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Felice anno nuovo

Liguria - Primapagina

Il premier Mario Monti dice che il cammino dell’Italia nel 2012 sarà come “…una corsa da fermo ad ostacoli ad handicap” (discorso di fine anno giovedì 29 dicembre). Paragone suggestivo con l’atletica. Non è la prima volta di intrecci fra politica e atletica: così Giulio Andreotti anni fa “L’Italia non farà la fine di Dorando Pietri”; così Massimo D’Alema: “Tony Blair dice che stiamo andando piano? Faremo allenamenti”. Indubbiamente la disciplina alla quale fa accenno Monti suscita interrogativi. Di che gara si potrebbe trattare? E’ chiaro che si parte sempre da fermo, a meno che non si parli di Fermo, cittadina delle Marche (fa provincia o no? Anche qui si parla di tagli…AHIA!): in tal caso però, si dovrebbe indicare anche la località di arrivo (ad esempio da Fermo a Porto San Giorgio o a Ascoli Piceno). Escludiamo quindi una corsa su strada di ambientazione picena: in senso lato una corsa a ostacoli potrebbe essere 110 o 400 ostacoli o 3.000 siepi o le vecchie campestri di una volta, che prevedevano ogni tanto qualche ostacolo (barriere, guadi, attraversamenti di ponti medievali con relativi coccodrilli che spuntavano dai rivi sottostanti); ecco, una corsa da fermo ad ostacoli ad handicap potrebbe essere una campestre a cronometro , dove ci sono ostacoli a seconda dello spread o del PIL specifico: società italiane come Fiamme Gialle o Fiamme Azzurre avranno un percorso tipo trail (sugli orli dei baratri); non parliamo del Panathinaikos Atene, condannato in eterno alle parole d’ordine “sangue sudore lacrime”. Quest’anno andrà di moda il fartlek, visto che si tratta di anno di cambiamenti, ergo di variazioni, e il “recessivo”. Si parte a 3’30” al chilometro e si decelera recessivamente fino a una comoda andatura da 7’00” al chilometro alla quale si può parlare e anche usare il telefonino o la tecnologia mediatica per controllare le oscillazioni del mercato e così trasformare contemporaneamente i problemi in splendide opportunità. Quest’anno non si faranno più ricche colazioni a base di prodotti di FORNERO. Vanno di moda pane e cipolla, che stimolano la secrezione lacrimale. Finite anche le trasferte trasgressive con escort e ragazzotte dietro l’angolo pronte a soddisfare i pruriti di mezzofondisti condannati a un ascetismo da etica protestante. Basta, sostituite tutto con l’immaginazione, come sosteneva in un film Mastroianni. Finiti i tempi utopici anche dei campi di atletica gratis: solo che si spera che dalle tariffe non si passi alle taRISSE……La cosa che sconcerta un po’ è che si tratterà anche di un anno di tagli: vorrà dire che ognuno si farà una ricca scorta di cerotti, acqua ossigenata, alcool e lenimenti vari; speriamo non si tratti di tagli ai percorsi, altrimenti la cultura del sospetto potrebbe farci sprofondare nel mondo a fosche tinte profetizzato da Hobbes: quello della lotta di tutti contro tutti. Ma in fondo , anche se qualcuno dice che si rischiano tempi di macelleria sociale (in fondo, molti gareggiano per la COPPA) ,alla fine trionferà il Bene, vinceranno le virtù fondamentali del podista: forza, pazienza e resistenza. E questo nonostante i tagli (AHIA!)…………

 
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