Siamo al quinto giorno di una meravigliosa avventura chiamata 6 day International Ultramarathon Challenge, sulle rive del lago Balaton.
Da mercoledì 9 maggio si sta svolgendo infatti questa avventura umana e sportiva che vede coinvolti più di 40 atleti per la distanza siderale della Sei giorni. Antonio Tallarita, di professione Ingegnere capo, è partito forte e motivato a fare bene, per l’Italia, per il movimento dell’ultramaratona italiana. E’ partito bene tanto che all’inizio è stato per molto tempo in seconda posizione, con un planning giornaliero condiviso dal Dottor Roberto Citarella, di circa 135 km. Ma non sempre ciò che sulla carta risulta semplice poi lo è nella realtà e la casistica ne è piena di esempi. Antonio Tallarita ha percorso molti chilometri in quest’ultimo anno, basti pensare ai circa 720 km della Torino-Roma del giugno scorso, alla 10%=1.000 km di fine ottobre, inframmezzati da alcune 24 ore. In corsa per nuovi primati, per stimoli maggiori, per dimostrare che “volere è potere”, tutto si può realizzare, e che i limiti umani si possono sempre spostare un po’ più in là, basta volere, a qualunque età, anche se si hanno “soltanto” 52 anni, da poco compiuti o se si è iniziato a correre soltanto da qualche anno!
Ci sta emozionando in questi giorni ungheresi, si soffre con lui, si sta incollati per ora come ebeti su un monitor che improvvisamente diventa un trai-d’union fra noi e lui lì a correre su un percorso di poco più di 900 m. E’ stata dura, al terzo giorno la crisi è subentrata improvvisa e al quarto giorno complice un temporale la situazione non accennava a migliorare. Ha festeggiato quando ne ha percorsi 400 di km, e poi 500 e, all’alba appena di oggi, i 600 km. E’ stato quasi sempre comunque nella top ten degli atleti che stanno condividendo con lui questa sei giorni, atleti di ogni nazionalità, tranne per brevi ore, è rientrato per scalare pian piano la vetta della classifica. Quando sono trascorsi 5 giorni e due ore poco più e mancano soltanto 21 ore circa alla fine di questa ulteriore stupenda e al contempo massacrante avventura, Antonio Tallarita è saldamente in quarta posizione, a meno di 26 km dal terzo gradino del podio, navigando a vela spiegate verso i 700 km, oltre che essere in prima posizione nella classifica a Squadre, in quanto l’Italia vede ben tre italiani posizionati nella top ten, come anche l’Ungheria, ma con una differenza di chilometraggio e posizioni classifica inferiori di un gradino alla nazione organizzatrice dell’evento. A mezzogiorno di martedi 15 maggio, il fischio della fine di questa avventura e l’inizio dei festeggiamenti e del meritato riposo.
“Un passo alla volta e le cose si fanno. E bene. Anche le più difficili”.
Dopo aver stabilito le nuove MPI sulle 48 ore, di categoria M45 per Andrea con 323,1 ed assoluta per Monica con 268,2, Accorsi e Barchetti sono sempre nelle posizioni di prestigio alla 6 giorni dell’International Ultramarathon Challenge sul Lago Balaton in Ungheria.
Dopo aver corso con temperature fino a 39° gradi, clima da gara di sopravvivenza più che tattica, la terza giornata registra un leggero abbassamento (ma pur sempre 28° gradi all’ombra e 34° al sole) e un vento che, da flebile, si va rinforzando anche in maniera preoccupante.
Così, attorno alle 16 e con le sedie che volano ovunque, l’Organizzazione ha deciso tra l’altro di staccare i collegamenti video, prendendo in serio esame la possibile sospensione della gara, visto che i venti segnalati rischiano di arrivare fino a 100 km/ora.
Nel frattempo, i due Atleti Bolognesi superano altri limiti (già in loro possesso, per ora non ufficialmente riconosciuti dalla IUTA ma sempre ottima indicazione del passo e dell’impegno) con Andrea che ha percorso nelle 72 ore 446,4 km (ex 422,123) e Monica nello stesso tempo si è fatta ben 376,2 km (ex 358,219) segno che stanno bene e sono ancora “in spinta”.
Le posizioni sembrano cristallizzate, con Andrea sempre terzo dopo Schwerk e Fryer, mentre Monica conduce, anche se di poco (11 giri in queste gare sono un’inezia) sulla coriacea ungherese Nagyne Bakucz.
Rivoluzione nella Classifica a Squadra che vede comunque il Team Italia (con Accorsi, Barchetti, Tallarita) al comando con 1226,7 km ora davanti però al Commonwealth (1134,9) ed alla Finlandia (1107).
Siamo a metà gara ed i bolognesi del Calderara Tecnoplast stanno mostrando il lavoro valore ed il grande lavoro del loro Team in zona, con Leo Marazzi e Michele Barchetti alla logistica e a dettare tempi e pause.
Il Gruppo ha ben chiaro i prossimi obbiettivi: la nuova MPI a 754 km per Andrea e per Monica il “ritocco” della sua MPI oltre i 705,259.
Avevo ragione dicendo che le emozioni non erano finite e sono convinto che Monica ed Andrea ce ne daranno ancora.
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Ultimo aggiornamento (Domenica 13 Maggio 2012 00:33)
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Grandi numeri alla 6 Ore dei Templari a Banzi (PZ). Non so se i 227 classificati, che farebbero la gioia anche di organizzatori di gare in linea, siano un record per un’ultramaratona di tale durata. Comunque, sarebbe un fatto marginale. E’ importante che una così grande partecipazione si sia verificata in un paese di 1200 abitanti, non proprio facile da raggiungere. Non ci sono segreti per conseguire un simile risultato, lo sanno tutti: lavorare il doppio e dare il triplo. Potrebbe non bastare, perché la diffidenza che si nutre verso i piccoli e i deboli è difficile da superare. Poi vai in quest’Italia “minore” e ti offrono non solo il prodottino locale, lo scorcio pittoresco, la generosità, ma ti sbattono in faccia anche la grande storia. Tutti sanno che nella botte piccola c’è il vino buono, eppure tutti vanno a New York.
Ci vai il venerdì sera nel Borgo Badiale, illuminato dalla dorata luce delle fiaccole, ti vestono con costumi d’epoca e ti preparano una cena medievale allietata da musici e banditori. Il luogo, risalente all’VIII sec., è suggestivo ed ha visto personaggi che hanno cambiato il corso della storia. Nel 1089 da qui è passato Papa Urbano II, che lanciò le Crociate da Clermont nel 1095. In realtà, le aveva programmate da queste parti, dove dominavano i Normanni, senza i quali non si sarebbero potute concretizzare.
Il sabato mattina è tutto un fiorire d’iniziative socio-culturali. Protagonisti sono le cooperative, i disabili, i bambini, i centri di riabilitazione. Alle ore 11.00 tutti a pranzo, accompagnatori compresi. Alle ore 14.00 parte la gara inserita nel 10° Grand Prix IUTA 2012, e si comincia a fare sul serio. Sono rappresentate molte Regioni, ma la massa la fanno i locali. Del posto possono essere considerati anche i Pugliesi, venuti a frotte in questo comune della Basilicata situato sui loro confini. Quando ad una corsa partecipano i locali, vuol dire che è bene organizzata. Chi meglio di essi sa come stanno le cose? Perché le gare sono come i ristoranti: se ci trovi i locali, si mangia bene e si spende poco; se trovi solo turisti, meglio andar via. Nell’ultramaratona, deve crederci prima la gente del posto. Se non nutre fiducia in sé stessa, come può pensare di meritare quella dei forestieri!
Cosimo Manigrasso, sconosciuto prima della sua vittoria alla 6 Ore di Putignano, vola leggero. Ha il torace proteso in avanti, per dare maggiore libertà ai polmoni di espandersi; le spalle sono retroposte tanto quanto basta; il rachide cervicale è atteggiato in lieve estensione, per cui lo sguardo è diretto in avanti ed in alto; muove con agilità gambe toniche e snelle; i gomiti sono flessi, ed il movimento delle braccia asseconda armonicamente quello delle gambe.
Sulla sua scia si pone Vito Intini, terzo a Putignano, con una corsa di tipo muscolare. Il suo baricentro è spostato in avanti; lunghe e potenti le sue falcate, accompagnate da un ampio gesto delle braccia nuotanti nell’aria.
I due, intenti a controllarsi a vicenda, non si accorgono d’essersi lasciato sfuggire Nicolangelo D’Avanzo, quarto a Putignano, che prende subito il largo. Il suo vantaggio diventa talmente importante che il suo nome compare sullo schermo in una videata diversa da quella di Manigrasso-Intini, i quali, non accorgendosi di nulla, continuano a marcarsi, mentre Nicolangelo insiste nella sua corsa poco appariscente ma efficace. Quando nell’ultima mezz’ora si dà inizio ai giri piccoli e la classifica è chiara, nessuno ha la forza d’impensierirlo: 1° Nicolangelo D’Avanzo 76.436 km, 2° Vito Intini 75.965 km, 3° Cosimo Manigrasso 74.511 km.
Nella gara femminile, ha trionfato la regolarità di Luisa Zecchino (67.669 km), laureatasi Campionessa Regionale Pugliese IUTA della 6 Ore a Putignano ed ex nazionale della 100 km. Al secondo posto la toscana Cristina Pitonzo (66.832 km), al terzo posto l’altra pugliese Emma Delfine (66.587 km). Anche la gara femminile ha rischiato di fare la fine della gara maschile, con le due pugliesi a controllarsi a vicenda e la sconosciuta toscana a fare da terzo incomodo. Considerato il percorso collinare, i risultati sono di valore.
La cena, i balli ed i canti si sono protratti fino a mezzanotte.
Un insegnamento viene da Banzi: per organizzare una buona gara bisogna dare più di quanto si riceve.
Ultimo aggiornamento (Sabato 12 Maggio 2012 14:39)
Il secondo giorno all’International Ultramarathon Challenge sul Lago Balaton in Ungheria è in archivio, in un clima torrido nella temperatura (la colonnina sembra ferma a 37° !) ma anche nel ritmo di gara, ben al di sopra dell’edizione 2011.
Subito protagonisti Andrea Accorsi e Monica Barchetti, i bolognesi che corrono per i colori dell’Atl. Calderara Tecnoplast e che vivono a Crevalcore (organizzatori, quando finalmente si fermano, dell’omonima Maratona del 6 gennaio), che qui lasciarono il segno l’anno scorso, con i record di passaggio di Andrea e con la MPI su 48 ore e 6 giorni di Monica (quest’ultima 3^ MP mondiale dell’anno).
Andrea, mai oltre la 5^ posizione, si è accodato ad un treno di prim’ordine con il tedesco Schwerk (personale di 1010 km sulla distanza) e l’australiano Fryer (PB 783 km); del gruppo di testa fanno parte anche l’ungherese Szonyi (all’esordio ma con 238 km sulla 24h) e lo svedese Falk (PB 661 km).
Un po’ indietro il tedesco Schlotter già secondo nel 2011.
Ed è subito record per Andrea Accorsi al passaggio delle 48 ore con la nuova MPI portata a 323,1 km (contro la precedente di Silvio Scuka (CUS Padova) di 307,560 realizzata a Koln nel 2004) che è anche la terza MP Mondiale dell’anno.
Ottima anche la gara di Monica Barchetti nella gara femminile orfana, a poche ore dal via, della favorita l’inglese Gayter (PB 750 km) vittima di un infortunio in allenamento. Prima al passaggio dopo 6 e 12 ore Monica ha rallentato un po’ il ritmo transitando al passaggio delle 24 ore in 4a posizione, in un gruppo che vede la tedesca Bullig (PB 775 km), l’ungherese Nagyne Bakucz e la tedesca Barbara Beker (PB 573 km).
Al passaggio delle 48 ore Monica si è riportata in 1^ posizione ed ha battuto la MPI (già di Marina Mocellin – 252 km Casarsa 2005) portandola ora a 262,8 km terza MP Mondiale dell’anno.
L’Organizzazione ungherese comunicherà poi le distanze esatte allo scadere preciso delle ore di gara, con le eventuali correzioni sull’effettivo tratto percorso.
Italiani protagonisti anche nella Classifica a squadra che vede il Team azzurro annoverare, oltre ad Accorsi e Barchetti, anche il reggiano Antonio Tallarita: per loro prima posizione con 857,7 km, davanti a Germania2 con 846 km ed al Team del Commonwealth con 829,8 km.
Lo spettacolo continua e anche le emozioni che Monica ed Andrea ci daranno: sono sicuro.
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Ultimo aggiornamento (Venerdì 11 Maggio 2012 14:04)
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