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La mia lunga avventura de L'Eroica Running

Ultramarathon - Ultra - Novembre 2011

“Ovunque lo sguardo io giro, immenso Dio ti vedo, nell’opre tue t’ammiro…”

E' stata un'avventura molto lunga e faticosa quella de L'Eroica running. E' durata un anno e mezzo, da quando fui chiamata da Franco Gatterelli, l'ideatore, socio de L'Eroica bici d'epoca e della fondazione di cui è presidente Claudio Marinangeli, mentre Furio è il Presidente della Asd L’eroica. In pratica tutti capi, tutti soci che da 15 anni muovono con successo quel gioiello che va sotto il nome de L'Eroica in Bici d'Epoca.

Quindici anni fa erano, si dice 92 partenti, ma qualcuno che c'era afferma che fossero molti, ma molti meno, oggi, sono arrivati a 5.000 partecipanti provenienti da tutto il mondo e c'è chi ha provato a imitarli.

Un anno e mezzo di lavoro, che ha visto le prove generali lo scorso anno con una 37 km con circa 50 partecipanti competitivi. Quest'anno gli iscritti la mattina della gara erano 150! Un buon lavoro su cui avrei messo la mano sul fuoco affinché almeno cosi fossero, senza contare la non competitiva di circa 250 persone...cavolo! E’ stata una delle tante emozioni ...

A dire il vero le emozioni della giornata sono state sopraffatte dall'ansia e dalla paura delle settimane precedenti, che qualcosa andasse storto, che i più sbagliassero strada, che non ci fossero abbastanza volontari sul percorso, che alla lunga la gente sarebbe rimasta sola, che alle iscrizioni il casino sarebbe scoppiato, che la gente si fosse persa in quella perla preziosa chiamata Greve in Chianti e dintorni, un piccolissimo gioiello che si estende in lunghezza per qualche centinaio di metri soltanto, o che la cena degli eroi si rivelasse la cena dei poveri... che gli Eroi senza bici avrebbero vagato nel Chianti ...che gli Eroi avrebbero dovuto davvero essere degli Eroi veri per superare una burrasca attesa e annunciata da almeno una settimana, che qualche fiumiciattolo avrebbe rotto gli argini, che la gente sarebbe rimasta scontenta per un qualche motivo, magari assurdo, come spesso capita sempre più fra gli amatori esigenti, o ancora che il dormitorio degli Eroi si rivelasse tale (dopo quel che ho vissuto io a Fano...), che ..che ..ma quanta ansia quanta paura!

Un anno e mezzo di lavoro per arrivare ad un primo risultato, non facile non semplice non regalato non scontato!

Vorrei avere il cuore libero e la tranquillità e calma che avevo dopo l'Eco del Chianti, anche ora che provo a buttar giù qualcosa di quel che è stata la mia Eroica Running. Lì ero gradita e desiderata ospite degli organizzatori che non hanno chiesto nulla tranne che essere "discreta" sia nel pubblicare le foto, sia nella presenza.

Qui ero io in cooperazione e, scusate, anche in prima persona a far decollare una nuova manifestazione. Ero io quella che conosceva la maggioranza dei podisti, ero io che ... alla fine mi son trovata mio malgrado a muovere tanti fili, ero io che, mio malgrado, suggerivo via via che l'evento si avvicinava cosa fare e cosa non fare, soprattutto cosa fare per dare uno standard qualitativo di medio-alto livello, di nazionalizzare la gara che non fosse qualcosa di provinciale, bensì un gioiello di cui andar fieri, ero io a gestire inizialmente i cronometristi, speaker, pubblicità, atleti… insomma non ero solo l'Ufficio stampa!

Vorrei avere il cuore libero di tre settimane fa per parlarvi con fare poetico delle terrazze del Chianti, della bellezza dei colori, il giallo, il rosso, il verde.. ben amalgamati su una terra dono del nostro Dio!

Ma dopo il Chianti, sulla mia testa si sono abbattute diverse burrasche, dal rompimento di scatole con alcuni aretini, ai dieci giorni di fuoco per me, dell'avventura di Antonio Tallarita in quel di Reggio Emilia, e che, forse involontariamente, qualcuno ha tentato di rimarcare anche a L’eroica. Dieci giorni, 1000 km, giuro ognuno di quei mille chilometri mi sono passati sulla testa come macigni e qualche volta si sono fermati al cuore, ferendolo! Sono fatta cosi, prendere o lasciare! Non do mai, né darò mai 29, io o faccio 31 o non se ne parla! Cosi è stato per Reggio Emilia, cosi è stato nel mio passato di cui non rinnego niente (qualcuno mi ricordava di quando facevo la pace-maker, più che altro di quando mi inventai tal formula sulla mezza in Toscana), e cosi è stata per questa bella Eroica!

Nonostante ciò non sono l'eroina de L'Eroica! Sono semplicemente l'umile operaia che in questo anno ha davvero lavorato nella vigna chiamata Chianti! Enrico Bartolini terzo, dice: “Ma avete visto che bei colori c'erano oggi? Già i colori, il rosso, il verde, il giallo, riduttivo quasi classificarli cosi! Ed è Rosanna Bandieri a fargli eco: “Il panorama è davvero un sogno: filari di viti di Merlot, di Chianti , di tutti i toni di rosso, di oro, di verde, filari a perdita d'occhio sotto un cielo nero pece con sprazzi di blu cobalto.. I cipressi, le crete senesi, gli alternarsi dei pezzi d'asfalto ai pezzi sterrati, facili, accessibilissimi, nonostante la pioggia anche ben drenati.. E cantine, frantoi, ville immerse negli uliveti…”

Il Professor Fabio Marri, del quale ho tanto desiderato la presenza (prontamente resosi disponibile a venire a vivere con la sua signora questa grande avventura), mi ricorda in questo periodo costantemente Ludovico Muratori, a me invece è venuto in mente Pietro Metastasio: "Ovunque lo sguardo io giro, immenso Dio ti vedo, nell'opre tue ti ammiro, ti riconosco in me!"

Ora riconoscere Dio in me è bel gran problema! Riconoscerlo nelle nostre caotiche città, nella gente che si vende per poco, nella oscenità e villaneria della quotidianità, sinceramente spesso faccio molta fatica e dentro di me sale un grido: “Io non voglio questo mondo, fatemi scendere per favore!” Ma quando sei trasportato nei luoghi unici come il Chianti, non puoi non dire: “Grazie! grazie per averci regalato questo Paradiso di tenui colori! Quelli del Chianti che domenica i 140 partenti per le lunghe distanze hanno veduto, erano colori caldi di un autunno a metà del suo corso, nel vivo di un tavolozza del Pittore! Nel Chianti, come e più di un dipinto di Leonardo, come e più di un poeta ... La mia Eroica vede il concretizzarsi di tanta fatica sabato, la vigilia, insieme agli organizzatori storici, l'accoglienza agli atleti, io li conosco quasi tutti, e chi non conosco direttamente e/o non ricordo il nome sarà lui/lei a farsi avanti, per me tutto questo è molto bello!

La cena degli Eroi è stata una cena semplice, ma non è mancato nulla dal vino al vin santo, due tipi di pasta,il roastbeef, i cantuccini, e tanto amore ....sono stata accolta in un appartamentino ove già c’erano Angela e marito, due modenesi di una ospitalità e accoglienza fuori dal comune, loro conoscono l’Eroica in bici a menadito perché vengono qui spesso per dar mano all'organizzazione. Insieme a loro una coppia giovane, lei si chiama molto semplicemente Ausilia Vistarini, l'unica donna europea ad aver concluso una delle gare più estreme al mondo, in mountain bike, udite udite la Iditarod! La traversata dell'Alaska di 560 km!

Dormono in 4 in una stanza, mentre io ho una stanza tutta per me, mi vergogno profondamente! Loro dormono in terra con i loro materassini, io ho due letti a disposizione, ulteriore vergogna! Angela mi mette a mio agio e anzi fa di più, apre il balconcino della mia cameretta e.. meraviglia! Mi appoggio alla ringhiera e davanti a me, la Chiesa molto bella e particolare con le sue insenature e piccole guglie, e sovrastante la Croce, alla sua sinistra la mezza luna! E' sera, non fa freddo, alzo gli occhi e mi sento felice! Felice di essere lì, felice di vivere e condividere questa splendida avventura! Ma, ahimè, la mattina arriva presto e, Angela si affaccia e mi dice che piove e anche forte, sono le 6.30 di mattina, non sono delusa, me lo aspettavo, ma non faccio in tempo a pensarci che, mezz'ora dopo, era tutto già finito! Incredula mi avvio a far colazione al bar accanto e poi in piazza dove è ormai tutto pronto, gli organizzatori fanno tutte le cose per bene, si parte solo 10' in ritardo sulla tabella di marcia.. Partono, un piccolo fiume, mi rendo conto che non sono 100, ma molti di più! Infatti, andiamo al famoso castello di Brolio e lì sotto cerco di fare più scatti possibile ...

Secondo grande miracolo! Non piove! Anzi, dopo qualche ora, torna il sereno e con esso l'azzurro del cielo e cosi sarà per tutto il giorno. A fine gara Natalina Masiero dirà: “Ho trovato il titolo del mio prossimo articolo: I miracoli non avvengono solo a Medjugorje!" Benedetta Natalina! Poi dal Castello di Brolio dei Conti Ricasoli, scendiamo circa 500 metri più in giù e lì comprendiamo che qualcosa con una freccia spostata dal vento possa aver creato qualche problemino, la conferma ci arriva poco dopo, qualcuno ha sbagliato strada seppur per poco, sempre che un km abbondante per qualcuno posa dirsi tale...

Noi prendiamo la strada maestra per andare a prendere anche i primi, lasciamo il leccio e i paesi con i loro campanili di una bellezza maestosa e lo spettacolo della natura che mi si para innanzi è mozzafiato! I colori ti avvolgono in uno sconfinato amore, l'Amore di Dio per noi creature che sfacciatamente ripaghiamo in malo modo...

Ho ritrovato le parole dette da un grande qual è Antonio Zichichi; alla domanda: "La scienza dimostra l'esistenza di Dio?". La risposta del fisico nucleare: "La scienza opera nell'immanente, mentre Dio appartiene al trascendente. La scienza non potrà mai dimostrare che Dio esiste, o che non esiste. Ma la scienza è oggi l'unica prova che abbiamo per dire che la natura non è un libro scritto a caso da un pazzo!"

Quei colori nel Chianti non sono scritti a caso, quell'autunno senese non è un errore o caso dovuto a un qualche big bang casuale; i meravigliosi castelli non sono solo opera di mani d'uomo, piuttosto opera di mani d'uomo e testa di uomo guidata da Qualcuno. Il Chianti, correre nella favola, vivere le emozioni di un tempo, com'è stata la gara viene chiesto a quasi tutti, la pavese Monica Baldi risponde: “Devastantemente Bella!"

Sembra davvero di correre in un film come gli eroici in bici, tutto ha un sapore diverso, e sono convinta che qui, nel Chianti, a L'eroica, la fatica ha davvero un sapore e un peso diverso!

"Ovunque lo sguardo io giro, immenso Dio ti vedo, nell'opre tue ti ammiro...!" Scrivendo mi rendo conto di aver stemperato ansie e paure della vigilia, la creatura ritorna ai loro creatori, agli ideatori de L'Eroica, io sono stata solo un piccolo attrezzo che ha fatto girare con Franco questa ruota ... Ora la creatura sarà ripresa in mano da chi ha costruito con 92 partenti una meraviglia e una favola conosciuta nel mondo.

Anche L'Eroica senza bici, che si corre nei tenui colori autunnali, è destinata sicuro successo de L'eroica in bici. L’Eroica è leggenda! Amore, sbornia, fatica, ma anche fotografia, colori, profumi, con sottofondo la colonna sonora delle proprie scarpette, dei propri passi, uno davanti l’altro che avanzano nella fatica di una strada bianca dopo l’altra!

Il Chianti non è un libro scritto a caso da un pazzo, non è una tavolozza su cui sono stati spalmati colori a caso, nel Chianti, sui percorsi de L'Eroica si respira la leggenda e sicuro tutti vorranno partecipare il prossimo anno, impensabile un destino diverso dalla sorella maggiore, io ho sognato e realizzato di farvi vivere una meravigliosa favola e spero di esserci riuscita! Sicuramente la prossima sarà ancora più bella, ma i colori del Chianti saranno lì sempre grazie al nostro buon Dio, saranno lì anche il prossimo anno ad accogliervi! Grazie a voi che siete venuti: siete i nostri Eroi senza bici e con le scarpette da corsa ai piedi! Siete Eroi o voi che avete corso L'eroica!

Grazie a Franco, Furio, Giancarlo, Claudio, gli altri organizzatori de L’Eroica in bici che si sono fidati di me che mi hanno permesso e dato lo spazio affinché tanti amici e nuovi amici vivessero una favola chiamata L'Eroica Running, ove a correre ci sono Eroi senza bici, ma pur sempre Eroi!

 
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