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La mia maratona di Budapest

Dal Mondo - Cronache

Budapest_International_Maratho_2011_Leopizzi_e_moglieIl sottotitolo potrebbe essere ….un giorno di gloria tra storia ed arte lungo il Danubio Blu, perché a Budapest c’è la maratona ma anche molto altro.

Ho corso in un giorno di piena estate, eppure era già il due di Ottobre.

Sono stato  a Budapest per correre tra le strade di una città piena di storia e lungo il grande Danubio Blu, speravo anche di trovare un clima mite per fare un buon tempo cronometrico ed invece quando si parte  alle 10  la colonnina di mercurio segna già 26 gradi, all’arrivo ci ritroveremo cotti e arrostiti con 30. Forse ho sbagliato mese, in realtà sono le incertezze climatiche del centro-nord Europa.

Si parte da piazza degli Eroi, adiacente al parco Varosliget, paradiso cittadino per i runners locali. Parto in prima fila proprio sotto lo striscione, la soddisfazione di esserci è grande al pari della commozione.

I primi due chilometri si percorrono sul magnifico viale Andrassy, molto largo e favorisce il miglior deflusso degli oltre 3000 podisti, sono circa due chilometri in leggerissima discesa.

Imposto il ritmo a 4'30/km, come mi ero prefissato e devo dire che mi sembra di non fare fatica, mi sembra….vi rimando al km 35.

Riesco a guardarmi intorno per vedere la città, approfitto dei tanti e ben riforniti ristori, posizionati prima ogni 4 km e dal km 24 addirittura ogni due, un’ottima idea, fa veramente caldo; spesso mi fermo proprio, per ristorarmi meglio.

Al 6° km siamo sul Danubio, percorreremo gran parte del percorso a fianco di questo fiume , così grande che talvolta sembra un mare. L’emozione è veramente tanta, la sensazione di aver realizzato un sogno è bellissima, quella di correre lungo il fiume che scorre lentamente.

I tanti punti musicali predisposti dagli organizzatori aiutano non poco nella mia fatica e poi la festa della gente, poi quelli che corrono e condividono con te la tua stessa passione.

Intanto i chilometri passano e il caldo comincia ad avere il sopravvento, rallento al 35°, sono costretto a fermarmi al 36°, ormai sono arrostito, mi siedo sul bordo della strada per 10 minuti buoni. Con calma, molta calma, raccolgo le ultime energie rimaste e finisco con tanta fatica ma anche tanta soddisfazione questa mia maratona.

Mentre mi mettono la medaglia al collo ripenso alla mia impresa, al caldo sofferto, però sono contento di ciò che ho fatto e mi dico che ho vinto anche questa volta, non importa il tempo che ci ho messo, sono invece orgoglioso di poter dire “ io c’ero!”. E il pensiero corre alla prossima maratona.

Ultimo aggiornamento (Mercoledì 12 Ottobre 2011 19:51)

 
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