Ormai siamo in inverno,ce lo dicono le temperature, tuttavia questa 7^ edizione della mezza maratona denominata “Alpin Cup” è stata baciata da un bel sole che col passare delle ore ha reso la giornata quasi primaverile, in questo modo lo scenario del Parco Nord è apparso ancora più bello.

Un parco che con i suoi 640 ettari è il più esteso di Milano, una meta particolarmente cara a tanti podisti milanesi, che qui trovano spazio e sicurezza per le loro sedute di allenamento.

Alpin Cup a Milano, può suonare anomalo, ma perché? La storia di questa gara è iniziata proprio con loro e grazie a loro, gli alpini, poi ha anche a che fare con la tutela del Parco Nord, certamente è peculiare la loro presenza, in fondo si tratta dei primi alpini a livello del mare.

Sono stati 1150 gli arrivati fra le tre distanze previste, mezza competitiva e non, 10,5 km non competitiva, ciò rappresenta un aumento del 20% secco rispetto ai 970 della scorsa edizione.

Ma il dato di maggiore interesse a mio parere è rappresentato dal (quasi) raddoppio dei competitivi, con un totale di 537 classificati, numeri che fanno riflettere sulla qualità di questa manifestazione. E sulla potenzialità delle prospettive.

E pensare che le iscrizioni erano chiuse da diversi giorni, il comitato organizzare, allo scopo di garantire i migliori servizi per tutti, aveva deciso di porre il limite di 1300 partecipanti.

Che dire, chapeau! in un periodo in cui in barba alle dichiarazioni di intenti si accettano iscrizioni last second mi pare proprio una nota di merito.

Nonostante gli avvisi parecchie persone si sono ugualmente presentate ai “cancelli” di imbarco, difatti la situazione era tipo quella che talvolta si riscontra in aeroporto, con persone in “lista di attesa” che confidavano sul no show degli altri passeggeri, pardon, partecipanti.

Il percorso prevedeva due giri di 10,5 km per i competitivi ( e non) della mezza e un giro di 10,5 per i non competitivi; le partenze differenziate non hanno risolto del tutto le problematiche delle sovrapposizioni, in particolare all’arrivo della mezza quando terminavano anche i non competitivi della 10,5 km, complice anche un passaggio un po’ stretto;se in futuro i numeri si consolideranno, o aumenteranno, sarà opportuno ripensare a questi aspetti.

Il percorso a mio parere è molto bello, certamente non veloce secondo i canoni tradizionali, però sempre vario e gradevole, ben presidiato dagli alpini e dai volontari, non ho riscontrato problemi rispetto ai passeggiatori domenicali e, stranamente, nemmeno considerazioni negative sul posizionamento dei cartelli chilometrici.

Costo di partecipazione alla mezza di 15 euro sino ad una settimana prima, quindi siamo ai livelli più bassi di mercato , pacco gara più che adeguato e gran ristoro finale a cura degli alpini, che “sfornavano” senza pause panini con wurstel ( e finalmente un bicchiere di vino, ci volevano proprio gli alpini!).

Un tantino sacrificato il ristoro post gara dei liquidi “normali”, in relazione agli spazi approntati e la massa di gente che girava intorno.

In conclusione, una bella giornata di sport e svago, la gente mi è parsa contenta (tranne quelli che non riusciti a partecipare), i presupposti per fare ancora meglio ci sono tutti, salvo riflettere e ripensare alcuni dettagli che sarà opportuno non trascurare.

Una nota di grande festa è arrivata dall’Ortica Team ( e da chi altri poteva arrivare?).

La scusa è stata il compleanno di Antonio Cimafonte, che ha festeggiato offrendo ai compagni (ma anche a tutti quelli che si trovavano nei dintorni) una gigantesca torta con la bellissima scritta…..un anno con voi, grazie amici… complimenti Antonio, per il bel gesto e complimenti per il personale sulla mezza, perché oggi ha realizzato il suo miglior tempo sulla distanza. Quale miglior modo per festeggiare!  

(Foto di Roberto Mandelli - Podisti.Net)  SERVIZIO FOTOGRAFICO