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Parliamo di ecomaratone

Toscana - Primapagina

Ecomaratona_del_Chianti_collage_podisti.netEcco una realtà che esiste da pochi anni eppure ha già fatto breccia nelle scelte dei podisti, ma di cosa si tratta veramente? Sarebbe limitativo ridurre tutto al concetto di “correre nella natura”, sia pure che i percorsi di asfalto ne hanno ben poco e i paesaggi che si attraversano correndo (spesso anche camminando, le pendenze non scherzano) meriterebbero qualche sosta fotografica.

Sono 42,195 km , poco più , poco meno, perché la precisione non è poi così importante.

Si corrono nel nord del nostro paese (Sondrio, Piacenza, Reggio Emilia) ma anche nel centro (l’Aquila e Siena) e nel sud ( Palermo e Pantelleria), con una puntata addirittura nel Sahara.

In questo senso rappresentano una realtà molto ampia nel panorama podistico.

Una realtà ampia ma anche molto variegata, precisato che di pianura ce ne è ben poca, si spazia ad esempio dai 2000 metri di dislivello positivo di quella delle Madonie-Palermo e Ventasso-Reggio Emilia sino alla più “morbida” Ecomaratona del Chianti.

Si raggiungono altitudini medie come in quella dei Marsi-L’Aquila (1600 metri), ma si sale anche più in alto sulle Madonie-Palermo ( 1900 metri), ancora di più sulle Orobie valtellinesi di Sondrio (2000 metri), e si corre anche a Pantelleria.

Diverse di queste sono collegate tra loro in circuito ( Ecomaratone d’Italia) e rappresentano un percorso sportivo ma anche storico e culturale.

Le gare sono spesso accompagnate da programmi integrativi molto interessanti, podismo ma anche territorio, gastronomia, visite turistiche insomma niente a che vedere col mordi e fuggi cui spesso siamo abituati in occasione delle nostre puntate podistiche. Laddove sia possibile si dovrebbe sfruttare l’occasione per staccare un po’ la spina, magari è la volta buona per lasciare a casa il Garmin.

Il fenomeno è molto interessante e merita molta attenzione, chi vi scrive ne ha corsa solo una, restandone affascinato.

Con l’intendimento di saperne di più ci siamo rivolti ad uno degli organizzatori (non ce ne vorranno gli altri, dai quali saremmo lieti di ricevere contributi).

Ne parliamo quindi con Christian Tozzi, del comitato organizzatore dell’Ecomaratona del Chianti.

D. Forse la prima domanda è banale, ma inevitabile, Ecomaratone: perché?

Perché come hai detto te è giunto il momento di staccare i nostri Gps, smettere di controllare il passaggio al chilometro per entrare in una realtà completamente diversa di corsa, rispettosa della natura, del paesaggio e del contatto umano. Crediamo che sia giunta l’ora che al sano confronto agonistico si unisca il piacere di passare alcune ore o magari un paio di giorni tutti insieme a parlare di corsa ma anche a respirare di corsa e gioire e raccontarsi tutti insieme intorno ad una tavola

D. Come è nata l’idea della vostra?

È nata per gioco correndo per le strade che ora ospitano il percorso, è stata più una scommessa che un vero e proprio progetto, nessuno avrebbe mai creduto di raggiungere questi risultati, ed ancora oggi ci domandiamo come ci siamo riusciti

D. Evviva l’onestà, ma adesso le cose sono cambiate , i numeri sono diventati importanti, oltre 1300 partecipanti all’edizione del 2010, tra ecomaratona e Chianti Trail….

Certamente si, abbiamo ottenuto dei buoni risultati in termini di partecipazione ma ancora di più vediamo la soddisfazione di gente che viene a trovarci e torna a casa felice, questo ci conforta e ci incoraggia a fare ancora meglio. La macchina organizzativa attuale è ben diversa da quella della prima edizione del 2006, ma lo spirito e l’entusiasmo di tutti noi è sempre lo stesso.

D. la vostra è un’ecomaratona per tutti o per pochi ultras?

Direi proprio per tutti, beninteso che si tratta sempre di 42 km con 900 metri di dislivello; non è però una gara né tecnica né massacrante, comunque si possono sempre “assaggiare” le crete senesi con la 18 km della Chianti Trail e…magari tornare l’anno dopo a fare l’ecomaratona.      

D. Il circuito delle eco maratone, è solo una definizione o c’è dell’altro?

Direi proprio che c’è dell’altro. Siamo sicuramente un gruppo di amici che pur affrontando realtà ben diverse ha un'unica idea della corsa. Nel corso degli anni alcune gare hanno smesso di far parte del circuito, perché hanno scelto di dedicarsi ad altre forme di corsa, altre invece hanno deciso di correre su proprie strade. Ogni volta è stato un gran dispiacere.

D. Raccontaci la vostra eco maratona.

È sempre molto difficile raccontare la propria corsa, parlare della distanza (42km, 18km e 10 km), dell’altimetria (900m), del fondo sempre buono e talvolta “pettinato” come è stato definito o del meraviglioso pranzo e della cena, tutto questo per me è riduttivo. Vorrei che fossero i podisti a raccontare l’Ecomaratona del Chianti come una meravigliosa esperienza attraverso un percorso indimenticabile, fatto di ville, casali, castelli, vigneti, oliveti, immersi nel paesaggio lunare delle Crete Senesi e poi vorrei che raccontassero della gioiosa e professionale accoglienza data dagli organizzatori ed infine il divertimento di passare una bellissima serata a tavola con 600 podisti vogliosi di correre il mattino seguente e l’indimenticabile esperienza di raccontarsi la gara seduti davanti ad un buon bicchiere di Chianti. Vorrei anche che, per una volta, dicessero di avere dimenticato di far partire il cronometro e di non essersi preoccupati di quanto tempo ci hanno impiegato.

D. E la solidarietà verso il popolo Sahaarawi? Un pezzo importante della vostra manifestazione

Questa parola comincia ad essere un po’ troppo inflazionata nel vocabolario podistico , sono cose che non si devono dire , si devono fare. Mi piace solo evidenziare che le medaglie che ricevono i partecipanti vengono realizzate proprio da alcune famiglie di questo splendido popolo.

D. Idee, progetti, prospettive?

Con estrema sincerità confesso che il nostro obiettivo è e rimarrà sempre quello di offrire un evento sempre più bello e divertente, sia pure con l’inevitabile fatica che l’accompagna, finora ci siamo riusciti, lo testimoniano le positive opinioni, speriamo di continuare a farlo. Tutto questo nel pieno rispetto e valorizzando il meraviglioso ambiente e paesaggio che abbiamo la fortuna di vivere ogni giorno.

Grazie Christian e in bocca al lupo per questa edizione

Grazie a voi

 

Ultimo aggiornamento (Venerdì 07 Ottobre 2011 15:11)

 
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