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Commenti e Opinioni

Le origini dello skyrunning e altre curiosità!

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Nella preistoria, l´uomo correva per estrema necessità. Infatti per cibarsi doveva cacciare le prede. Per natura, l´uomo, non è particolarmente veloce e il suo punto di forza è la resistenza. La struttura umana permette di muoversi su distanze molto lunghe ed impervie, ma la velocità è limitata rispetto a quella degli animali: ad esempio il ghepardo può raggiungere i 100 km orari. Si hanno tracce della prima competizione di Skyrunning in Scozia intorno all´anno 1000, quando venne organizzata una sfida un po´ particolare e sono documenti del 1068 che certificano l’organizzazione della prima gara di corsa in montagna. In quel periodo il regno di Malcolm II aveva bisogno di un´organizzazione che potesse trasferire informazioni da un luogo all´altro nel minor tempo possibile quindi il regnante decise di assegnare questo compito a chi avesse vinto la competizione che prevedeva la salita alla cima del monte Creag Choinnich a 538 metri sul livello del mare, nei pressi di Braemar. Questo villaggio si trova nella regione dell’ Aberdeenshire a nord della Scozia, nei pressi del mar del Nord.
In tempi più recenti sono state rinvenute altre testimonianze riguardanti la corsa di skyrunning. In un manoscritto addirittura del 1850, la Regina Victoria informò su questa gara secolare. Da preziosi documenti sportivi risulta l´impresa di un soldato Iberico che salì la vetta più alta mai raggiunta in quei tempi: la punta del vulcano Popocatèpetl, in Messico, a 5.452 metri sul livello del mare. Il Popocatèpetl è un vulcano in attività ed è situato nella regione di Puebla. Il vulcano si trova a 70 km a sud est di Città del Messico e a soli 45 km a ovest della città di Puebla. Il nome del vulcano in lingua nahatl “tepèl” significa montagna che emette vapore ( popòca ). Il Popocatèpetl ha una forma conica simmetrica e vicino al cratere si trovano dei ghiacciai perenni: è il secondo vulcano più alto del Messico, dopo il Citlaltèpetl di 5700 mt. s.l.m..
Nel 1864, Federick Morshead stabilì un record sensazionale: impiegò 16 ore e trenta minuti per coprire la distanza di circa 30 km e 3800 metri di dislivello che da Chamonix porta alla vetta del Monte Bianco e ritorno.
Attualmente la gara più datata è la Ben Nevis race che si disputa in Gran Bretagna. La prima edizione "ufficiale" risale al lontano 1898 e dal 1951 si corre ogni anno ad eccezione del 1980 quando, a causa delle condizioni meteorologiche pessime, fu annullata.
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Da noi una donna in attesa avrebbe potuto correre?

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Fabio Maderna nell’articolo sulla Maratona di Chicago si domanda: "Ma da noi una donna nelle condizioni di Amber Miller avrebbe potuto correre?"

Amber Miller, 27 anni alla trentanovesima settimana di gestazione ha corso la maratona di Chicago, completando i 42 chilometri e 195 metri nel tempo di 6 ore e 25 minuti. Poche ore dopo aver tagliato il traguardo, Amber ha partorito June, una bella bimba sanissima di tre chili e 540 grammi.

In Italia questa donna se avesse fatto la visita medica d’idoneità sportiva undici mesi prima della gara, per la legislazione italiana sportiva, sarebbe stata idonea a partecipare (Ministero della Sanità - Decreto 18 Febbraio 1982. - Norme per la tutela sanitaria dell’attività sportiva agonistica. - Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 63 del 5 marzo 1982).

Nelle grandi maratone internazionali dove ho corso: Berlino, New York, Stoccolma nessuno ti obbliga a presentare un certificato di idoneità, in Europa solo Parigi e Roma vogliono il pezzo di carta firmato da un medico. Nel resto del mondo, nel caso ti fanno firmare il foglio di responsabilità all’atleta con naturale manleva per l’organizzazione: l’atleta si assume il rischio di cosa va incontro.

Un giudice sportivo italiano, nel caso avesse visto la donna incinta lungo il percorso, avrebbe comunque accusato l’organizzazione di una disattenzione e la domanda cui avrebbe dovuto rispondere sarebbe stata scontata e ovvia: va bene, l’atleta aveva un certificato medico sportivo d’idoneità valido, ma non vi siete accorti che era incinta?

Non è forse giunto il momento che la Comunità Europea si faccia carico di una direttiva utile a uniformare la materia della tutela sanitaria dell’attività sportiva agonistica tra i paesi dell’UE?

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Podismo o Atletica Leggera?

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Ieri, al ritiro del pettorale della LakeGarda Marathon, una cortese ma ferma signorina mi ha detto che non poteva darmi il pettorale poiché, benché regolarmente iscritto, sul mio certificato medico era indicato "Podismo" anzichè "Atletica Leggera".
Per fortuna, quando ho mostrato la tessera UISP, tutto si è risolto e mi hanno consegnato pettorale + pacco gara.
Nel parcheggio, ho incontrato uno sconsolato podista che se ne tornava mesto verso casa, perché anche lui "solo" Podista.
Non capisco, ho corso altre maratone quest'anno con il certificato per "Podista", senza nessun problema...
E poi proprio non comprendo: per avere la tessera UISP, ho dovuto presentare il certificato di idoneità come Podista. Se questo non è valido per partecipare alla maratona, come può essere idoneo per avere la tessera che mi consente di fare la medesima maratona?
Mi sembra, sinceramente, che chi fa i regolamenti, non vuole troppo bene al mondo del Podismo (anzi, dell'Atletica Leggera...consiglio anche a voi di modificare il nome del sito, la parola Podisti pare sia un tabù).
Ho partecipato a diverse maratone nel resto d'Europa, e per quanto riguarda le iscrizioni sono molto meno formali che da noi.

Danesi Massimo - Podistica San Pancrazio (RA)

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Ultimo aggiornamento (Domenica 09 Ottobre 2011 20:41)

 

Cosa c'è nello zaino della vostra vita?

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Roma_Maratona_2012_Pacco_GaraChe cosa contiene il vostro zaino della vita? E' sulle spalle ogni giorno, non lo molliamo mai. Ricordate i corsi motivazionali per manager che George Clooney teneva nel film “Up In the Air”? La scena del monologo è molto bella, il pensiero di Ryan Bingham, il personaggio interpretato dall’attore americano, confrontava il peso delle cose della nostra vita, prima gli oggetti di tutti i giorni e poi i rapporti, le relazioni di chi vive con noi, cosa pesavano di più?

Ieri Maratona di Roma ha presentato il nuovo pacco gara per l'edizione 2012 della manifestazione romana. Maglietta e zaino. Prima del 18 marzo, data della prossima edizione della Maratona di Roma, avremo anche noi il fardello di cose importanti da tirarci dietro. Le cinte dello zaino che tirano sulle spalle, lui è lì, ben assestato, lo sosteniamo anche mentre dormiamo. Provate a fermarvi e svuotarlo, ma solo in parte. Lasciate dentro le cose che serviranno per quella data. Le speranze, le attese il vostro miglior tempo e il peggiore, le crisi, i rimpianti di una giornata senza corse, il piacere di non voler correre. Metteteci gli allenamenti, i compagni di viaggio e gli incontri casuali. Le responsabilità della nostra vita, quelle non le molleremo mai, sono un macigno, a volte una sicurezza. Tutti vi facciamo fronte rispettandole. Proviamo a viverle con più serenità, la corsa ci aiuta in questo, ci fa andare più veloci, non fa sentire il peso dello zaino, e forse, con il tempo, impareremo anche a non sentirne la fatica.

Nel film, il monologo di Clooney, termina con una frase che calza a pennello al nostro stile di vita: ”Più ci muoviamo lentamente, più moriamo velocemente. Fate attenzione, muoversi vuol dire vivere”.

http://www.maratonadiroma.it/

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Ultimo aggiornamento (Venerdì 07 Ottobre 2011 13:09)

 

Allison Owens veniva dagli USA...

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Quando giriamo per le città in scooter, in bici o a piedi, siamo dei birilli, target di un video game a cui nessuno ci ha chiesto di giocare. Correre sulle strade a orari inconsueti è ancora peggiore.

Allison Owens veniva dagli USA, domenica 2 ottobre, alle 17.00 esce di casa per correre, non farà più ritorno. E' stata investita da un auto mentre correva. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato oggi, dietro un muretto che costeggia il guard rail di una via a solo un chilometro da casa. Era ospite di amici nella località di San Giovanni Valdarno. Aveva 23 anni, faceva la guida turistica, amava correre.

La storia di Allison Owens riapre il dramma degli incidenti stradali, dove sempre più spesso il pedone è la vittima. Le nostre strade sono prese come circuiti di rally, se sei un passante, sei solo un ostacolo alla gara personale che in auto, in tanti, stanno facendo contro il tempo, contro il lavoro (dove devo arrivare in orario!) o contro un anonimo, noioso, pomeriggio domenicale di provincia. La situazione delle nostre strade è sempre più drammatica. Tutti noi siamo i prossimi bersagli di un video game assurdo, quanto reale.

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