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Maratona: l’ultimo simbolo del rincretinimento presenile?

Rubriche - Commenti e Opinioni

E’ uscito ieri un articolo sul Corriere della Sera, a firma Tommaso Pellizzari che parla dei quaranta-cinquantenni che dopo una vita d’ozio si buttano sulla corsa e questo è un chiaro sintomo di rincretinimento presenile. Per l’autore era solo un sospetto, ormai divenuta certezza. A testimonianza cita un amico appena andato a New York.

Alla prima lettura non Vi nascondiamo che la nostra reazione è stata sostanzialmente negativa, anche se va dato atto che in alcuni aspetti non si può dargli torto, ad esempio sull’irrefrenabile voglia di molti principianti di cominciare la propria esperienza con una maratona, che dovrebbe essere un non obbligatorio punto di arrivo, così come considerare la Grande Mela alla stregua di una mecca del running dove ogni podista deve recarsi a rendere omaggio almeno una volta nella vita. 

Risparmiandovi i suoi commenti sulle under 25 o le moto di grossa cilindrata, Pellizzari, che si dichiara incompetente della materia (e ce n’eravamo accorti leggendo il pezzo), va poi incontro a tutta una serie di errori ma anche di banalità che non condividiamo. Secondo lui, correndo, oltre ai chili, automaticamente si perdono le unghie dei piedi. Guai poi a parlare di nutrizione sana e sfide con se stessi. Troviamo inoltre quantomeno fuorviante il passaggio sui “rischi per la salute” correndo, come se i benefici di tale attività non fossero ben più numerosi. Sembra come quello che non va in aereo perché ogni tanto ne casca uno e poi s’infila in auto in tangenziale…

Venendo poi all’aspetto tecnico, si domanda perché non ridurre la cosa ad “una sana mezz’oretta tre volte alla settimana” senza sapere che uscire a correre, magari per un’oretta, con cadenza bi o trisettimanale, corrisponde al programma della gran massa dei podisti che spesso cercano di ritagliarsi lo spazio per questa attività, senza rubare tempo alla famiglia. Ma per Pellizzari sembra che alzarsi presto per andare a correre sia disdicevole. 

Concludendo, l’autore c’informa che a causa di una “piccola malformazione della quinta vertebra lombare” non può svolgere attività fisica su terreni duri. Suggeriamo una sana mezz’oretta di corsa, magari con tratti al passo se non ce la facesse, su della morbida erbetta, oppure un giretto in bici la domenica. 

rodolfo.lollini@podisti.net

Ultimo aggiornamento (Martedì 15 Novembre 2011 13:25)

 
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