Generalmente, dopo aver partecipato a una gara, cerco di scrivere il prima possibile il resoconto della stessa. Nel caso della tappa di Vigevano invece me la sono presa comoda perché sapevo, e puntualmente è arrivato domenica verso le 17,00, che avrei potuto pubblicare il comunicato stampa inviato dall’Ufficio Stampa Running di RCS Sport. Quindi del risultato della gara non scriverò per evitare di annoiare chi avrà voglia di continuare a leggere, ma mi limiterò a considerazioni sulla gara sentendomi prima il dovere di chiedere, al sopraccitato Ufficio Stampa, dove abbia sentito “l’aria frizzantina di fine estate” perché, a parte loro, credo che nessuno dei presenti in Piazza Ducale se ne sia accorto.
Già, Piazza Ducale la bellissima piazza di Vigevano, che ho imparato ad apprezzare grazie al percorso della Scarpa d’Oro Half Marathon, già da sabato era il centro nevralgico di tutta la manifestazione e ospitava oltre al gonfiabile di partenza e arrivo della gara, anche i punti di iscrizione, i vari stand degli sponsor del circuito e il palco per le premiazioni e l’impianto audio (forse il volume era un po’ troppo alto?). Mancanza, per me abbastanza grave, non aver previsto il deposito borse.
A Vigevano il circuito Gazzetta RUN ha fatto tappa per il secondo anno consecutivo. Lo scorso anno era stata la fascite plantare a impedirmi la presenza, quest’anno invece, nonostante la partecipazione al Giro da Paura della sera prima, ho deciso che avrei rischiato le “ire” di mia moglie (“corri anche domenica mattina?”) e mi sono iscritto.
Due principalmente i motivi che mi hanno spinto verso questa gara: correre in Vigevano e la curiosità di partecipare a una gara del circuito Gazzetta RUN dopo due anni che leggo di questo circuito e dei buoni risultati di partecipazione che le sue tappe riscuotono.
Vigevano è una cittadina che trovo molto bella e il cui centro merita di essere visitato a prescindere dalle corse. Il percorso di 3,2 km, da ripetere tre volte, disegnato nel centro cittadino con passaggi nel Castello e nella bellissima Strada Coperta rappresentava quindi per me, un vero e proprio “invito a nozze”.
Per quanto riguarda il percorso ho solo elogi da fare: bello e variegato con molte curve e qualche falsopiano, perfettamente presidiato e completamente chiuso al traffico: cosa si vuole di più?
Buona, ma non entusiasmante, invece l’impressione lasciatami dal circuito che, sinceramente, mi aspettavo esercitasse un maggior richiamo fra i runners, soprattutto per la gara competitiva. Alla fine sono stati 296 gli arrivati alla gara competitiva (fra gli ultimi a tagliare il traguardo l’amica Laura a cui faccio un grosso in bocca la lupo) e circa 500 i partecipanti alla non competitiva (per loro la possibilità di scegliere se fare 2 o 3 giri del percorso).

Della mia gara sono ovviamente soddisfatto per averla portata a termine anche se, alla fine del secondo giro, la tentazione di fermarmi è stata davvero forte, ma poi, passato il gonfiabile, sono tornate un po’ di forze e ho portato a casa un’altra gara.