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Orta (NO) – 3^ Pella-Orta

Piemonte - Primapagina
Anche quest’anno la Pella-Orta si è corsa sotto la pioggia. Probabilmente a molti, come a me, sarà venuta la tentazione di starsene a casa a dormire, ma la preiscrizione ha spinto tanti fuori dal letto.
Arrivo a Orta molto presto (penso), ma il parcheggio è già quasi completo: del resto gli iscritti sono più di 800! Mi dirigo solitaria verso piazza Motta, imprecando contro la pioggia battente e il freddo. Qui incontro diversi compagni di corse, tra cui Salah Ouyat che, con la sua calma serafica, mi dice che dall’ultima volta (la mezza del VCO) non si è più allenato causa infortunio sul lavoro e spera di andare bene, nonostante il male al piede. Anch’io oggi ho diversi acciacchi, probabilmente dovuti al freddo e all’umidità.
Prendo il battello per Pella: il lago è bellissimo, anche così grigio e scuro. Il momento di partire si avvicina, ma non faccio riscaldamento perché ho freddo e piove troppo; così mi metto sotto il gonfiabile della partenza ed attendo lo start. Finalmente si parte e comincio a scaldarmi. Il primo tratto alterna asfalto a pezzi sterrati che si sono trasformati in vere e proprie piscine fangose: cerco di evitare le prime, nelle seguenti mi butto direttamente con un piacere quasi infantile. Arrivo così alla salita di Buccione, asfaltata ma abbastanza dura e lunga da farmi rallentare. Per fortuna, dopo c’è la discesa che mi permette di riprendere fiato ed allungare il passo, che riesco a mantenere anche nel tratto pianeggiante. Giungo alla salita di Imolo e riesco ancora a sorpassare qualcuno prima di immettermi nella stradina acciottolata che porta sul lungolago. Questo è un pezzo che stanca enormemente le mie gambe, tanto che ci metto un po’ a riprendere velocità nell’ultimo tratto che porta finalmente alla piazza di Orta. Sento la musica e la voce di Alberto Pizzi: sono al traguardo, faccio l’ultimo sprint e spengo il GPS felicissima e soddisfatta di me.
Dopo aver recuperato lo zaino incontro Corrado Mortillaro, il vincitore, simpatico e disponibile. Mi racconta che lavora presso il penitenziario di San Vittore e che, a causa dei turni, non riesce ad allenarsi moltissimo, limitando le sue uscite a sei per settimana. In realtà, penso, questo non lo penalizza, dato che quest’anno ha vinto tantissime gare. Mi rivela che già dal secondo chilometro è riuscito a staccare gli avversari, procedendo in solitaria per il resto della gara. E’ riuscito anche a sbagliare percorso e a riprendere la strada giusta senza farsi raggiungere, correndo i 14,6km in 47’44’’. Il suo prossimo obiettivo dovrebbe essere la maratona di Firenze, che vorrebbe correre in 2 ore e 20 minuti, anche se non si sente ancora del tutto pronto.
Lascio Mortillaro ed incontro Monica Bottinelli, vincitrice della prima edizione e quest’anno quarta. Non si dice pienamente soddisfatta della sua prestazione, ma noto in lei uno sguardo determinato e sereno quando afferma che sta lavorando per riprendere la forma persa e si dice speranzosa per il futuro.
Incontro anche Salah, che mi informa di essere arrivato terzo: lo vedo soddisfatto di sé, nonostante il male al piede.
Ricomincia a piovere, così mi avvio alla macchina. Prima della partenza un ragazzo mi aveva detto che, nonostante tutto, dopo la gara ci saremmo sentiti felicissimi: è proprio così, per me la Pella-Orta è bellissima e merita d’essere corsa… anche sotto la pioggia.
 
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