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Capraia (FI) - 12^ Ottore

Ultramarathon - Ultra - Ottobre 2011

Capraia_Ottore_2011Parafrasando “L’enigma del solitario” di Gaarder, posso affermare senza tema di smentite che, se mi fossi sdraiata a terra lungo la micidiale quanto spettacolare salita che conduce al Castello di Capraia, magari nel punto più alto, alla fine dei 120 gradoni, e avessi osservato, per tutte le ottore, il panorama attorno e il cielo azzurro sopra di me, forse avrei anch’io potuto carpire alla natura qualcuno dei suoi segreti, o forse avrei anch’io trovato… la pace dell’anima!

Avrei dovuto scrivere un comunicato stampa, e invece, mi sono ritrovata soltanto a scrivere i miei pensieri, qua e là! Sabato 1 ottobre è andata in scena la Ottore di Capraia, chiaramente su questa distanza atipica anche nel panorama delle ultramaratone nazionali e internazionali: in parole povere la nostra manifestazione è “sui generis”. Quest’anno la gara si è svolta solo sotto l’egida della UISP e pur inserita nel calendario nazionale IUTA Ultramaratona, di fatto era fuori dal famoso Gran Prix nazionale IUTA che riunisce le maggiori ultramaratone d’Italia e, ove in genere la fanno da padrona due società molto attive nell’ultra: i Runners Bergamo e l’Atletica Villa De Sanctis di Roma.

La Ottore 2011, con un centinaio di concorrenti provenienti da tutte le regioni, è stata vinta dal lombardo Paolo Rovera, detentore del record sul percorso conquistato lo scorso anno, quest’anno due giri meno per lui: i km percorsi sono 89,750. Secondo e terzo posto per il bolognese dell’Atletica Calderara, Andrea Accorsi con 79,375 km percorsi e, primo toscano Renzo Ciampi, con km 70,750. Seguono Corrado Stefano e Damiano Tempestini.

Fra le donne l’azzurra della 24 ore non ha rivali, la bolognese Monica Barchetti che chiude a quota 71,850 km, seguita dalla compagna di Rovera, la lombarda Monica Conterno, con 69 km e terza la toscana Michela Ruberti con 59 km. Quarta la pratese Jessica Giovannini, un quinto posto super meritato lo conquista la senese Laura Failli. Lei è un inno alla vita: due anni or sono ha cominciato a correre le ultramaratone, poi qualche mese fa, la scoperta di un bruttissimo tumore non ne hanno certo smorzato il sorriso e la volontà, aiutata dal marito Fabio. A giugno l’operazione e da allora ha corso la Sei ore sotto le stelle di San Benedetto del Tronto in agosto e questa Ottore. Un inno alla vita con il sorriso e la voglia di andare avanti, sempre e comunque, nonostante tutto! Nulla è perduto!

E la Ottore? Non sappiamo se ci sarà un prosieguo, visti gli elevati costi: un ristorante a cielo aperto e una pasticceria attiva per ben otto ore, i chip dal costo davvero esoso per una piccola manifestazione, dei premi, e, a meno di un miracolo, la Ottore potrebbe far purtroppo parte di un sogno che svanisce! Chiaramente tutti ci auguriamo di no!

“Il tempo non distrugge ogni cosa…”, perché, ogni Ottore di questi 12 lunghi anni è stata “..come il più fantastico dei racconti d’avventura…” e “ la fine forse non è ancora scritta…”

Ultimo aggiornamento (Giovedì 13 Ottobre 2011 17:56)

 
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