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S.Giovanni Valdarno (AR) - 36° Capodanno di Corsa

Toscana - Primapagina

S.Giovanni_Valdarno_Capodanno_2012_di_CorsaSarà stata tutta la pubblicità che negli ultimi giorni è stata fatta per ricordare, in una giornata particolare, la giovane americana Allison Owens, sarà stata la giornata fresca, pungente, ma molto bella, con un sole dirompente già alle 10 del mattino e che infastidiva i flash dei fotografi, sarà stato l’ultimo dell’anno vissuto più spartanamente, di certo c’è che nella città del Marzocco, a San Giovanni Valdarno, si sono presentati al via poco più di 400 atleti competitivi e non, anche se il record di iscritti e classificati appartiene allo scorso anno, quando parteciparono quasi 500 atleti e ben 397 classificati competitivi.

Il record della corsa l’ha realizzato Gloria Marconi, fiorentina della Corradini Rubiera, alla sua quarta partecipazione al Capodanno di corsa che, come lei medesima ha ammesso, vive un ottimo momento di status fisico di pura grazia, dopo il terzo posto alla Maratona di Firenze e prima italiana e toscana con lo strabiliante 2h34’57’’. Al Capodanno di corsa Gloria è ritornata per riprendersi lo scettro di regina e record-woman della corsa; ha impiegato sul percorso ondulato di km 13.400 m circa, 45’14’’, limando di qualche secondo il precedente record ottenuto da Martina Facciani, lo scorso anno, strappandolo dopo ben dieci anni alla medesima Marconi. Nel lontano 2001, ben 11 anni fa, Gloria Marconi, allora promessa dell’Atletica italiana, fece registrare il record del percorso (45’55’’), e a nulla sono valsi gli assalti delle atlete degli altipiani in questi anni, finché appunto non si presentò la giovanissima Facciani lo scorso anno che realizzò 45’17’’. Non era proprio facile per la Gloria nazionale, ma lei non si è scomposta e sin dalle prime battute ha impresso alla gara un ritmo troppo alto per le sue inseguitrici, arrivando in Piazza Arnolfo, a braccia alzate, felice e sorridente per essersi ripresa lo scettro che le apparteneva. Al secondo posto, staccata di ben oltre il minuto, la ruandese Angeline Njiransabimana, terzo posto per la lammarina Denise Cavallini, a più di 4’ dalla Marconi. A seguire l’aretina Lucia Boncompagni, quinta la senese Lucia Tiberi.

Non c’è stato record in campo maschile con la vittoria del 26enne Boniface Boii, keniota in forza all’Atletica Figline Futura che ha chiuso in 40’05’’, a 4’’ il nazionale burundese Nicodemus Biwott, che veste sempre i colori dell’Atletica Futura; staccato di 2’ il marocchino ormai da anni in Toscana, Jlali Jamali, sempre medesima società. En plein quindi dell’atletica Futura Figline che si aggiudica anche il secondo posto fra le società partecipanti. Quarto un ritrovato Filippo Occhiolini, motivatissimo con la sua nuova canotta dell’Atletica Castello di Firenze, che chiude a 4 secondi da Jamali, quinto l’altro aretino Andrea Caruso, passato allo Sporting Catania, sesto Gabriele Mansoini, Firenze Triathlon, settimo Mohamed Saadouni, marocchino che vive a Figline Valdarno, ottavo Luigi Guidetti, della Corradini Rubiera, nono e decimo posto per gli atleti della Futura Figline Adlhader Accim e Cristian Taras. Per la categoria A vince il senese Giacomo Valentini, UISP Chianciano, mentre per la categoria B vince Gianluca Capacci, UP Policiano. La classifica riservata alle Società viene vinta dall’UP Policiano, davanti alla già menzionata Atletica Futura, terza la Rinascita Montevarchi, quarta la società co-organizzatrice dell’evento insieme all’UNVIS Veterani dello sport, ovvero l’Atletica San Giovannese.

La manifestazione era patrocinata dall’Amministrazione comunale presente con i propri rappresentanti.

Prima della manifestazione, una delegazione di atleti, per lo più della San Giovannese e della UISP Chianciano, con in testa i due Presidenti e il Presidente dell’UNVS, si sono recati sulla regionale 69, a meno di 2 km dal centro, nei pressi del canale Battagli, dove il 2 ottobre scomparve Allison Owens, uccisa da un pirata della strada, su un ciglio di strada che proprio ciglio non è, visto che la carreggiata destinata ai pedoni è molto ampia. Inoltre, incomprensibile e assurdo che il colpo l’abbia fatta dapprima volare sul cofano per poi saltare il guard-rail posto a una certa altezza e finire nel fiumiciattolo a latere e non sottostante. Ancora più assurdo che, nonostante le fabbriche e i negozi attorno, alcune case, il corpo di Allison sia stato avvistato soltanto tre giorni dopo, segno che viviamo una vita troppo di corsa, frenetica a tal punto da non riuscire a guardare al di là del proprio naso. Sono questi particolari che hanno lasciato sgomenti alcuni dei presenti che non conoscevano esattamente il posto in cui la tragedia ha avuto luogo, oltre alla domanda di sempre: “Come può un uomo uccidere anche seppur involontariamente un suo simile e tornarsene alla propria casa, alla propria vita, ai propri affetti, senza prestare soccorso, senza aprire il proprio cuore, con un peso di siffatta gravità sulla coscienza? Come può un essere umano non provare pietà per un proprio simile?”. Retorica! Pura retorica e banalità porsi simili domande! Dopo un minuto di raccoglimento, è stato deposto un mazzo di fiori con la promessa solenne che presto sarà fatto qualcosa di più e della quale sarà data opportuna comunicazione a tempo debito. Momento toccante ripreso anche dalle TV private della zona con ritorno poi nella centralissima San Giovanni e altro momento di silenzio, un minuto prima della partenza, un modo per ricordare una ragazza, Allison, che amava correre, che amava questi luoghi tanto da farne motivo lavorativo (era guida per gli americani in visita in Toscana); di lei, di Allison, quale qualcuno ha deciso quale giudice supremo di un destino malvagio, di spegnere per sempre il suo sorriso e porre fine alla sua pienezza di vita.

Ultimo aggiornamento (Lunedì 02 Gennaio 2012 22:42)

 
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