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Como - 14^ Como - Valmadrera

Lombardia - Primapagina
Como_Valmadrera_2011Domenica 2 ottobre 2011 alle ore 08,45 da piazza Amendola, nel centro di Como, si sono lanciati verso l’arrivo di Valmadrera 220 corridori del cielo. Se la davano a gambe levate perché da queste parti aleggia la leggenda di Larrie il mostro di Loch Ness Italiano. La leggenda di Larrie o Lariosauro, nasce recentemente, esattamente nel 1980, dopo un ritrovamento di un fossile di un animale a forma di coccodrillo risalente al periodo Triassico, 230 milioni di anni fa. Larrie abitava le viscere di questo lago; 416 metri il suo fondale più profondo. Le dimensioni del lago di Como e Lecco, inseriscono questo specchio d’acqua al terzo posto nella graduatoria dei laghi piu’ grandi d’Italia. Prima del ritrovamento del fossile, nel 1964 sulla sponda settentrionale del lago, due cacciatori affermarono di aver avvistato il Larrie. Il rettile lacustre presentava una testone molto grosso, le sue squame erano di colore rossastro, la sua lunghezza era all'incirca sul metro. I due cacciatori, Bonfanti e Dolcioni, attestavano di avergli sparato con i loro fucili, ma senza nessun risultato. Immediatamente dopo gli spari, il mostro si nascose tra le onde per poi scomparire del tutto. Uno dei più recenti avvistamenti di Larrie risale al 2003 quando un camminatore, scrutando il lago dal monte Barro, ha sostenuto di aver visto nel lago, un mostro della lunghezza di 10 metri, per le dimensioni, sembra fantascientifico questo avvistamento rispetto a quello dei i due cacciatori, a meno che, questo mostro sia uno dei genitori di Larrie. La cronaca di questa 14^ edizione della traversata del triangolo Lariano di km 36,305, per un dislivello positivo di 2265 mt. e di 2229 mt. quello in discesa. Dopo lo start, decretato dal cerimoniere degli alpini della sezione di Como, è iniziata la sgambata-riscaldamento tra le vie asfaltate dell’elegante centro Comasco e, terminato il primo tragitto catramato, si è scatenata la bagarre podistica sulla prima rampa che sale al caratteristico paesino di Brunate, dopo un km di mulattiera. Stefano Butti con a ruota Pietro Colnaghi hanno iniziano la loro fuga. Subito alle loro spalle i Bergamaschi: Paolo Gotti, Riccardo Faverio, Fabio Bonfanti e l’aquila della Valetudo Clemente Berlinghieri. Nella competizione rosa l’aquila rosa Valetudo Emanuela Brizio impone alla marathon un ritmo molto intenso e già dai primi metri di ascesa, tra l’aquila Manu e le sue quotate avversarie, si stabilizza un sensibile distacco. Alle sue spalle la Valetudo rosa Ester Scotti francobollava la Valtellinese Raffaella Rossi. Sulle scalate dei monti Bolettone e del Palanzone, il gran caldo ha causato l’esaurimento delle scorte di energie agli atleti facebdo ammainare bandiera bianca a molti runner. Questa micidiale calura fuori stagione, ha fatto comparire, alla stragrande maggioranza dei corridori rimasti in gara, i fastidiosi e dolorosi crampi alle gambe. Sull’ultima salita della traversata, il temuto picco del Pianezzo, lo sfortunato portacolori dell’Osa Valmadrera Stefano Butti è crollato a terra dalla fatica e per lui è finita l’avventura per far “saltare” il record della 14^ edizione Como Valmadrera. Sull’ultima salita il campione di Bruntino, Paolo Gotti del team Altitude ha visto la possibilità di conquistare il 3° successo in questa corsa Lariana e nell’ultima discesa dal rifugio Sev in Pianezzo ha forzato l’andatura e si è involato sotto l’arco di trionfo di Valmadrera e il suo time è stato di 3h17’00”. Secondo, dalla Valserina Bergamo, Riccardo Faverio,  il campione arrivato dalle due ruote del team G.S. Orobie ha conquistato l’argento in 3h21’45”. Al terzo posto Pietro Colnaghi in 3h23’35” e a seguire: 4° Fabio Bonfanti, team Altitude 3h30’46”, 5° Enrico Gianoncelli, team Valtellina 3h32’44”. Al settimo posto Clemente Berlinghieri, l’aquila della Valetudo, dopo 90 minuti di gara, ha iniziato a fare i conti con i crampi e sulla scalata del Pianezzo ne ha visti di tutti i colori. Primo dei giovani, al nono posto, l’Orobico Fabio Bazzana,  Fly Up. All’11°  Alex Vicini,  Altitude, mentre 19°, e primo degli over 50, si è classificato il Valetudo Roberto Berizzi. Si sono inoltre distinti le “aquile” Alessio Breda 32°, Gigi Gritti 34°, il vice presidente Luca Boffetti 38°, il fortunato Giacomo Rottoli, 100°, che nella premiazione finale, con estrazione a sorteggio, si è portato a casa un prosciutto crudo intero, e 121° Marco Gambera.
Nella competizione femminile, la tre volte campionessa Italiana di skyrunning 2011, l’aquila Emanuela Brizio, ha ottenuto a Valmadrera il suo terzo successo con il tempo di 4h00’09”. Dietro di lei Cinzia Bertasa, l’atleta Bergamasca Iz skyracing, che, dopo una partenza molto guardinga, ha innestato la sua marcia da lunghe distanze e, meritatamente, ha guadagnato l’argento in 4h11’07”. Terza la Valtellinese Raffaella Rossi  in 4h16’33” e, a seguire, 4^ Patrizia Pensa, team Besanese in 4h20’04”, 5^ l’aquila rosa Valetudo Ester Scotti. Buona la sua prestazione considerando che solo  sette giorni fa ha realizzato il suo time personale alla maratona di Bergamo. Sesta la segretaria del Sev Valmadrera Daniela Gilardi e 7^ un’altra Bergamasca molto resistente alle fatiche, l’Altitude Simonetta Castelli.
Termino con il mistero irrisolto di Larrie. Chissà quando si riuscirà a scoprire questo mostro che si nasconde in fondo al lago. E’ stata scritta, dal menestrello Davide Van de Sfroos, una canzone in dialetto per invitare i Lariani a sorvegliare Larrie:“era faa cumè un’anguila, l’era gross cume un batèll e’l majava tücc i stell, una bissa incatramata, cun la buca sbaratada e cui öcc dell’oltrummuund… un mustru, ma l’era mea el film de l’uratori un mustru, vegnüü’n de un teemp che l’era piö el so, ho vedüü el mustru, ho vedüü el mustru.
Spero di raccontare la soluzione del mistero in occasione della cronaca della 15^ edizione Como Valmadrera.

Ultimo aggiornamento (Mercoledì 05 Ottobre 2011 06:00)

 
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