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Monza - 8^ Mezza di Monza

Lombardia - Primapagina

Mezza_Di_Monza_2011_Fabio_Maderna_foto_Roberto_MandelliEpica! Questo è il solo aggettivo con cui riesco a definire la Mezza di Monza che si è corsa domenica scorsa. Avevo, come tutti gli iscritti credo abbiano fatto, monitorato giorno dopo giorno le previsioni meteo per domenica e che il cielo ci avrebbe regalato pioggia ero convinto, ma che ne venisse giù così tanta e con tanta violenza non lo avevo immaginato: pensare che inizialmente avevo anche gradito, dopo l’afa patita a Castel Rozzone, Idroscalo e Vigevano, l’idea di correre un po’ al fresco!
Domenica ho corso la mia settima, su otto disputate, Mezza di Monza avendo saltato solo la prima edizione. Il mio esordio in questa gara avvenne il 2 ottobre 2005 e, anche sei anni fa, fu una gara molto bagnata, ma all’epoca il percorso non prevedeva la partenza e arrivo nell’autodromo e quindi non fummo costretti a guadare i sottopassi che poi in seguito sono stati inseriti nel percorso per permettere l’uscita e il rientro dalla pista automobilistica. Sei anni fa inoltre la pioggia non ci costrinse a correre quasi un chilometro in più, come invece è successo quest’anno (proprio oggi, sul sito di TDS, è comparsa la nuova lunghezza della corsa 22,047 km).
Epico è stato anche Dario Rognoni che solo 7 giorni prima aveva dettato la sua legge nei 6 km del Giro da Paura e domenica ha dominato la gara correndo quasi in solitaria per tutta la gara. Al suo arrivo avevo chiesto a Dario: “ che fai oggi?” visto che era fra i favoriti e lui, con uno sguardo da furbetto, mi ha risposto “corro bagnato!”
Epici anche quasi tutti i volontari (forse un po’ meno rispetto agli anni passati?) che, come noi, incuranti della pioggia hanno svolto il loro compito credo nel migliore dei modi. Stranamente non allestito lo spugnaggio al 12,5 km (non che ce ne fosse davvero bisogno): Fulvio dov’eri? Il quasi è per quel addetto che presidiava l’ingresso al box che aveva ospitato il ritiro dei pettorali e che, nel dopo gara, era vuoto, mentre negli altri straripavano di gente, e lui non faceva passare nessuno. Saranno state le consegne ricevute? Sicuramente si, ma a volte un po’ di elasticità e buon senso aiutano, davvero! 
Alcune considerazioni sugli aspetti organizzativi della gara.
Parcheggio: è effettivamente un aspetto critico perché le uniche aree sono i campi a ridosso (più o meno) dell’autodromo e come tali se piove o, come lo scorso anno, ha piovuto nei giorni precedenti, sono ridotti a pantano. C’è da dire che quando ci facevano posteggiare le macchine sui comodi e più vicini parcheggi asfaltati le lamentele erano “al quadrato”. Si lamentava chi doveva uscire dal parcheggio perché bloccato dai concorrenti e si lamentavano i concorrenti ancora in gara per la presenza delle auto sul percorso. Ultima considerazione da fare è che il maltempo ha obbligato anche chi pensava di arrivare a Monza in moto a utilizzare l’auto e questo ha, ovviamente, aumentato la confusione.
Docce: che siano poche è fuor di dubbio ma quelle sono perché nei box non se ne possono aggiungere altre solo per noi della Mezza.
Deposito borse: la consegna è stata abbastanza, nel mio caso, veloce mentre per il ritiro c’era davvero un tempo di attesa importante tanto che ho preferito dirigermi verso il ristoro e approfittare per fare quattro chiacchiere con Fabrizio Anselmo che “gongolava” per la vittoria della sua Cristina Clerici, al suo fianco in attesa dell’inizio delle premiazioni. Quando poi sono tornato al deposito borse la coda era quasi sparita ma, con sorpresa di tutti, il ritiro della borsa era diventato “fai-da-te” con un addetto che regolava il flusso delle persone che erano ammesse alla “caccia alla borsa”.  Non so questo da cosa sia dipeso, ma la soluzione adottata ha sicuramente snellito le operazioni di consegna.
Allungamento del percorso: subito dopo il traguardo avevo sentito più di un concorrente adirato per l’allungamento del percorso senza che questo fosse preannunciato prima della partenza. Ho allora approfittato del fatto che, proprio dopo aver ritirato la borsa, ho incrociato Luigi Viganò per chiedergli lumi sull’accaduto e lui mi ha spiegato che la modifica del percorso si era resa necessaria “a gara in corso” per volere della Protezione Civile in quanto la continua pioggia aveva fatto si che fosse bocciato, dopo un’altalena di si e no, anche il percorso alternativo (passaggio su ponte in ferro) ipotizzato dagli organizzatori per salvaguardare la lunghezza della gara. Che dire? Sicuramente nelle condizioni di domenica non mi ha fatto piacere correre un chilometro in più, ma se questo è stato fatto per salvaguardare me e gli altri concorrenti perché arrabbiarsi? Ovviamente quella che ho riportato è la versione di uno degli Organizzatori per cui ognuno è libero di credere o meno a quanto mi è stato detto. Io, per la stima che ho di Luigi, gli credo!
Chiudo però con un invito proprio agli Organizzatori della gara a valutare serenamente se sia il caso, come dichiarato da qualcuno in una delle conferenze stampa pre gara, di lanciarsi l’anno prossimo verso i 3000 iscritti e invece di pensare a quale possa essere il numero “magico” di iscritti che le strutture dell’autodromo possono sopportare sia con il bello che cattivo tempo.
Ci vediamo a settembre 2012!  

(Foto di Roberto Mandelli - Podisti.Net)  SERVIZIO FOTOGRAFICO UFFICIALE

Ultimo aggiornamento (Mercoledì 21 Settembre 2011 01:16)

 
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