Sabato, a Casorate Sempione, è calato il sipario sul Winter Challenge che anche quest'anno si è articolato in quattro gare. La novità di far svolgere la kermesse in sabati consecutivi è stata accolta favorevolmente da tutti i partecipanti, che hanno complessivamente sfiorato le millecinquecento unità. Particolarmente spettacolare è stata l'ultima prova che ha avuto il suo vincitore nel fuoriclasse Maurizio Tavella, ventenne, cuneese di Sommariva Bosco, studente universitario a Varese in Scienza della comunicazione, specialista dei 3 mila siepi e tesserato per l'Atletica Avis Bra Gas. Una falcata proibitiva, la sua, anche per i pur quotati Salah Ouyat, 35 anni, italo marocchino residente a Cavallirio, portacolori del Circuito Running di Orfeo Pettinaroli, per Matteo Salvioni (Ginnastica Comense), per Gianluca Bello e Giacomo Giani (entrambi dell'Atletica Varese), finiti nell'ordine nella top five e raccolti in 17 velocissimi secondi. Ma non meno brillanti si sono rivelati Antonio Vasi, Ivan Breda, Umberto Porrini, Nicola Borlin ed altri ancora, tutti protagonisti dell'ultima edizione del Winter Challenge. In campo femminile ha fatto il suo debutto Irena Ossola (Camelot), prima donna, addirittura trentesima assoluta con un ritardo di soli 2'23" dal “jet” Tavella. E' stato podio anche per Claudia Gelsomino, la bionda MF40 dell'Atletica Palzola, e per la più giovane Ilaria Bianchi (Atletica Vallecamonica). Una valanga di premi e di riconoscimenti per i vincitori assoluti e di categoria, oltre che per i campioni provinciali. Degno di menzione anche il preparato a fine gara dagli organizzatori, ai quali va riconosciuta grande abilità nel saper gestire eventi del genere. Fondamentale anche il lavoro di cronometraggio effettuato con Tecnologia Champion Chip e con servizio di timing a cura di Mysdam-OTC. Ma una freccia la vogliamo (e dobbiamo) spendere anche a favore del fotografo Arturo Barbieri per la puntualità e la passione con cui segue il podismo, regalando ogni volta ai concorrenti, sul sito Podisti.net, un album fotografico che non dimentica proprio nessuno, dai campioni scalpitanti agli intramontabili e affaticatissimi “sempreverdi”. Alla prossima.