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Italo Orrù alla LA - NY Footrace

Ultramarathon - Ultra - Agosto 2011

Orru_Italo_LA-NY_Footrace_2011Che Italo fosse matto lo avevamo capito tutti da tempo: un atleta normale quando deve correre una gara di 25 km lascia l'auto alla partenza e poi si fa accompagnare a riprenderla, non lascia l'auto all'arrivo per farsi di corsa il percorso della gara al contrario e poi partire, come se niente fosse, insieme a tutti gli altri concorrenti.

Se ci avesse chiesto un passaggio glielo avremmo dato volentieri!

Una persona normale non corre un'ultramaratona in compagnia del suo cane e, soprattutto, non la vince con 15 minuti di vantaggio sul secondo! E' vero, aveva già corso Il Passatore, la Marathon des Sables, l'Ultra Trail du Mont Blanc, l'Atacama Crossing, ma nessuno di noi poteva neanche lontanamente immaginare fino a che punto si sarebbe spinto il suo amore per la corsa, la sua sete di avventura e la sua follia.

"Mi sto imbarcando in una grande pazzia, due mesi in America... da Los Angeles a New York. La partenza è per il 19 giugno da Los Angeles... siamo in 15. La mia tattica è di andare lento e cercare di finirla in tutti i modi. Può essere una bella esperienza. Sto allestendo un sito per potermi seguire con foto, video, webcam. Se resisto nella corsa può essere bello seguirmi anche da casa".

E così abbiamo trascorso l'estate incollati al computer. Su Facebook è nato un gruppo per sostenere la sua impresa, costituito dapprima da pochi amici e divenuto via via sempre più numeroso, fino a superare il migliaio di iscritti. E anche quando Italo era on-line solo alle prime ore del mattino (ora italiana) c'era sempre qualcuno ad attenderlo per avere notizie.

Abbiamo vissuto con ansia il timore di una possibile squalifica quando, nelle prime tappe, era l'unico concorrente a non avere assistenza. Ci siamo emozionati quando ha superato il mitico Serge Girard e abbiamo esultato quando anche Patrick Malandain sembrava raggiungibile.

Quest'impresa ci ha coinvolto, più di quanto avremmo immaginato e non solo per l'affetto che ci lega a Italo, ma perché è stata la dimostrazione che, non importa quanto può essere difficile, ma se lo si vuole veramente, i sogni si possono realizzare.

E Italo ha fatto di tutto per condividere con noi la sua avventura "postando" foto, video, racconti, impressioni. Ci ha raccontato come si organizzava mentalmente la corsa giornaliera immaginando, negli ultimi venti chilometri, di star uscendo per il suo solito allenamento.

"Sarà difficile per chi non è di Sinnai, capire il percorso, ma voglio che gli amici ripercorrano con me gli ultimi km fino all'arrivo". E in quegli ultimi venti chilometri c'eravamo tutti perché è riuscito a trasmetterci delle emozioni così intense che, chiudendo gli occhi, potevamo correre con lui, sentire la sua fatica e tirare un sospiro di sollievo al traguardo. E abbiamo corso pure veloci, tanto da meritarci il terzo posto!

Grazie Italo! E' stata una bella estate!

Ultimo aggiornamento (Venerdì 02 Settembre 2011 13:20)

 
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