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Udine - 13^ Staffetta Telethon

Friuli Venezia Giulia - Primapagina

“La Volontà non ha barriere”

Sono ormai le ore 23 passate, l’adrenalina sta ancora tenendomi sveglio, sono solo stanco ma di sonno non se ne parla, sento ancora il calore del caldo abbraccio comune dei miei compagni di avventura che con me hanno condiviso la splendida esperienza di Telethon; ho ancora nelle orecchie l’incitamento del caldo pubblico udinese, tutta la città si è stretta a noi, noi podisti incalliti che non si arrestano davanti a nulla e che, specialmente quando il fine di un’impresa come la nostra è quello di aiutare chi è meno fortunato di noi, allora ci si sente molto più motivati a correre anche per 6 ore come è stato per noi cinque amici.

Venerdì 16 dicembre è partita per la 13^ edizione della staffetta 24X1 ora di Telethon con lo scopo di raccogliere fondi destinati alla ricerca: la nostra squadra, composta da me e Claudio Bernardo, Raffaella Greco, Mario Parravicini e Antonio Grotto, ha preso posto nel grande tendone bianco allestito nel centro storico di Udine, nell’aria si respira un forte odore mentolato misto, l’entusiasmo dei podisti che si accingono a percorrere la prima ora è altissimo, noi invece siamo lì a prepararci per le 4 frazioni di 6 ore ciascuno, sì noi con la nostra squadra denominata: “La Volontà non ha barriere”, ci siamo inventati una 24 ore per 6 ore a testa, la prima frazione tocca alla Raffaella, la seconda a Mario, la terza ad Antonio e la quarta e ultima a me con Claudio. La pioggia accompagna il pomeriggio del venerdì, ma non infastidisce affatto, l’entusiasmo è alle stelle, tutto è pronto e si parte in perfetto orario, il circuito di Udine che si snoda nel centro cittadino intorno al castello, è di circa un km scarso: 975 m, naturalmente chi percorre più giri nell’arco dell’ora porta punteggio alla propria squadra.

Dopo aver incitato Raffaella nei primi giri siamo tornati a casa, e alle 9 del mattino di sabato eravamo già lì pronti a prendere il testimone di Antonio, che alle 11 chiudeva la sua frazione lasciando a me e Claudio il compito di chiudere le 24 ore.

La giornata è splendida, il sole è tornato a illuminare il cielo, la temperatura è ottima, tutto è pronto, ci avviciniamo alla linea di partenza, Antonio è lì, l’abbraccio caloroso tra noi tre dà il via alla nostra frazione di 6 ore. Si parte, il folto pubblico incita con calore, la banda cittadina accompagna i primi giri, tutto fila liscio, si corre al ritmo giusto, durante il percorso incontriamo tanti amici che condividono con tutti noi l’entusiasmo della corsa per un fine Nobile, ci raggiunge Ivan Cudin: “Ragazzi, se volete corriamo insieme”, anche lui insieme ad altri tre amici hanno formato una squadra simile alla nostra, quindi, accomunati dallo stesso fine, non siamo in due ma in tre, poi per qualche giro Claudio cede il cordino a Ivan che per circa tre giri diventa il mio accompagnatore.

Nonostante sia la prima volta che accompagna un non vedente, devo dire che se la cava benissimo, anche perché il percorso non è dei più facili, difficoltà sono presenti qua e là, un gradino molto insidioso, varie curve strette su una pavimentazione molto irregolare e scivolosa, tombini, ecc., ma tutto questo, per chi affronta Ultra trail come noi, non è nulla a confronto, quindi via che si corre.

Il tempo scorre abbastanza veloce, la fatica incomincia a farsi sentire intorno alla quinta ora, ormai abbiamo perso il conto dei giri, ma non è importante, il ritmo a momenti aumenta nonostante la fatica, durante le nostre 6 ore naturalmente si susseguono tutti gli altri atleti che corrono solo per un ora, qualcuno non si rende conto della nostra impresa e si chiede come mai siamo sempre li a girare, ma tutto questo non fa che aumentare il piacere di portare a termine quello che ha il sapore di un’impresa: il poter correre così tanti km per poter essere utili a chi è meno fortunato di noi, è una opportunità che non tutti hanno la fortuna di avere, quindi via…

Nell’ultima ora la stanchezza è molto apparente, ma l’adrenalina che scorre dentro di noi fa sì che la velocità aumenti, in alcuni tratti si sfiorano i 5 minuti a km, certo dopo 6 ore un ritmo simile non è poi malaccio, Claudio continua a ripetermi come sempre di alzare bene i piedi, per non inciampare, ma ormai è quasi finita, nell’ultimo giro tiriamo fuori la bandiera tricolore e la squadra al completo con anche Ivan e Angelo, taglia il traguardo in parata, un forte abbraccio comune ci unisce, l’emozione è palpabile, grazie ragazzi, questa impresa resterà impressa nel mio cuore e sicuramente anche nei vostri.

Questa impresa è stata progettata da Claudio con la complicità di Mario, poi il tutto è stato portato avanti grazie anche a Raffaella, Mario e al supporto del grande Angelo che, pur senza correre, fa parte ormai del nostro gruppo, lui è stato il nostro portavoce, ci ha supportato durante tutte le 24 ore, e con il suo entusiasmo e il suo sorriso ha dato un grosso contributo per la riuscita della nostra impresa.

 
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