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Udine - 12^ Maratonina

Friuli Venezia Giulia - Primapagina

In una calda e splendida giornata di sole, con temperatura inusuale per il periodo e con una cornice di pubblico eccezionale, si è svolta ieri la 12^ maratonina di Udine.

Due giorni di autentico sport per la città con varie gare iniziate già sabato mattina con i ragazzi delle scuole e, successivamente, con la corsa con i cani, fino a terminare con la straUdine, gara non competitiva di circa 7 km cui hanno partecipato oltre 1.000 appassionati.

Tutto organizzato perfettamente nella massima cura di ogni particolare; d’altronde non poteva essere diversamente avendo, nel 2007, l’Associazione Maratonina Udinese organizzato splendidamente il campionato mondiale di maratonina. Una organizzazione ormai testata e collaudata paragonabile alle migliori maratone mondiali. Difficile, se non impossibile, trovare qualche pecca.

Finalmente la città di Udine ha risposto alla grande, non solo come partecipazione nelle corse non competitive, ma anche come partecipazione agli eventi. Numeroso il pubblico lungo il tragitto impegnato ad applaudire ed ad incitare gli atleti e, soprattutto, non si sono visti i soliti, ormai come da tradizione italiana, automobilisti infastiditi nel cercare percorsi alternativi visto che la gara, inevitabilmente, provoca la chiusura di numerose vie cittadine.

Alla partenza, come di consueto, ad innalzare la qualità di gara, numerosi atleti di colore alla ricerca del record del percorso ovvero del crono sotto i 60’; tra loro anche il tesserato per l’Esercito Italiano, Daniele Meucci, attualmente uno dei più forti atleti di mezzofondo italiano. Tra i 1.094 giunti al traguardo anche l’81enne Luciano Acquarone che cercava il record del mondo M80 e in 1h39’50’’ ha trovato solamente, si fa per dire, il primato europeo.

La gara, come di consueto, si svolge secondo i normali canoni con i soliti keniani lì davanti a tirare facendo gara a sé. Giunge per primo all’arrivo Stephen Kosgel (Ken) con il crono di 60’20 e con la connazionale Pauline Njeri in 1h10’44’’ che primeggia tra le donne. Personale anche per Meucci con 62’30’’.

Che dire di una gara in cui il primo italiano, con un tempo di tutto rispetto, si deve accontentare dell’11^ posizione.

Non so se sia giusto ingaggiare atleti stranieri i cui nomi pochi conoscono e che sono in grado si surclassare qualsiasi atleta “bianco”. Non so’ se sia una mia opinione, ma pochi delle migliaia di persone che ieri erano presenti per l’evento (sia atleti sia spettatori) sapevano chi avesse vinto, tutti, però, sapevano che c’era un vecchietto (se si può dire solo per l’età) che cercava un record e credo che, a quella età, il record sia già il fatto di essere presenti ed arrivare alla fine.

Va bene valorizzare la gara, ma quanti keniani sono in grado di correre la mezza sull’ora? Credo moltissimi. Domenica, a Berlino, sei “lepri”, hanno corso assieme al primatista mondiale passando alla mezza in 61’40’’; non si sono fermati, sono arrivati al 30° e uno ha concluso al secondo posto; sto parlando delle lepri, non di Makau o “Gebre”. Non credo sia una bella figura e, se mi consentite, un po’ umiliante per un campione italiano arrivare a Udine e trovarsi 11° in classifica, non per aver fatto una brutta gara, ma solo perché vengono ingaggiati numerosi Keniani o Etiopi che comunque, per scarsi o per piano che vadano, sono nettamente più forti di noi “bianchi”. Non credo sia un discorso di razzismo, ma credo sia più giusto investire il denaro in altre forme, magari cercando di investire nei giovani, lasciando chiaramente libere le iscrizioni aperte a tutti anche ai fenomeni keniani che intendono partecipare e che, se vincono, devono giustamente ritirare il premio, però evitiamo gli ingaggi.

Un grande complimento e un ringraziamento agli organizzatori tutti. Chiaramente per prima l’Associazione maratonina Udinese e in secondo luogo gli Alpini, mitici come sempre, sia come organizzazione lungo il percorso, sia come la disponibilità, l’abilità e organizzazione al pasta party ove è stato offerto a tutti i cittadini un’ottima pasta.

 
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