Ci siamo, come tutte le cose nella vita, alla fine, bisogna fare una scelta.
Domenica 6 novembre, correrò per la quinta e ultima volta a New York . E’ l’ultima mia maratona.
La prima volta fu nel lontano 95, entrai nel mondo della corsa, grazie a mio fratello che vedendomi ingrassato, mi portò a tapasciare in giro per la Brianza.
Dopo tre mesi, capì che ero pronto per correre una maratona e mi iscrisse, appunto, a New York!
Ho detto ultima volta, perché ormai, alla mia veneranda età di 54 anni, dopo 14 Monza - Resegone e una quarantina di maratone, di cui 10 all’estero,dico basta!
Molti non ci credono ancora, altri invece pensano che sia matto, ma non é ne’ una questione di tempi (3 ore o 3 ore e 10 ) ne’ una questione di età. E’ solo una questione di divertimento.
La mia filosofia, infatti, in questo sport, è sempre stata dettata da due semplici regole: stare bene e divertirmi!
Il problema,ormai evidente per me, è che con le lunghe distanze non mi diverto più.
Gli ultimi 7/8 chilometri, sulla maratona, sono fatti di sofferenza, di esperienza di testa e quindi di puro sacrificio. E poi anche la preparazione con gli allenamenti sulle lunghe distanze diventano pesanti e noiosi.
Ecco quindi perché il 6 novembre indosserò per l’ultima volta, in maratona la maglia di Marciacaratesi, la mia società e nella grande mela cercherò di onorarla, sperando in una bella prestazione.
Ma non preoccupatevi, ci rivedremo alle campestri, alle mezze maratone e nelle corse a tappe nei deserti.
Una lunga distanza si, ma a tappe!

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(Foto di Roberto Mandelli - Podisti.Net)