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Velenje (SLO) - 18° Campionato Europeo di C.C.

Dal Mondo - Cronache

Partita nel segno dei giovani a Velenje (Slovenia) la diciottesima edizione dei Campionati Europei di corsa campestre. Supremazia della Gran Bretagna che conquista subito tre titoli a squadre (Juniores maschile e femminile e Under 23 femminile) e due individuali grazie a Emelia Gorecka (junior) ed Emma Pallant (under 23). I due ori maschili vanno, invece, a due campioni europei su pista del 2011: quello dei 3000 siepi juniores, il russo Ilgizar Safiulin, e quello dei 1500 under 23, il francese Florian Carvalho. Proprio nella categoria under 23 la classifica per team vede il successo, per la prima volta, della formazione norvegese. In chiave italiana, il miglior risultato è l'undicesimo posto ottenuto a livello under 23 dallo specialista triestino dei 3000 siepi Patrick Nasti, mentre tra gli Juniores, l'altro giovane siepista siciliano Giuseppe Gerratana ha chiuso ventesimo e Virgina Maria Abate in trentacinquesima posizione. Nella due classifiche maschili per team, Italia undicesima con le Promesse e quindicesima con gli Under 20.

Ad inaugurare la rassegna continentale sono le Juniores con la gara più breve dell'evento (3970 metri). Subito a portarsi avanti è la rumena, due volte finalista ai Mondiali Juniores nei 1500, Ioana Doaga seguita dalla serba Amela Terzic, argento dell'edizione 2010 ed arrivata qui a caccia del terzo titolo europeo under 20 dell'anno, dopo quelli già vinti in pista su 1500 e 3000. Le due atlete prendono progressivamente il largo, duellando spalla a spalla per il vertice della corsa. Dietro, intanto, riemerge la britannica Emelia Gorecka che va a riagganciare le due battistrada. La Terzic prova a staccarsi, ma la sua fuga è breve, perche la Doaga e la Gorecka subito la raggiungono e la superano. Ed è proprio la giovane britannica, classe 1994, a giocarsi al meglio il finale e fare suo il titolo (13:13) davanti alla Doaga (13:14) e alla Terzic (13:22). La vicecampionessa italiana di categoria Virginia Maria Abate (Camelot/14:09) chiude trentacinquesima, posizione intorno alla quale si è sempre mantenuta, mentre la compagna di squadra Martina Merlo (CUS Torino) finisce 66^ (14:43). Anche il titolo per team va alla Gran Bretagna (40 punti) seguita da Russia (43) e Germania (50).

Tra gli under 20 (6070 metri) svetta l'alta figura del russo Ilgizar Safiulin, campione europeo junior e primatista nazionale dei 3000 siepi. A trainare la gara, in realtà, è un terzetto di russi composto anche da Vitaliy Moiseyev e Vladimir Nikitin. All'inizio si fa notare nelle prime file anche la maglia azzurra del siepista siciliano Giuseppe Gerratana (Lib. Running Modica), quindicesimo dopo 1500 metri, mentre Abdelmjid Ed Derraz (SS Vittorio Alfieri Asti) viaggia in trentesima posizione. Nelle retrovie gli altri due azzurrini Stefano Massimi (ASA Ascoli Piceno) e Marco Pettenazzo (Atl. Città di Padova). L'assetto non cambia fino a quando sul cronometro sono ormai trascorsi 14 minuti e 30 secondi ed irrompe il britannico Richard Goodman che tenta l'assalto alla cima della corsa. Non ci sta Safiulin che lo riaggancia dopo poco, seguito a ruota dal più compatto connazionale Nikitin con in scia il francese Romain Collenot-Spiret. Si va verso il traguardo che consegna l'oro, il secondo del 2011, a Safiulin (17:49). Argento al fotofinish per Goodman su Nikitin, appaiati a 17:51, un paio di secondi meglio del francese Collenot-Spiret (17:53). Gerratana conclude ventesimo in 18:29 con Ed Derraz scivolato in quarantasettesima posizione (18:53), mentre restano lontani Massimi (91°) e Pettenazzo (104°). Italia quindicesima (262 punti) a squadre nella classifica vinta dalla Gran Bretagna (30 punti) su Russia (60) e Francia (103).

Si passa alla categoria under 23. Nella prova femminile (6070 metri), vista l'assenza dell'influenzata Valeria Roffino (Fiamme Azzurre), non ci sono italiane al via. Dilaga la Gran Bretagna con l'oro ad Emma Pallant (19:57) e l'argento a Naomi Taschimowitz (20:02), mentre - dopo l'infortunio che l'ha tenuta a lungo ferma nel 2011 - resta per poco fuori dal podio la tre volte campionessa europea juniores Stephanie Twell, quarta (20:03). Il bronzo va, infatti, alla tedesca Corinna Harrer (20:03). Per la Pallant è il primo successo in un grande evento internazionale dopo i bronzi vinti ai Mondiali Juniores del 2008 sui 1500 (in quell'occasione il titolo era andato proprio alla Twell) e all'EuroCross del 2010 sempre tra le under 23. Primo gradino del podio a squadre ovviamente "blindato" da parte della formazione britannica (14 punti) davanti alla Germania (41) e Portogallo (77).

Nella gara maschile (8170 metri) partenza promettente con un paio di casacche azzurre, quelle di Patrick Nasti (Fiamme Gialle) e Michele Fontana (Aeronautica), che si mettono in mostra nella fase di avvio. A fare l'andatura è, però, una coppia di russi Vyacheslav Shalamov e Roman Pozdyaykin ai quali progressivamente va ad affiancarsi la pattuglia composta dai turchi Günen, Ulus e Pak. In realtà a metà percorso la gara si presenta ancora come un lungo serpentone dalle strette maglie in mezzo al quale sembra tenere tutto sotto controllo il campione europeo under 23 dei 1500 metri, Florian Carvalho, uno dei favoriti per il successo finale. Tra i primi 10 c'è anche Nasti, mentre Fontana è lentamente indietreggiato intorno alla cinquantesima posizione, oltre la quale si trovano anche gli altri azzurri Andrea Scoleri (Aeronautica) e Riccardo Sterni (Esercito). A meno di due chilometri dal traguardo la testa della corsa appare ridisegnata. Ora comandano le operazioni il britannico James Wilkinson e il francese Carvalho, alla guida di un gruppetto di dieci atleti disposti nell'arco di appena tre secondi. Nasti resiste in undicesima posizione. Come da copione è alla fine che si rompono definitivamente gli indugi. Carvalho tira fuori le sue doti di finisseur e risolve definitivamente a suo favore (23:44) il confronto con Wilkinson (23:47), argento davanti al norvegese Sondre Nordstad Moen (23:48), quest'anno già campione europeo under 23 dei 10000. Grazie anche al nono posto (24:02) di Sindre Buraas (vincitore del titolo continentale di categoria nei 5000), la Norvegia conquista uno storico successo a squadre (59 punti), battendo Gran Bretagna (76) e Francia (94). Il finanziere triestino Nasti - allenato come Sterni dal tecnico Roberto Furlanic - dopo il quinto posto agli EuroUnder23 di Ostrava e il sesto all'Universiade di Shenzhen, completa quindi il suo 2011 con l'undicesimo (24:04) agli Europei di Cross. Così gli altri italiani: 54° Fontana (24:57), 65° Scoleri (25:11) e 72° Sterni (25:26), per un undicesimo posto finale della formazione azzurra.

Gara femminile

La coraggiosa condotta di gara di Nadia Ejjafini ha regalato all'Italia questa mattina a Velenje (Slovenia) il miglior piazzamento individuale al femminile nelle diciotto edizioni che compongono la storia del Campionato Europeo di cross. La maratoneta biellese dell'Esercito, marocchina di nascita, ha chiuso al quarto posto gli otto chilometri di percorso della prova continentale di campestre, battagliando con l'irlandese Britton, la portoghese Felix e la britannica Steel (finite nell'ordine sul podio) per quasi tutta la durata della gara. Mai un'italiana si era classificata così in alto nella rassegna continentale di campestre (il miglior risultato, ad oggi, i noni posti di Sabrina Varrone ad Oeiras '97 e Patrizia Tisi ad Edimburgo 2003). Dietro la Ejjafini, luce anche per l'altra maratoneta azzurra al via, Valeria Straneo, l'alessandrina portacolori del Runner Team 99 (allenata da Beatrice Brossa) decima al traguardo. Avvio di gara al fulmicotone per le azzurre (protagoniste nell'autunno azzurro con il minimo olimpico centrato nelle maratone di Berlino e Francoforte), subito in testa in un pacchetto di una decina di atlete. Dopo due giri, è l'irlandese Fionnuala Britton (specialista delle siepi, quarta dodici mesi fa nell'eurocross di Albufeira) a prendere l'iniziativa, allungando il gruppo. Presto rimangono in due al comando: la Britton e proprio la Ejjafini, con la Felix e la Steel (riemersa dalle retrovie) ad inseguire. Con il passare dei chilometri, però, anche a causa dell'azione della scatenata Britton, l'azione dell'azzurra diventa meno fluida, consentendo il ritorno prima della Steel, e poi della Felix (quest'ultima capace anche di risalire ulteriormente, fino all'argento). A completare il risultato di squadra delle azzurre (seste complessivamente nella graduatoria capeggiata da Gran Bretagna, Portogallo, e Germania) il 39esimo posto di Giovanna Epis (Forestale) ed il 48esimo di Valentina Costanza (Esercito).

"Mi dispiace - le parole della Ejjafini, atleta allenata da Andrea Bello - ho dato davvero tutto, ma non sono riuscita ad arrivare sul podio. Quando sono rimasta sola con la Britton, ero convinta di farcela; volevo fare la storia per l'Italia, ma alla fine non ne avevo più. No, non credo di aver esagerato con un avvio così veloce: mi mancano ancora dei lavori sui ritmi gara, la maratona che ho corso non è poi così lontana, e questo ha fatto la differenza. Correrò ancora la maratona in primavera, molto probabilmente Londra, e due diecimila, la Coppa Europa e gli Europei, cercando anche di ottenere il minimo per i Giochi Olimpici". "Forse sono partita un po' troppo veloce - le parole della Straneo - ma questo era anche l'unico modo per non rimanere imbottigliata nel gruppo. Probabilmente ho pagato nel finale, ma il piazzamento in ogni caso mi soddisfa. Nella stagione 2012 proverò ad ottenere anche il minimo olimpico dei 10000 metri, ma sogno di correre la maratona ai Giochi di Londra. In ogni caso correrò i 42 chilometri ancora in primavera, forse in una classica giapponese".

Gara maschile

Sergey Lebid non fa dieci (nel senso di vittorie individuali) e questa è la prima notizia che giunge da Velenje (Slovenia), al termine della prova maschile degli Europei di cross. La seconda, è il successo per distacco del belga di origine etiope Atelaw Bekele, in testa praticamente dal primo metro di corsa (con vero break però intorno al terzo chilometro), accumulando fino ad una ventina di secondi di margine, ridotti a cinque al traguardo. Margine sufficiente per battere lo spagnolo Lamdassem (secondo) ed il portoghese Rocha (terzo), e mettersi al collo la medaglia d'oro, che segue il bronzo Under 23 colto due anni fa. Nulla da fare per l'ucraino Lebid, che inseguiva l'incredibile traguardo di dieci vittorie nella manifestazione, costretto al ritiro dopo circa due terzi di gara. E nulla da fare anche per gli azzurri, in evidenza nella prima parte di corsa, ma scivolati più indietro nel finale, e quinti nella classifica complessiva alle spalle di Francia, Gran Bretagna, Spagna e Portogallo. Gara di rimonta per gli ottimi Stefano La Rosa (Carabinieri) e Gabriele De Nard (Fiamme Gialle), finiti rispettivamente al quattordicesimo e al diciassettesimo posto, in rimonta (in casa Italia) rispetto a Kaddour Slimani, partito invece nelle prime file ma risucchiato dagli avversari (fino al 23esimo posto finale) nella parte decisiva di corsa. Bene anche la fiamma gialla Yuri Floriani, capace di tenere la posizione e chiudere al trentesimo posto (utile per il computo di squadra), mentre più a disagio è apparso sui ritmi della prova il maratoneta Ruggero Pertile, quarantaquattresimo alla fine. In sostanza, è mancato il piazzamento di vertice, quello da primi dieci posti, per trasformare in realtà le speranze azzurre di una medaglia (peraltro rese più esili dall'assenza di due uomini importanti come Andrea Lalli e Daniele Meucci).

L'Europeo di cross di Velenje si chiude senza podi per la squadra azzurra, che porta però a casa alcune buone prestazioni che lasciano ben sperare per la stagione 2012 ormai alle porte: il quarto posto di Nadia Ejjafini (il migliore di spere per una donna italiana), il decimo di Valeria Straneo, l'undicesimo nella corsa Under 23 maschile per Patrick Nasti, sono le cose migliori viste nella giornata in chiave tricolore. La manifestazione ha visto invece il dominio della Gran Bretagna, che pur non imponendosi a livello individuale assoluto, ha portato via ben dodici medaglie (sei d'oro), finendo sul podio in tutte le classifiche a squadre (quattro vittorie e due secondi posti).

 
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