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Palermo: 24 Ore del Sole

Ultramarathon - Ultra - Novembre 2011

Palermo_24_Ore_del_Sole_2011_podioSplende il sole sullo Stadio delle Palme, in questa 24 Ore del Sole. Non altrettanto può dirsi dello stadio, dove, di palme, ne sono rimaste pochine, falcidiate dal punteruolo rosso, venuto dall’Egitto. Hanno, parzialmente, resistito le fusiformi washingtonia, mentre c’è stata una morìa delle più ornamentali canariensis. Ora, prevalgono i legnosi eucalipti, che dovrebbero imporgli il nome. Lo scenario è comunque gradevole, situato com’è, l’impianto, ai margini del Real Bosco della Favorita, tra lo stadio di calcio ed i 600 m di roccia color rosa del monte Pellegrino, macchiato di verde laddove hanno allignato i pini.

La presenza, fra i 53 partecipanti, di 4 tedeschi, 2 cechi e un lituano, rende internazionale questa manifestazione, in cui si assegna il titolo di Campione italiano IUTA della 6 Ore e della 100 km su pista.

E’ il lituano Ardzuauskas Aidas che si mette subito in evidenza. Altezza media, magro, quasi biondo, ginocchia vare, spalle retroposte e baricentro posteriore, vola sulla pista che accarezza con un tocco quasi simultaneo del retropiede e dell’avampiede. Sulla sua scia si pone, con fatica, Stefano Montagner, che lo segue come un’ombra.

Dominatore assoluto della 6 Ore maschile è Andrea Accorsi. Capelli (lui li chiamerebbe fili) raccolti in un codino, fisico longilineo da millecinquecentista, stilisticamente perfetto e bello a vedersi, si laurea Campione italiano con 72,751 km. Al secondo posto si piazza Boris Bakmaz (59,621 km), che, in passato, ha fatto vedere i sorci verdi a tutti; il terzo posto lo conquista Federico Marchi (57,649 km).

Anche la 6 ore femminile è senza storie. Ilaria Fossati, reduce dalla vittoria alla 24 ore del Principato di Monaco, impone la sua classe (69,067 km) su Paola Strizzi (51,089 km).

Intanto, Ardzuauskas Aidas continua a volare. Alla 6^ ora, fa segnare 74,620 km, meglio di Andrea Accorsi. Si concede una piccola pausa solo per sostituire la sua tenuta gialla in una celeste. Stefano Montagner non regge il suo ritmo e, ad un quarto di gara, sono sette i giri di ritardo, con tendenza all’aumento.

Percorsi 100 km, il lituano dice stop. Montagner emette un sospiro si sollievo, e in tutta tranquillità si laurea Campione italiano della 100 km (8:41:55), davanti a Luca Sala (8:58:02) ed Eugenio Cornolti (9:33:30).

Tra le donne, la spunta Sara Valdo (13:34:05) su Angela Gargano (13:56:33) e Alessandra Ardau (14:11:31).

Il sole è andato a nascondersi dietro il monte Pellegrino, e si è fatto subito sera. Anche sotto la luce artificiale, lo stadio offre un magnifico colpo d’occhio.

Ora, Stefano Montagner paga la fatica accumulata nell’inseguimento del baltico, che si era creduto corresse per il traguardo della gara più lunga. Ne approfitta Luca Sala per portarsi in testa.

Con la notte, è scesa anche l’umidità che bagna l’erba dello stadio e brilla sotto i raggi delle luci. I più previgenti si coprono con indumenti protettivi per tenere caldi i quadricipiti e i gemelli, stanchi per la fatica e traumatizzati dalle abnormi sollecitazioni cui il tartan li sottopone.

L’attacco di Luca Sala si rivela fuoco di paglia. Alla 15^ ora, Stefano Montagner si riporta in testa e vi rimane fino alla fine (216,548 km), mentre Luca Sala precipita fino alla 13^ posizione (159,220 km). E’ Eugenio Cornolti (214,935 km) che dà filo da torcere fino all’ultimo minuto al capofila; terzo Massimo Taliani (203,179 km). Sono felici, ma non soddisfatti, per non aver centrato i 220 km, che permettono di entrare nel giro della Nazionale.

Fra le donne, la bambolina tedesca Marka Heinlein ha trotterellato senza mai fermarsi per 24 ore (211,262 km); quindi Rossella Verzelletti (168,455 km) e Valeria Ulian (155,733 km).

Splendeva il sole, quando è sceso il sipario su questo sport fatto di 24 ore di fatica. Benevolo, poi, è andato a riscaldare coloro che non sono capaci di correre ininterrottamente per 90 minuti: Palermo-Fiorentina.

Ultimo aggiornamento (Giovedì 01 Dicembre 2011 10:34)

 
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