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Calderara di Reno? Comunque, una bella maratona

Maratona - Calderara di Reno - 11^ Maratona di S. Silvestro
Meniconi_Antonello_Calderara_2011Può piacere o non piacere. Con il suo percorso a circuito può affascinare più o meno. Ma la Maratona di Calderara di Reno sta comunque diventando una classica alla quale, dopo aver partecipato la prima volta ci si affeziona. Poi diventa difficile rinunciarvi. Anche perchè in realtà è molto ben organizzata, dal buon Gianfranco Gozzi e dal suo staff, oltre che dotata di tutte quelle comodità che un podista possa pretendere. Con la partenza praticamente sul punto di ritrovo, ad un passo dall’albergo se si decide di arrivare il giorno precedente. Il ristoro che funziona, la strada quasi totalmente chiusa al traffico (con un minimo impegno in più si potranno evitare anche quelle piccole inconvenienze avute in tal senso), la doccia calda all’arrivo e il buon pranzo finale. La formula di quest’ultimo biennio con il giro più corto rispetto alle precedenti edizioni è favorevole a tutti ed anche a chi corre, per avere degli importanti punti di riferimento. Insomma, è veramente da apprezzare il fatto che chi organizza ha fatto molto per migliorare questa competizione e sono lontani i tempi di quando capitava che la partenza veniva data anche senza avere al via tutti i partecipanti, in quanto non a conoscenza di dover fare oltre un chilometro per arrivare alla linea dello start. Come in tutte le buone cose, non può tuttavia mancare lo spazio per le critiche. E’ normale farle, anche perché, senza alcuna pretesa, potrebbero essere prese, o meno, in considerazione dagli organizzatori per un ulteriore passettino in avanti. Partendo dalla fine, la richiesta di un contribuito di un euro per il pranzo è certamente legittima, ma indicarlo come contributo solidale richiesto a tutti i partecipanti senza indicare, eventualmente, a chi è indirizzata la beneficienza (visto che nel foglio consegnato insieme al pettorale non vi era scritto) rischia di passare come una mancanza o addirittura come un’occasione per racimolare qualche spicciolo in più, cosa che invece è da ritenere fuori dalla realtà. Prima del pranzo c’è stata la consegna del pacco-gara, che in quest’ultima edizione era il pantalone da corsa al ginocchio (e del vino). L’anno precedente una felpa. Quello ancora prima una maglia tecnica. Si intenda, oggetti comunque graditi. Ma è possibile che ogni anno, coloro che arrivano nelle retrovie non possono avere la taglia desiderata perché esaurita (quest’anno le S evidentemente sono andate tutte per i più forti). Ed allora, perché non prevedere una consegna prima della partenza oppure avere una quantità superiore ed eventualmente la rimanenza darla in alternativa al capo dell’anno successivo per chi non ha partecipato l’anno precedente. Ma poi un dubbio. Ma se quest’anno la partenza è stata anticipata di qualche centinaio di metri rispetto al passato ed il percorso è rimasto lo stesso, delle due l’una: o la maratona era più corta nel 2010 oppure quest’ultima è stata più lunga… Ce lo siamo chiesti in tanti, ma questa, per chi arriva molto più indietro rispetto ai primi, è davvero solo una quisquiglia ed alla fine di questo 2012 saremo ancora lì, alla linea di partenza.

Ultimo aggiornamento (Lunedì 02 Gennaio 2012 21:09)

 
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