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Fano (PU) - 3^ Ultramaratona

Ultramarathon - Ultra - Ottobre 2011

Bravi_Paolo_Fano_2011Sono passate almeno due settimane dal Campionato Italiano FIDAL di 24 ore, svoltosi a Fano, ove, a dire il vero, nella 24 ore sono mancati molti protagonisti della distanza, nonostante al mondiale non manchi tantissimo. Tra i partenti per le altre distanze, presente anche Paolo Bravi, di ritorno dai Mondiali di Winschoten, ove ricordiamo, la brillante prestazione di Re Giorgio Calcaterra, vincitore della 100 km e quindi oro mondiale ed europeo a titolo individuale. Di seguito il racconto di Paolo Bravi che, dopo aver concluso la sei ore, con 82,229 km, è andato avanti per la 100 km chiudendola in un crescendo di applausi in 7h23’54’’. Ringrazio l’amico Paolo per averci fatto dono dei suoi pensieri, di seguito esposti. (Denise Quintieri - Redaz. Podisti.net)

La mia partecipazione all’ultramaratona di Fano è nata quasi per caso, dopo la gara storta della 100km corsa nel mondiale Olandese. Nei mesi di ottobre e novembre il calendario ultra non offre molte alternative. Una volta valutata ancora un po’ di efficienza fisica dopo lo stop al 72° km alla gara di Winschoten, ho deciso di correre una 100km.

C’era da rialzarsi subito dopo lo scivolone olandese, c’era da mettere a frutto l’insegnamento che una gara che non va per il verso giusto spesso riesce a darti. La maggior parte delle volte sono le esperienze negative che ti aiutano a crescere e t’insegnano qualche cosa che non conoscevi di te, e che se anche subito ti lasciano l’amaro in bocca da loro bisogna saper trarre giovamento.

C’era da concretizzare quanto di utile appreso nel raduno estivo di Livigno, quanto di utile imparato dal confronto con tecnici e atleti più esperti di me. Dopo l’ok del mio nuovo allenatore Riccitelli sul fatto di riprovare subito a ottobre, quale migliore occasione di correre una 100km vicino casa? Fano è sì vicino a casa, ma il percorso non è forse dei più agevoli: 44 giri di 2,2665km con uno “strappettino” di salita che non mette paura ai grandi ultra atleti, ma che al sottoscritto non poco timore faceva. Per fortuna le condizioni atmosferiche un po’ ci sono venute incontro ma, ahimè, anche un po’ di vento.

Ore 10 il via. 6-12-24 ore, 100km, subito Marco Boffo in testa a fare da apripista al gruppo, un gruppo in cui ognuno va per la sua gara, ognuno con un suo obbiettivo, ma tutti in un unica strada uniti da un'unica passione…. la corsa, o meglio correre ininterrottamente per ore e non stancarsi mai. E’ stata un’occasione per ritrovare amici ultra come Valerio, Francesco, ecc…; amici Ultra-top: Fra, Marco, Ilaria; Tecnici della specialità: Scevaroli e Vedilei, un’occasione importante per fare il primo passo in avanti. I miei sono stati 44 giri corsi ad un ritmo abbastanza regolare con una leggera flessione nel finale.

7h23’54”, personal best di maggio 2011 migliorato di circa 21’, ma soprattutto 7h23’54” di forti emozioni, 7h23’54” in cui ti rendi conto che non sei solo, i giri passavano e venivano scanditi dal contagiri elettronico come a segnalare il numero di amici che aumentavano a bordo pista di ora in ora arrivati li a fare il tifo per te, amici che hanno abbandonato ogni loro impegno per aiutarti, amici che hanno messo da parte ogni altra cosa per essere lì con te, amici che hanno lasciato ogni loro ambizione agonistica estiva ed autunnale per aiutarti ad allenarti, amici che saluti con un sms la sera prima di addormentarti e che ritrovi con un altro sms la mattina appena alzato, amici con i quali hai un filo diretto durante le 24 ore con un unico argomento possibile: la corsa, la tua corsa, ma anche la loro corsa!

Ecco perché voglio dedicare questa bella gara a loro che erano e sono sempre con me; ecco perché penso sia anche la gara di chi divide e condivide con me questa passione; ecco perché non importa se negli ultimi 20km ho lasciato qualche minuto al cronometro (ma poi non troppi), perché negli ultimi km erano in molti a fare il tifo per me, ed io quel tifo me lo sono gustato nel momento di maggior difficoltà, in cui ogni piccolo dettaglio diventa importante e loro erano lì pronti a renderlo normale, in cui tutto spesso si amplificava e che il calore degli amici sempre semplifica.

Forse, anche se non voluta, non è stata poi cosi male questa flessione finale, qualche minuto in più necessario per godermi gli ultimi bei momenti di una corsa in compagnia tanto aspettati, spesso pensati tanto sognati. Grazie.

Ultimo aggiornamento (Venerdì 28 Ottobre 2011 09:50)

 
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