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Malcesine (VR) - Lake Garda Mountain Race

Veneto - Primapagina

A soli sei giorni dalla “Lake Garda Marathon”, ecco la “Lake Garda Mountain Race” un altro evento podistico dalla denominazione esotica che ha avuto per teatro Malcesine e il Monte Baldo. La competizione era programmata, abbastanza insolitamente, per il sabato e credo sia anche per questo che lo scorso 15 ottobre ci siamo ritrovati in non più di duecento ad affrontare le varie prove previste dalla prima edizione di questa nuova corsa, in una mattinata soleggiata ma decisamente freddina. La corsa, di cui sono venuto a conoscenza quasi casualmente tramite Internet, aveva per me un’attrazione particolare. In primo luogo conosco Malcesine e il suo splendido entroterra per avervi vissuto alcuni anni da ragazzo; in secondo luogo la corsa in montagna, specialmente nella stagione autunnale, esercita sempre il suo fascino un po’ sinistro e masochistico su di me; in terzo luogo ho avuto l’occasione per cimentarmi, per la prima volta in vita mia, in una competizione di nordic walking. La manifestazione, infatti, prevedeva varie opzioni per i concorrenti. Accanto al percorso non competitivo per gli amanti del trekking, erano programmate due gare di corsa e una di nordic walking. Chi correva aveva la possibilità di raggiungere la stazione della funivia e l’ex caserma della Guardia di Finanza, a quota 1730 metri in località Tratto Spino, oppure di prolungare il percorso di altri quattro km e raggiungere Cima Pozzette, a quota 2100 metri. Io, prudentemente, ho scelto la competizione con i bastoncini, il cui arrivo coincideva con quello del percorso breve per i corridori. Come mia inveterata abitudine, mi sono presentato dunque al via in ritardo di un minuto, alle 8.31, in località Paina (a pochi metri dalla riva del lago) dopo aver pagato la non economica quota d’iscrizione di 35 euro (con sovrapprezzo per i ritardatari). E’ cominciata così, in fretta e in furia, gravato da uno zainetto e da una copertura forse eccessiva, la mia faticosa e ininterrotta ascesa lungo dieci km circa di stradine asfaltate, mulattiere, sentieri e strade sterrate, senza alcuna discesa e con pochissimi tratti in falsopiano. Non è stato facile raggiungere il gruppetto che mi precedeva (eravamo circa una trentina, credo) e ancor meno facile è stato affrontare una salita con una pendenza media del 17%, anche se a passo e con l’aiuto dei bastoncini. Confesso che non ho avvertito molto la differenza tra la camminata veloce e la corsa vera e propria (il cuore batteva all’impazzata in certi tratti particolarmente “feroci”) e anche dal punto di vista agonistico non è stato affatto agevole raggiungere e staccare due o tre avversari particolarmente ostici e tenaci. Purtroppo l’impegno agonistico (forse eccessivo) non mi ha consentito di ammirare con calma gli splendidi scenari con vista sul lago e sulle montagne circostanti. Solo nel tratto finale, lungo una mulattiera sinuosa e dalle pendenze impossibili, sono riuscito a recuperare e a procurarmi quel tanto di vantaggio che mi ha consentito di tagliare il traguardo in settima posizione, con il tempo di due ore e 5 minuti. Prima di riprendermi ci ho messo un bel po’, anche perché avevo dimenticato a valle gli indumenti asciutti, ma grazie alla cortesia degli organizzatori ho potuto comunque rifocillarmi e riscaldarmi a sufficienza. Verso mezzogiorno, prima del parco pasta party finale, ho così assistito all’arrivo in quota dei primi corridori, partiti da Malcesine alle dieci e trenta, e di coloro che hanno proseguito verso Cima Pozzette. Dei nomi dei vincitori ricordo solo quello di Torresani, il celebre “prete volante” trentino, che si è imposto sul percorso lungo dei 14 km con un tempo ampiamente inferiore alle due ore. Per tutti era prevista la consegna di una medaglietta e di un diploma firmato da una delle organizzatrici, una signora norvegese (credo) che parla un italiano perfetto. Il pacco gara, molto essenziale, comprendeva comunque una bella maglietta tecnica col logo della manifestazione. Per rientrare a valle, si poteva fruire, gratuitamente, della funivia, che verso le sedici è stata letteralmente presa d’assalto dai concorrenti. Un giudizio complessivo sull’organizzazione è abbastanza positivo, anche se alcuni particolari come l’assistenza (ristori) durante e dopo la gara e il coordinamento radio tra i volontari, andrebbero forse migliorati. Buona, comunque, la segnaletica, che mi è parsa sempre chiara e inequivocabile. Tanti auguri dunque di lunga e prospera vita a questa nuova corsa in montagna che congiunge, come dice il suo slogan, l’acqua del lago col cielo del Monte Baldo.

 
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