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Allenamento e Tecnica

L'allenamento del keniano Jairus Chanchima

Rubriche - Allenamento e Tecnica

Venditti_Pasquale_Chanchima_Jairus_Jairus Chanchima è nato il 5 dicembre 1984

Primati Personali:

- 59’43” Mezza maratona Lilla (Francia) 05/09/2009

- 28’08” 10 Km Praga (Repubblica Ceca) 02/04/2011

Ho iniziato a seguire Jairus dal mese di ottobre 2011 con l’obiettivo di farlo diventare un buon maratoneta, nel 2011 il suo miglior risultato nella mezza maratona era stato di 1h01’19” ottenuto il 13 marzo a Den Haag (L’Aia), in Olanda, alla 37^ edizione della ABN AMRO City Pier City Half Marathon dove si classificò al decimo posto. La sua prima gara del 2012 è stata la Mezza maratona di Barcellona del 26 febbraio dove si è piazzato al secondo posto in 1h00’46” alle spalle del due volte Campione del Mondo di Maratona, Abel Kirui.

La preparazione la stiamo svolgendo in altura sugli altipiani del Kenya in un piccolo Training Camp, a 1700 metri sul livello del mare, vicino la città di Kisii che dista circa 300 km da Nairobi; Jairus è accompagnato nei suoi allenamenti da 8 atleti keniani tra cui Justus Mogere, Joseph Amenya e Joseph Onyambu.

FEBBRAIO 2012

01) Mattino: 10 Km

Pomeriggio: 20 volte 200 metri in salita con 200 metri di recupero

02) Mattino: 12 km

Pomeriggio: 15 km + allunghi

03) Mattino: 14 km in 44’01” (3’08”6”/km)

Pomeriggio: 10 km in 29’12” (2’55”2/km)

04) Mattino: 12 km + allunghi

Pomeriggio: 16 km

05) Mattino: 28 km in 1h30’ (3’13”/Km)

06) Mattino: 15 km + allunghi

Pomeriggio: 15 km + allunghi

07) Mattino: 8 km + allunghi

Pomeriggio: 2 volte 3000 in 8’23” e 8’21” con 1000 metri di recupero + 4 volte 1000 in 2’49”, 2’46”, 2’44” e 2’35” con 200 metri di recupero

08) Mattino: 12 km + 12 volte 100 metri in salita con 100 metri di recupero

Pomeriggio: 20 km

09) Mattino: 10 km + allunghi

Pomeriggio: 10 km + allunghi

10) Mattino: 12 km

Pomeriggio: 5 volte 2000 metri (1000 in 2’55” + 500 in 1’34” + 500 in 1’24”) con 1000 metri di recupero in 3’08”

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Ultimo aggiornamento (Venerdì 02 Marzo 2012 15:21)

 

9° Convegno nazionale di medicina e scienze dello sport

Rubriche - Allenamento e Tecnica

Segnaliamo volentieri una bella iniziativa che avrà luogo

Il 3 Marzo 2012 (ore 9-13) presso l’Istituto Padre Monti, via Legnani 4 – Saronno

 

Si tratta del 9° Convegno nazionale di medicina e scienze dello sport

L’Ambulatorio di Medicina dello Sport - Oltre l’Idoneità

 

Il Convegno è indirizzato a medici, fisioterapisti, allenatori, preparatori atletici, studenti in Scienze Motorie, atleti.

Crediti formativi per gli studenti dell’Università Cattolica e dell’Università degli Studi dell’Insubria iscritti al corso di Laurea in Scienze Motorie

 ingresso libero - infoline 0296702109

premiomognoni@padremonti.org

poliambulatorio@padremonti.org

 

*****

Moderatore

Prof. Bruno Grassi

Professore Fisiologia Umana, Università degli Studi di Udine

 

Marco NARICI

Institute for Biomedical Research into Human Movement and Health,

School of Healthcare Science, Manchester Metropolitan University, GB

Invecchiamento e prestazione muscolare negli atleti master

 

Ermanno RAMPININI

Centro Ricerche MAPEI Sport, Castellanza

La fatica determinata da una partita di calcio

 

Barbara PELLEGRINI

Università degli studi di Verona - Rovereto

La scelta del passo nello sci di fondo, considerazioni biomeccaniche ed energetiche

 

Roberto SASSI

Responsabile Training Check Juventus, Torino

Allenamento della forza nel calcio di alto livello: come sta cambiando l’allenamento

 

Nicola MAFFIULETTI, PhD

Università di Digione, Francia - Schulthess Klinik, Zurigo, Svizzera

Sport e fatica muscolare: centrale e/o periferica?

 

Antonio LA TORR E

Università degli Studi Milano - Membro del Comitato Tecnico-Scientifico della

FIDAL e della Commissione Tecnica Esperti Preparazione Olimpica CONI

Risposte fisiologiche all’allenamento discontinuo ad alta intensità vs allenamento continuo a moderata intensità in atleti master

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GAG: gambe, addominali e glutei

Rubriche - Allenamento e Tecnica

Un argomento che potrebbe sembrare lontano dalla mente di molti podisti, che pensano di poter fare a meno di un tonificazione mirata di queste delicati e utili parti del nostro corpo. Un termine che viene utilizzato molto in palestra soprattutto dalla sfera femminile, meno per quanto concerne il mondo sportivo maschile. Tutto ciò, questa leggenda metropolitana che le donne hanno più bisogno della tonificazione GAG (Gambe , Addominali e Glutei) rispetto agli uomini, deve essere messa da parte per non trovarci noi uomini corridori con gambe poco toniche , addominali non funzionali e glutei quasi inesistenti.

 

Perché svolgere l’attività di GAG (Gambe Addominali e Glutei ) per gli amanti della corsa?

 

Prima di arrivare a chiarire l’utilità di questa attività di tonificazione , e come programmare un allenamento mirato, vediamo di chiarire alcuni aspetti anatomo/funzionali di questi distretti muscolari molto importanti del nostro corpo.

 

  • GAMBE & GLUTEI

 polpaccio

Le gambe sono una parte del corpo molto importante per la nostra corsa, quindi si necessita di tonificarli al meglio per resistere ai notevoli carichi allenanti messi in atto per preparare molte gare nell’arco dell’anno agonistico. La gamba è una regione anatomica del corpo umano, che costituisce un segmento dell'arto inferiore. È la porzione compresa fra il ginocchio e il collo del piede. Il suo scheletro è costituito dalla tibia (collocata antero medialmente) e dalla fibula (o perone) collocata lateralmente. Le due ossa sono unite tramite una membrana interossea, per cui possiamo distinguere nella gamba una loggia anteriore ed una posteriore. Il muscolo che troviamo nella loggia posteriore è il tricipite della sura, costituito superficialmente dal gastrocnemio (presentante 2 capi, i cosiddetti "gemelli") ed in profondità dal muscolo soleo.I muscoli della parte inferiore del nostro corpo possono essere suddivisi nel seguente modo :



MUSCOLI ANTERIORI COSCIA

  • Quadricipite : retto femorale + vasto intermedio + vasto mediale + vasto laterale
  • Tensore fascia lata
  • Muscolo ileo psoas
  • Muscolo pettineo
  • Muscolo adduttore
  • Muscolo sartorio

  •  

    MUSCOLI POSTERIORI DELLA COSCIA 


     

    • Gluteo: grande, medio e piccolo
    • Piriforme
    • Bicipite femorale
    • Semimembranoso
    • Semitendinoso
    • Gracile
    • Adduttore breve
    • Adduttore lungo
    • Grande adduttore


    MUSCOLI DEL POLPACCIO e GAMBA

  • Tricipite della sura : gemelli (mediale e laterale ) e soleo
  • Plantare
  • Tibiale anteriore
  • Tibiale posteriore
  • Muscolo peroneo
  • Flessore delle dita


  • polpaccio2

    Come si può notare dall’anatomia dei muscoli della gamba la complessità e la sinergia dei diversi muscoli presenti rende il movimento della gamba veramente importante e fondamentale per la nostra vita di relazione e per la nostra corsa. Un malfunzionamento di un determinato muscolo non fa altro che alterare la dinamica della corsa e del passo in generale. Quindi si capisce benissimo come un potenziamento e tonificazione armonica dei diversi distretti muscolari diventa veramente fondamentale per ottenere ottimi risultati durante le nostre prestazioni. Alla base di tutto c’è un equilibrio anatomo/funzionale di tutti i muscoli presenti nel nostro arto inferiore. Sicuramente possiamo affermare che ci sono muscoli principali e più potenti per via delle grandi dimensioni, vedi

    quadricipite suddiviso nei suoi 4 muscoli (retto femorale, vasto intermedio, mediale e laterale), i glutei con le sue fasce (grandi, medie e piccole) e ancora il bicipite femorale con tutti i muscoli annessi del semimebranoso, semitendinoso, gracile, per finire al polpaccio volgarmente detto, conosciuto come tricipite della sura , costituito dai muscoli gemelli più superficiali, e dal soleo più profondo e difficile da sviluppare. E’ da tener presente che i muscoli lavorano in sinergia avendo funzioni di “agonisti” , cioè i muscoli che effettuano il movimento, e “antagonisti” , cioè muscoli che accompagnano il movimento, si rilasciano nel momento opportuno per permettere il movimento armonico della gamba. Quindi se un muscolo non è ben sviluppato e ben allungato non farà altro che limitare il movimento di tutta la catena cinetica dell’arto inferiore.

     


     

      

     

     

     

    MUSCOLI PARETE ADDOMINALE


     

    addominali

    I muscoli addominali presenti sul nostro corpo possono essere suddivisi in :

     

    • Muscolo retto dell'addome:
    • Muscolo obliquo esterno dell'addome:
    • Muscolo obliquo interno dell'addome:
    • Muscolo trasverso dell'addome:
    • Muscolo piramidale;
    • Muscolo quadrato dei lombi (zona lombare bassa schiena);
    • Guaina del muscolo retto dell'addome

    Per migliorare la parete addominale i movimenti realmente efficaci sono relativamente pochi:

    • Flessione del bacino sul busto: muscolo retto addominale (prevalentemente inferiore);
    • Flessione del busto sul bacino: muscolo retto addominale (prevalentemente superiori) ed obliqui esterni;
    • Rotazione del busto rispetto al bacino: muscoli addominali obliqui interni ed estemi;
    • Flessione con rotazione del busto sul bacino: muscoli addominali obliqui esterni e retto addominale;
    • Compressione della cavità addominale: muscoli trasversi addominali;
    • Massima espirazione: muscoli addominali trasversi, retto ed obliqui esterni;
    • Flessione laterale del tronco: muscoli quadrato dei lombi e obliqui interni;
    • Flessione e rotazione busto: obliqui esterni ed interni

    Quello che serve per uno sviluppo ottimale è la modalità di esecuzione, le ripetizioni svolte, le varianti di difficoltà utilizzare per ogni esercizi, il recupero tra un esercizio e l’altro, e la concentrazione che ci si mette per effettuare tali esercizi.

    Attenzione! C’è una specificità del muscolo trasverso dell'addome: questo muscolo è il più importante per l'estetica della persona, perché consente di tenere in dentro la pancia, ad esempio, basti pensare che talvolta si posso osservare persone che pur avendo, addominali apprezzabili fanno fatica a tenere in dentro l'addome, con la conseguente antiestetica asimmetria. Molto utile per le donne in gravidanza che dovrebbero concepire un bambino. Nb. Il modo migliore per allenare  questo muscolo è quello di forzare al massimo l'espirazione comprimendo l'addome all'interno durante l'esecuzione dei normali esercizi.

    SVILUPPO GAG (GAMBE , ADDOMINALI E GLUTEI)

     

    E’ sempre da tener presente che per chi corre il potenziamento e la tonificazione in generale deve essere sempre funzionali al gesto tecnico della corsa, per tale motivo gli esercizi svolti devono sempre rispecchiare la biomeccanica della corsa e permettere all’organismo di rendere al meglio durante la corsa. Per tale motivo la prevalenza degli esercizi per il potenziamento deve essere a corpo libero, o comunque con esecuzioni che permettano una escursione articolare massima. Di seguito vi presenterò una scheda di esercizi GAG che sia funzionale per la corsa e soprattutto che possa essere eseguita dalla maggior parte rispettando la condizione di ognuno. Il tutto sarà organizzato con esecuzione a circuito per dare sempre uno stimolo allenante anche aerobico, oltre che di tonificazione e potenziamento generale. I carichi, ripetizioni e serie, possono essere gestiti in base alla vostra condizione generale e capacità di eseguire con una certa facilità gli esercizi. Per chi è la prima volta che li esegue, può iniziare da 2 serie con 15ripetizioni per esercizio, mentre per chi ha avuto già modo di svolgere del potenziamento in generale può tranquillamente avere un carico di 3 serie con 20-25 ripetizioni per esercizio.

     

    Scarica Scheda Tonificazione GAG >>>

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    Ultimo aggiornamento (Venerdì 24 Febbraio 2012 07:30)

     

    Come preparare una mezza maratona

    Rubriche - Allenamento e Tecnica

    Abbiamo visto in diversi articoli che la Mezza Maratona può essere considerata una distanza e gara “ibrida”, non è né veloce e breve come una 10km, non è né lenta e lunga come una Maratona. Forse proprio per queste caratteristiche non solo di definizione, ma anche tecniche e fisiologiche, non si sa come prepararla e soprattutto come gestirla per arrivare alla fine soddisfatti. Dal punto di vista fisiologico e metabolico possiamo sicuramente affermare che utilizza come combustibile per fornire energia ai muscoli una prevalenza di zuccheri con un mix di grassi. E’ ovvio che com’è per la Maratona, anche per la Mezza Maratona un allenamento mirato possa far migliorare quella capacità dei muscoli di poter utilizzare una buona miscela di grassi anche a velocità più elevate del classico ritmo lento. La diversità sostanziale rispetto alla Maratona è che crea meno disagi e meno impegno psicofisico, per questo motivo si possono programmare anche diverse Mezze Maratone durante l’anno. Ipotizziamo che abbiate deciso di programmare e organizzare la vostra prima Mezza Maratona, o comunque vogliate preparare una Mezza Maratona, dopo aver preparato e gareggiato sulla distanza dei 10km e dopo una Maratona. Per chi è all’esordio sulla distanza, è preferibili che si abbia almeno raggiunto l’obiettivo di correre tranquillamente i 10km, per poi passare alla 21km097mt.

    • Vediamo di capire come dovete comportarvi nell’organizzazione della preparazione.
    • Quanto tempo si necessita per prepararla al meglio per raggiungere il vostro obiettivo?
    • Quali allenamenti importanti svolgere e con quali caratteristiche differenti rispetto alle altre distanze?

    Periodo: Per quanto concerne l’organizzazione della preparazione per la Mezza Maratona a prescindere se sia la prima Mezza Maratona o una delle tante Mezze Maratona che avete corso e che quindi vogliate migliorare il vostro personal best, si necessita almeno di 3/4 mesi specifici di preparazione per raggiungere un’ottima condizione fisica. Come in tutte le preparazioni dipende dalla vostra condizione fisica del momento, se avete qualche chilo di troppo o meno, se avete ambizioni cronometriche importanti. Inoltre, è preferibile sempre programmare in anticipo la preparazione perché ci possono essere sempre degli imprevisti, allenamenti saltati per impegni di lavoro o famiglia, per qualche stop imprevisto per problemi fisici, quindi meglio abbondare nei mesi di preparazione per arrivare in ottima condizione.

    Organizzazione: La preparazione per la Mezza Maratona deve avere come obiettivo quello di poter correre a un ritmo medio/veloce avendo la capacità da parte dell’organismo di sfruttare come energia l’acido lattico prodotto durante la corsa e di consumare una buona quota di grassi anche a un ritmo medio. La preparazione necessita di una quantità di carichi allenanti superiori alla 10km, ma inferiori alla Maratona. Per quanto invece riguarda i lavori di qualità sono fondamentali, come per la 10km e per la Maratona, non si può prescindere dal non inserirli durante la preparazione. Per chi è alla prima esperienza sulla distanza deve fare in modo di adattare la muscolatura alla fatica, per questo motivo consiglio di inserire del potenziamento muscolare che sia a corpo libero o con sovraccarichi poco importa. Per quanto concerne invece il chilometraggio massimo durante una sola seduta si può anche fermarsi a 18km di lungo lento per acquisire una certa autonomia. Per chi invece ha come obiettivo quello di migliorare il proprio personal best si necessita di “andare oltre i propri limiti”, quindi intensificare la preparazione rispetto al passato, incidendo sulla qualità delle sedute di allenamento in primis, ma anche sulla quantità totale dei carichi di allenamento settimanali e mensili. In questo caso la quantità dei km da percorrere è preferibile arrivare anche ai 21km se non oltre per acquisire una maggior autonomia in gara. Sempre per un discorso di organizzazione della preparazione è auspicabile e consigliato rispettare le seguenti regole della metodologia dell’allenamento :

    • Per entrambe le categorie di podista si necessita di programmare il tutto con gradualità , cercando sempre di rispettare le regole di una metodologia di allenamento che preveda di incrementare ogni settimana di 3/5% il chilometraggio settimanale. Inoltre diventa importante alternare dei periodi di carico ove l’intensità cresce in maniera regolare, a dei periodi di scarico ove si rigenera l’organismo.
    • Inoltre, variabilità in allenamento, non si possono raggiungere miglioramenti fisici e mentali se utilizziamo sempre le stesse procedure di allenamento, le stesse modalità di esecuzione, e le stesse sedute per tutta la preparazione. Quindi vige la regola di mettere in pratica la fantasia in allenamento, di cambiare percorso , di cambiare modo di allenarsi, di allenarsi da solo e in compagnia, di allenarsi in salita e in pianura, su strada e sterrato, di correre veloce e di correre lento e medio.
    • E’ fondamentale anche rispettare la progressività del carico che può essere riallacciata anche alla gradualità, ove si cerca di incrementare pochi parametri per volta, qualità o quantità dei carichi. Esempio, se una settimana ho corso 5 ripetute in pianura da 1km a un ritmo di 5’00 al km, non posso correre la settimana successiva 7 ripetute da 1km a un ritmo di 4’50 al km. Il cambio sarebbe troppo brusco e rischio di infortunarmi. Quindi è preferibile aumentare a 6 ripetute a un ritmo di 5’00 al km, poi passare a 7 ripetute, e poi man mano aumentare ritmo o aumentare distanza da percorrere.
    • Frequenza della sedute di allenamento, sicuramente come sempre è stato menzionato per ottenere dei benefici dal punto di vista cardiovascolare, respiratorio, muscolare, mentale, di economia della corsa (costo della corsa), si necessita almeno di 3 sedute di allenamento come base. Poi è ovvio che per chi è all’esordio nella Mezza Maratona potrebbero andar bene da ¾ sedute , mentre per chi vuole migliorare il proprio personal best sulla 21km, allora si passerà a 5/6 a settimane in base ai propri obiettivi.

    Sedute di allenamento, per quanto concerne i mezzi di allenamento da impostare nella preparazione per la Mezza Maratona non cambiamo molto da quelli proposti nella preparazione per la 10km e quelle della Maratona, se non per quanto concerne la modalità di esecuzione ed eventuale chilometraggio totale, che come abbiamo visto è maggiore della 10km e minore della Maratona. In linea di massima possono distinguere le sedute di allenamento in principali e secondari. Quelle principali riguardano sedute di Medio, di Ripetute Medie e Lunghe, i Lunghi Lenti, i Progressivi sia in pianura che in salita; quelle secondarie possono essere racchiuse nella Corsa Lenta, le Variazioni di ritmo , il Fartlek. E’ ovvio che come abbiamo visto per altri parametri della preparazione tutto dipende dalla propria condizione fisica ed esperienza. Sicuramente per l’esordiente alla Mezza Maratona non si potrà prescindere da non aver svolto i Lunghi Lenti per adattare la muscolatura ai km di gara, allo stesso tempo per chi vuole migliorare il proprio personal best, non si può prescindere da non aver corso per diversi km a ritmo medio o non aver eseguito lavori di qualità come le ripetute lunghe e medie. A quale ritmo? Il ritmo da mantenere nei rispettivi allenamenti si può sempre rifare al RITMO MEDIO mantenuto sui 10km o velocità di riferimento ( o soglia anaerobica). Uno schema generale che si può seguire è quello classico, da personalizzare in base alla proprie caratteristiche genetiche, fisiche e tecniche. (vedi tabella).

     

      
     

    RITMO 10KM

    Lungo Lento

    Corsa

    Lenta

    Corsa

    Media

    Corsa

    Veloce

    Ripetute

    Lunghe

    Ripetute

    Medie

    Ripetute

    Brevi

    3’30- 3’40

    4'40"/4'20"

    4'30"/4'15"

    4'00"/4'10"

    3’30- 3’40

    3'35"/3'45"

    3'30/3'40"

    + Da 5/30”

    3’40- 3’50

    4'30"/4'50"

    4'20"/4'40"

    4'10"/4'15"

    3’40- 3’50

    3'45"/3'55"

    3'40/3'50"

    + Da 5/30”

    3’50-4’00

    4'40"/5'00"

    4'30"/4'50"

    4'20"/4'30"

    3’50-4’00

    3'55"/4'10"

    3'50/4'00"

    + Da 5/30”

    4’10- 4’15

    5'00"/5'15"

    4'55"/5'00"

    4'40"/4'45"

    4’10- 4’15

    4'15"/4'25"

    4'10/4'15"

    + Da 5/30”

    4’20- 4’30

    5'10"/5'30"

    5’00"/5'15"

    4'45"/5'55"

    4’20- 4’30

    4'25"/4'40"

    4'20/4'30"

    + Da 5/30”

    4’40-4’50

    5'30"/5'50"

    5'20"/5'30"

    5’05'"/5'15"

    4’40-4’50

    4'45"/5'00"

    4'40/4'50"

    + Da 5/30”

    5’00-5’15

    5'55"/6'10"

    5'45"/5'50"

    5'35"/5'45"

    5’00-5’15

    5'05"/5'25"

    5'00"/5'15"

    + Da 5/30”

    5’20- 5’30

    6'00"/6'20"

    5'50"/6'00"

    5'45"/5'55"

    5’20- 5’30

    5'25"/5'40"

    5'20"/5'30"

    + Da 5/30”

    5’40 - 5’50

    6'25"/6'45"

    6'20"/6'25"

    6'05"/6'15"

    5’40 - 5’50

    5'45"/6'00"

    5'40"/5’50

    + Da 5/30”

    5’55 - 6’00

    6'45"/7'00"

    6'35"/6’45"

    6'20"/6'30"

    5’55 - 6’00

    6'00"/6'10"

    5'55"/6'00"

    + Da 5/30”

    Una volta che abbiamo deciso quale Mezza Maratona correre, in che periodo correrla, quanto tempo manca all’appuntamento, come abbiamo visto almeno 3-4 mesi di tempo per prepararla, si può procedere alla programmazione dell’allenamento specifico per arrivare preparati alla Gara. Di seguito trovate una tabella di allenamento su 3 (12 settimane ) mesi di preparazione!

    • Tabella Preparazione Mezza Maratona Esordiente >>> CLICCA QUI 
    • Tabella Preparazione Mezza Maratona Personal Best >>> CLICCA QUI

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    Ultimo aggiornamento (Giovedì 02 Febbraio 2012 00:12)

     

    Il programma di Stefano Mei

    Rubriche - Allenamento e Tecnica

    Stefano Mei (La Spezia, 3 febbraio 1963) è stato uno dei più grandi talenti del mezzofondo italiano. Subito in luce nelle categorie giovanili, cresce sotto la sapiente guida del tecnico spezzino Federico “Chicco” Leporati, egli stesso buono specialista dei 1500 m, fino a stabilire diversi record italiani, con la “gemma” del titolo europeo dei 10000 m a Stoccarda (Germania) nel 1986. In una giornata piovosa di agosto, Stefano Mei, Alberto Cova e Salvatore Antibo macinano sul ritmo la resistenza degli avversari, A circa trecento metri dal traguardo Mei imposta una volata lunga: Cova sembra resistere, ma lo spezzino imprime un altro cambio micidiale sull’ultimo rettilineo vincendo in 27’56”79. Mei, Cova, Antibo, un podio tutto italiano che, ancora oggi, fa venire i brividi. Qualche giorno dopo è secondo sui 5000 m, preceduto dal britannico Jack Buckner, sfiorando un’accoppiata mitica. Nel 1990 sarebbe stato bronzo sui 10000 m agli Europei di Spalato. I suoi record sulle distanze principali sono stati: 3’34”57 (1500); 7’42”85 (3000); 13’11”57 (5000); 27’43”92 (10000). La preparazione si è basata, nel periodo migliore (1985-86) sul consolidamento del lavoro di potenza aerobica utilizzando anche salite su distanze comprese fra 300 e 1000 metri, eventualmente con pause brevi. In generale, stimoli derivanti da velocità differenti con recuperi diversi, nella stessa seduta. L’ottica è stata quella di sviluppare la potenza aerobica anche con mezzi diversi da corsa continua o ripetute. Ecco l’esempio di due settimane svolte nel mese di gennaio 1986:

     

    Giorno

    Qualità sviluppata

    Esercitazione

    Lunedì 6

    Forza speciale

    8 andature

     

    Potenza aerobica

    7x1.200 rec 2’30”

    Martedì 7

    Resistenza aerobica

    16 km + allunghi

    Mercoledì 8 mattino

    Potenza aerobica

    30’a 3’30” al km

    Mercoledì 8 pomeriggio

    Forza generale

    Ginnast + 40’ corsa facile

    Venerdì 10 mattino

    Potenza aerobica

    10x80 m sprint salita

     

     

     

    Venerdì 10 pomeriggio

    Potenza aerobica

    2000/1000/2000/1000/1000 rec 3’30” fra una prova e l’altra

    Sabato 11

    Resistenza

    40’ cross facile + allunghi

    Domenica 12

     

    Gara cross

    Lunedì 13

    Potenza aerobica

    12x400 metri in salita

    Martedì 14 mattino

     

    30’ cross

    Martedì 14 pomeriggio

    Potenza aerobica

    4x800/2000/4x800 rec 2’30”/5’/2’30”

    Mercoledì 15

    Forza speciale

    Sprint con cavigliere e cintura + 40’ corsa con variazioni.

    Venerdì 17

    Potenza aerobica

    4000 (11’46”)- rec 6’-5x600 (attorno a 1’34”) rec 3’

     

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