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Mantova - 20^ Maratonina Città di Mantova

Lombardia - Primapagina

Sì, lo confesso, mi sono divertito. La ventesima edizione della maratonina di Mantova credo passerà alle cronache (se non alla storia) per essere stata una delle migliori. E anche se è antipatico fare confronti, mi sembra che – rispetto ad altre e recentissime “mezze” - la manifestazione virgiliana possa vantare qualche titolo in più, talvolta casuale (condizioni atmosferiche), ma più spesso no. Punto primo: l’assoluta mancanza di intenti speculativi, con una quota d’iscrizione molto bassa, limitata a dieci euro (quindici per i ritardatari), con pacco-gara più che degno. Punto secondo: l’efficienza organizzativa, sia in quanto a logistica, (ottima la conferma della zona arrivo-partenza al campo canoe, con lo sfondo incomparabile del lago e della città) che come disposizione dei punti-ristoro che come chiusura al traffico. Punto terzo: la dimensione “umana” della manifestazione, con un numero d’iscritti ragguardevole ma non enorme e ingestibile. Punto quarto: la varietà del percorso, con un primo, breve passaggio in centro città e il resto sul lungomincio e su tranquille strade di campagna, senza auto tra i piedi. Punto quinto: l’eccezionale bellezza di una limpida giornata d’autunno, con temperature gradevoli e condizioni ideali per correre. Non ci sarebbe molto altro da aggiungere se non il fatto che – a livello personale – la “mezza” mantovana è stata una sorta di ritorno al passato o di rimpatriata, con la presenza contemporanea (e piuttosto rara a verificarsi) dei miei fratelli, di quasi tutti i compagni di squadra del GS Buttarelli, di tanti amici che non rivedevo da tempo (tra cui Cristian Accorsi, che ho affiancato per parecchi chilometri) dell’intramontabile Fabio Marri e di Rossi padre e figlio. Inoltre, l’essermi accodato a un pace-maker, cosa che mi capita assai di rado – mi ha permesso di tenere a freno le mie ambizioni agonistiche e di assestarmi su di un ritmo piuttosto regolare ma nemmeno troppo lento. Peccato solo per quello scambio di maglie tra i due pacer dell’ora e trenta e dell’ora e trentacinque che temo abbia causato qualche confusione. Tra l’altro, più o meno all’altezza del 15° km il mio gruppetto è stato immortalato dalla telecamera di Franco Lanfredi che anche nel dopo gara ho visto molto impegnato a intervistare tanti illustri personaggi. Colgo anche l’occasione di ringraziare l’avvocato Bresciani, il coordinatore dell’organizzazione, la cui disponibilità ci ha permesso di risolvere prontamente un problema di cui ci siamo accorti solo la sera della vigilia della gara.

A essere sincero, se fossi stato più saggio non avrei dovuto correre, visti i miei recenti e persistenti acciacchi muscolari, ma mi sarei sicuramente divertito di meno. A volte, nella vita come nella corsa di lunga lena, un po’ di sventatezza non guasta.

 
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