Ieri pomeriggio mi chiama Roberto Mandelli. Con lui ho appuntamento alle 7,15 per andare insieme a Crema come due anni fa, lui a fare le foto e io a correre. Al telefono mi dice che l’ha contattato Mokraji per sapere se andava a Crema e mi chiede se possiamo portare anche lui. Ovvio che si e con Lachen, che fino a questa mattina conoscevo solo di vista e di fama, l’appuntamento è alle 7,00 allo stadio nuovo di Monza.
E così è stato e alle 7,13 (con 2 minuti di anticipo che so Roberto ha apprezzato) ci avviamo verso Crema dove oggi si è corsa la 5^ Maratonina Città di Crema contestualmente alla 2^ Marian Ten una 10 km non competitiva dedicata a una sfortunata ragazza morta qualche mese dopo aver corso la terza edizione della mezza.
Da Concorezzo a Crema il quarto compagno di viaggio è la nebbia che non ci lascia mai anche se, fortunatamente, non è molto fitta e non ci impensierisce più di tanto e così i chilometri scorrono parlando di campioni marocchini amici di Lachen e che Roberto ha incontrato recentemente nella sua trasferta nella Grande Mela. Qualche minuto dopo le 8,00 facciamo il nostro ingresso nella palestra del liceo scientifico dove è possibile ritirare i pettorali, cambiarsi e depositare le borse e qui ci dividiamo: ognuno per la sua strada. Lachen, vincitore qui lo scorso anno, recupera in un batter d’occhio il pettorale e lo vedo parlottare con organizzatori e altri top della gara, mentre Roberto incomincia a preparare la sua attrezzatura. 
La palestra è piena di gente, le iscrizioni come annunciato sul sito della gara erano chiuse da venerdì, e c’è una discreta coda per il ritiro del pettorale che però scorre veloce e l’operazione dura solo qualche minuto.
Meno scorrevole è invece la fila ai bagni, disponibili solo quelli negli spogliatoi, decisamente pochi per un così gran numero di partecipanti e la speranza, sentiti anche alcuni pareri di amici nel dopo gara, è che per il 2012 si pensi a integrare quelli interni con altri chimici all’esterno.
In centro a Crema non c’è nebbia, ma tanta umidità e la temperatura è decisamente freschina.
Alla partenza i partecipanti alla Marian Ten sono separati da noi da delle transenne rimosse pochi minuti prima della partenza, avvenuta puntuale alle 9,00  e così si parte tutti assieme.
Il percorso, molto ben presidiato da tanti volontari, è su un giro unico modificato rispetto a quello delle precedenti edizioni e il cambiamento più evidente, per me che ricordavo il tracciato molto scorrevole, è l’inserimento di qualche cavalcavia che non ricordavo di aver fatto 2 anni fa e infatti  Lachen ha confermato che quest’anno ce ne erano 2 o 3 di più.
Se in centro di nebbia non ce ne era, man mano che ci addentravamo nelle campagne intorno a Crema, è tornata a essere compagna fissa insieme a una notevole umidità che, a fine gara, ha fatto dire all’amico nonché compagni di squadra Marco Scianca, che oggi per respirare bene bisognava avere le branchie!
Evidentemente questo problema non lo hanno avuto il vincitore e la vincitrice della gara che entrambi hanno realizzato il nuovo record della gara.
A questo punto sveliamo chi sono stati i protagonisti della 5^ Maratonina Città di Crema.
A farla da padrone in campo maschile è stato proprio il vincitore dello scorso anno Lachen Mokraji che, come mi raccontava durante il viaggio di ritorno, ha staccato i suoi avversari al 3° km e ha vinto in solitudine. A fargli compagnia sul podio altri due connazionali e precisamente Khalid En Guady (1:06:43) e Rachid Jarmouni (1:07:26). Primo degli italiani Emanuele Zenucchi che si è classificato al quarto posto.
Se il podio maschile parlava marocchino, tutto italiano è stato quello femminile con la vittoria, anche qui con un dominio assoluto, di Eliana Patelli che si è imposta con il tempo di 1:15:25. Dietro di lei, staccata quasi di 5’, è arrivata Monica Baccanelli mentre con il tempo di 1:23:18 si è classificata terza Asha Tonolini.
A transitare sotto l’arco di piazza Garibaldi e a mettersi al collo la medaglia oggi sono stati 1081 atleti quasi il doppio degli arrivati della scorsa edizione (635) segno che a lavorare bene, si raccolgono poi i risultati.
Abbondante il ristoro finale!
Della mia gara non posso che essere soddisfatto perché ho portato a termine la mia decima mezza dell’anno, ma soprattutto perché il risultato cronometrico, 1:51:57 (RT) è stato il migliore del 2011.
A questo si aggiunge anche l’aver fatto conoscenza di un ragazzo molto simpatico e “alla mano” come Lachen. A lui l’augurio di realizzare il sogno nel cassetto di cui ci ha parlato in macchina durante il viaggio di ritorno e che, per scaramanzia, non voglio rivelare.

(Foto di Roberto Mandelli - Podisti.Net) SERVIZIO FOTOGRAFICO