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Reggio Emilia, la mia prima maratona...

Maratona - Reggio Emilia - 16^ Maratona di Reggio Emilia

Reggio_Emilia_Maratona_2011_RinoldiTutto è cominciato quest’estate: “Papà, cosa ne diresti se ci iscrivessimo alla maratona di Reggio Emilia?” “Linda, ma sei impazzita? Io ho …anta anni!”. (Non riesco ancora a dirlo bene, ma sono sessanta suonati.) E’ proprio impazzita. Si iscrive alla corsa e mi “costringe” a farlo a mia volta. Non posso abbandonare la mia unica figlia in un momento così drammatico!

Qualche mese di allenamenti più intensi e il gran giorno è arrivato. Optiamo per un parcheggio a pagamento per evitare ulteriori stress. Dopo aver depositato le borse, ci aspetta una fila chilometrica in prossimità dei bagni, per scaricare la tensione. Neppure il tempo per un breve riscaldamento ed è già ora di disporci nelle griglie che ci sono state assegnate. Purtroppo le nostre strade si dividono immediatamente; un ultimo abbraccio e ci rivedremo solo alla fine.

Mi nascondo nel mucchio e ascolto, sconsolato, gli altri podisti parlare di precedenti maratone, proiezioni intorno alle tre ore e ritmi vertiginosi. Ma che cavolo ci faccio qui? Io ho cominciato a correre, alcuni anni fa, solo per tenere a bada la pancetta! Ma non c’è tempo per i ripensamenti, lo starter spara. Partiti. Gli altri, intendo. Passeranno quasi due minuti prima di riuscire a mettere piede sul tappeto di partenza. Siamo proprio tanti. La banda ci accompagna per qualche centinaio di metri, dettando il ritmo di corsa. Improvvisamente una ragazza stesa a terra. Riusciamo ad evitarla a malapena. Mi auguro che lassù, ai “piani superiori”, Qualcuno dia una mano al medico che le sta prestando i primi soccorsi.

Comincio a sciogliermi solo dopo essere usciti dalla città. Salto il primo ristoro, troppo affollato. All’altezza dell’11° km la musica dei Queen, a palla, ci dà la carica. Cerco di imprimermi negli occhi e nella mente questo percorso e questi momenti. La carta d’identità non mi consentirà di replicare più di tanto queste sensazioni. Supero un podista un po’ scoordinato che corre scalciando e sgomitando e attenta alla mia incolumità. Mi sento bene e voglio godermi fino in fondo questa maratona, almeno fino a quando la fatica non avrà il sopravvento. Dopo le majorettes, arrivano le spugne roventi, sempre gradite anche se non fa troppo freddo. “ Ce l’ho calda, ce l’ho calda!”, canta una sirena ammaliatrice. “Allora, tengo duro!” rispondo sghignazzando.

Al 16° km. la mia gara subisce una svolta decisiva; vengo infatti “arruolato” da tre ragazzi fantastici, tutti più giovani di me; appena capiscono che sono alla prima maratona, mettono a mia disposizione, tutta la loro simpatia ed esperienza, alternando consigli e barzellette che mi fanno dimenticare la fatica. Continuiamo a correre e a sorridere per diversi chilometri. Al 25°, comunque, è venuto il momento di ingurgitare il gel energetico consigliato da amici. Sorrido al ricordo delle battute fatte in famiglia la sera prima, sulle possibili minacce intestinali che questi prodotti dal sapore indefinibile, potrebbero causare. Potrei lasciare il mio marchio indelebile sulla Maratona di Reggio Emilia! Non so quanto merito abbia questo integratore, fatto sta che mi ritrovo al 37° km. meno stravolto di quanto osassi sperare. A questo punto inizia un count-down straordinario. Al passaggio di ogni km. urliamo con quanto fiato abbiamo in gola: “ Meno cinque, meno quattro…”. Ma c’è chi strepita più di noi, il gruppo delle 4 ore e trenta! Li sentiamo in lontananza, stanno per raggiungerci. Gli altri accelerano il passo e io cerco di adeguarmi. “Meno due, meno uno…..”.

Gli ultimi 195 metri sono emozionanti come una finta di Roby Baggio! Grido al cielo tutta la mia gioia e subito dopo il traguardo ci abbracciamo, euforici e commossi. Ce l’abbiamo fatta! Grazie Arianna, Giorgio e Rino per il vostro aiuto, grazie per avermi preso bonariamente in giro per ventisei km., non vi dimenticherò.

Si torna a casa e lascio guidare Linda, più riposata di me visto che è arrivata quasi un’ora prima. Chiudo gli occhi e rivivo le fasi più esaltanti, sognando, chissà, la prossima maratona. Ciao.

Ultimo aggiornamento (Giovedì 15 Dicembre 2011 16:19)

 
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