine lo scopo principe resta sempre quello di "Far Vincere lo Sport” e quindi la cronaca di questa giornata ragusana da ultra-maratoneti è presto fatta.

Partenza alle 8.00 in punto, in poco più di venti atleti, dalla Domus Aurea di Puntarazzi, con l'intento di raggiungere il traguardo dei fatidici 50 Km, (ma vi era anche un traguardo intermedio, per i meno coraggiosi) posto ai 21,097 Km di Piano Spinazza, alla periferia Ovest di Santa Croce Camerina.

Ed alla fine la stragrande parte degli atleti (complice anche il tempo molto capriccioso), ha optato proprio per il traguardo della Mezza Maratona, che si sviluppava tra l'altro, in un tracciato a dir poco velocissimo, con molti metri di dislivello in discesa, in una sorta di "Roma-Ostia dei poveri" come è stata prontamente ribattezzata questa Skampagnata versione Half-Marathon, viste proprio le assonanze altimetriche con la celebre decana capitolina della specialità.

E proprio al traguardo dei 21,097 Km che si sono avuti i risultati tecnici più significativi, con il primo posto di Nino Nicosia della Uisp di Santa Croce "l'enfant du pays" , visto che prova si concludeva a due passi dal simpatico centro agricolo ibleo, ed anche da casa sua.

Il ragazzo di Santa Croce sfruttava a pieno la scorrevolezza del tracciato, e volava a 3 minuti e 30 secondi al chilometro, chiudendo la prova con l'ottimo crono finale di 1 ora 14 min. e 13 secondi, abbassando di 4 minuti il suo personale sulla distanza, e dire, tra l'altro, che in molti tratti ha corso pure con il forte vento in faccia.

A seguire nella classifica, un ottimo Santo Monaco della Placeolum di Palazzolo Acreide in 1h 19'46", quindi completava il podio Salvatore Rinzivillo della Padua Ragusa in 1h 31'32". Tra gli anziani della categoria Over 50, primo posto per Guido Campailla della Placeolum di Palazzolo Acreide in 1h 35'09", poi a ruota il duo vittoriese della "No al doping" di Ibla con Elio Mugnas ( 1h 37'51") e Vincenzo Di Pasquale ( 1h 42'44"). Molti degli atleti fermatisi al traguardo parziale dei 21,097 Km, alla fine han abbassato il proprio personale, a dimostrazione della eccezionale scorrevolezza del tracciato, che si dipanava tra le contrade iblee, tra vasti carrubeti e dedali di "muri a secco".

Ma già dal passaggio intermedio dei 21,097 Km, si preannunciava che in pochi "sopravvissuti" sarebbero arrivati fino in fondo del traguardo dei 50 Km. Ed alla fine 4 eroi, cosiddetti "Duri & Puri", riuscivano a raggiungere nuovamente il traguardo di Puntarazzi, (lasciato nella prima mattinata), girovagando in una secondas parte di percorso molto impegnativa altimetricamente, che dai 105 m. s.l.m. di Piano Spinazza, li doveva riportare ai 550 m. s.l.m. appunto della Domus Aurea di Puntarazzi.

A render più "mitica" la fatica degli ultra-maratoneti ci si è messo di mezzo il maltempo, col fortissimo vento contrario e la pioggerellina alle più alte quote del tavolato ibleo, che ha disturbato non poco la fatica dei 4 stakanovisti, che alla fine son giunti a Puntarazzi con Alfonso Sciarratta primo in 5h 36'16", davanti ad un sorpendente Amalchide Occhipinti della "No al doping" di Ibla, (all'esordio in una Ultra-Maratona!) , giunto in meno di 6 ore ( 5h 54'20"). Un po' più in difficoltà il duo della Modipa Atletic di Modica, con Ezio Cerruto, (leggermente claudicante, negli ultimi 15 Km), terzo in 6h09'45" e la teutonica modicana Inge Hack (sempre presente in gare estreme) finita 4^ in 6h26'03", e anche lei molto "prudente" negli ultimi 20 Km (molto impegnativi) della prova.

Dei 4 "eroi", tre erano abbastanza navigati, con Sciarratta protagonista nel 2011, in molte Eco-maratone estreme e la "100 Km del Passatore" (la Firenze-Faenza), che quest'anno è stata corsa pure da Inge Hack ed Ezio Cerruto.

La tedescona Inge, è un'autentico "diesel", visto che solo una quindicina di giorni fa (il 16 ottobre!) ha portato a termine positivamente (e con un ottimo crono) la durissima "100 Km delle Alpi" (Torino-Sant Vincent), e ha già messo nel mirino altre prove di grande chilometraggio, a breve distanza di tempo, anche se l'acido lattico accumulato in Piemonte, si è fatto sentire, eccome, nel corso della Skampagnata ragusana. Presente al traguardo intermedio di Piano Spinazza, il consigliere provinciale Salvatore Mandarà. nelle vesti di coordinatore del Movimento ecologista Fare Ambiente, che ha sottolineato la positività della Skampagnata in versione ultra-maratona, che per il futuro dovrà avere una veste più istituzionale tra Comune di Santa Croce e Provincia di Ragusa.

Il movimento delle ULTRA in provincia di Ragusa, seppur con pochi pionieri "Duri & Puri" è in grande fermento, e in casa "No al doping" non vi sono solo atleti come Amalchide Occhipinti che si cimentano tra le prove "estreme" di casa, ma si fanno onore anche all'estero, come il caso di Maurizio Di Giacomo impegnato nella "100 Km del Senegal" (non una Ultra-Maratona per la verità, ma una suggestiva "Corsa a tappe"), che tra le dune desertiche africane, si sta ben difendendo nelle prime venti posizioni della generale, assieme a molti compagni di avventura iblei, degli altri sodalizi ragusani, in un progetto che è anche e soprattutto di solidarietà, verso i bambini poveri dell'Africa centrale.

E già bussa alle porte la 2^ edizione della "100 Km del Passeggiatore", per la Giornata Mondiale del Diabete (Singola e a staffetta) del prossimo 13 Novembre, ai Giardini Iblei di Ragusa.

100 giri "ultra-piatti" di 1 Km cadauno, all'insegna dello slogan ufficiale della Giornata mondiale del Diabete, con i "mangia-chilometri" nostrani da Inge Hack a Ezio Cerruto ad Amalchide Occhipinti , decisi a non lasciarsi sfuggire l'occasione di un'altra Ultramaratona da fare nel profondo Sud d'Europa (seppur con spirito "non-competitivo").

Appuntamento quindi con i "Forrest Gump" di casa nostra al prossimo 13 di Novembre.

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