Milano - Deejay Ten, Linus ci scrive
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Anche se le cause dei disservizi che hanno rovinato il dopo gara non dipendono dalla mia volontà, sento il dovere di assumermi la responsabilità di chiedere scusa a tutti coloro che ieri non hanno potuto godere fino in fondo della grande festa che è stata la settima edizione della Deejay Ten. Di questa manifestazione io sono stato l'ideatore e il promotore, e tutt'ora le grandi decisione dipendono da me, così come la comunicazione. Insomma: ci metto la faccia.
Per questo non posso tollerare che una parte dell'organizzazione che collabora con noi abbia preso così sottogamba tutta una serie di particolari niente affatto secondari. Chi ha sbagliato ne risponderà, perché una festa così grande non può essere rovinata per superficialità o mancanza di attenzione. Ma intanto, vi ripeto, sono io in prima persona a chiedervi scusa.
Per l'acqua insufficiente all'arrivo, per la carenza di personale al ritiro borse, per la mancanza di un rifornimento a metà gara. Anche se abitualmente per una 10 km questo non è previsto, ma la giornata così calda lo imponeva.
Il prossimo anno ci sarà, e quindi nevicherà, ma non importa.
Mi scuso anche per i problemi del cronometraggio, di cui i ragazzi di TDS si sono correttamente assunti la responsabilità, ma anche questa è una cosa di cui mi sono vergognato.
Le uniche attenuanti che mi sento di chiedere sono legate al percorso, che per mille motivi legati alla viabilità ci è stato "consegnato" solo pochi giorni prima.
Rimane, per fortuna, la sensazione che tutto quello che non ha funzionato sia figlio innanzitutto di un successo crescente che ci ha portati in pochi anni alle 13.000 presenze di ieri.
L'immagine dell'Arena invasa da una distesa sterminata di maglie gialle e facce sorridenti deve essere la base su cui costruire un evento ancora più grande.
Una piccola, sorridente considerazione in chiusura. Tra quelli che ieri si sono (legittimamente) lamentati, ne ho riconosciuti diversi visti negli anni passati a New York.
Dove, per intenderci, un pettorale costa 400 euro e all'arrivo ti fanno camminare per quattro/cinque chilometri prima di recuperare la tua sacca. Di solito in canottiera e con cinque o sei gradi. Chissà com'è, lì non si lamenta nessuno. Sarà la lingua.
Grazie per l'attenzione.
Linus
Ultimo aggiornamento (Domenica 02 Ottobre 2011 23:08)