Questa volta il carbone lo merita la Befana! Proprio nel giorno a Lei dedicato, dopo la vigilia quasi primaverile, scatena un’autentica tempesta unendo pioggia, vento fortissimo e freddo, mandando nello sconforto gli organizzatori della terza edizione de “La Befana corre a Pozzo”, esattamente a Pozzo Faceto, piccola frazione del comune di Fasano, in provincia di Brindisi. Purtroppo le condizioni climatiche con l’avvicinarsi dell’orario di partenza delle varie gare sono andate sempre più peggiorando, e l’idea di annullare tutto è balenata per un attimo nella mente di Michele Cuoco, presidente de Le Ombre dell’Albero, società organizzatrice.

Ma la voglia di non rovinare la festa, la volontà di non render nullo il viaggio dei tanti atleti accorsi, oltre alla naturale determinazione di Michele, hanno portato a sfidare le forze della natura tutte unite e a farci correre. Peccato per le gare giovanili che hanno perso visibilità con i piccoli che hanno voluto correre o marciare con i più grandi, ma è già tanto, tantissimo che si sia corso, nonostante quelle condizioni. “Spartani” ci ha definito il presidente provinciale della Fidal Brindisi, Carmelo Labrini, preoccupato per eventuali malori e infortuni, ma alla fine è risultato proprio lui più spartano degli atleti, che correndo si riscaldavano, fermo a prendere gli arrivi, spartano come mia moglie e Vito Napoletano, i fotografi, e gli addetti dell’organizzazione sul percorso, letteralmente fradici, a cominciare dal presidente Michele Cuoco.

Tutto era cominciato bene, con l’efficiente consegna dei pettorali nella sede del circolo Peppino De Carolo. Quote d’iscrizione e pacchi gara, oggi non c’erano: qui non si organizza per foraggiare le casse sociali, è una festa, uno splendido stare insieme. Ha pagato solo chi ha scelto di iscriversi la mattina della gara, anche questa una questione di principio. In attesa delle partenze, già sono apparsi vassoi di dolcetti alla mandorla offerti agli atleti, che hanno subito gradito. 454 erano gli iscritti della vigilia, alcuni non si sono presentati per timore del cattivo meteo, è mancato – peccato - anche il nazionale Ottavio Andriani!

Prima gara dell’anno e prime apparizioni con le nuove divise per i tanti atleti che quest’anno hanno cambiato casacca, in una sorta di vertiginoso “podista-mercato” , che ha ulteriormente arricchito le casse della Federazione.

Ma, mentre tutto dentro si svolge perfettamente, sapientemente orchestrato da Mina Cofano, la first-lady delle Ombre, fuori impazza la bufera. Impossibili le partenze separate, dispiace per i ragazzi, lo start è unico alle 10.15.

C’è chi decide di non correre, mio figlio Leonardo è deciso e vuole marciare. Alle 10.20 la partenza, scorto mio figlio, marciare tra pozzanghere e folate di vento, non è certamente facile. Finisce il primo giretto (1200 metri), Leo è arrivato, io sono quasi ultimo. Comincia la mia piccola rimonta, ma già mi doppiano i primi quattro (Belotti, Insalata, Zullo e Petarra), non mi butto giù, anzi li incito e riprendo la mia gara. Finito il secondo giro (2400 m), mi avvio sul lungo viale che in andata e ritorno completa il percorso (circa 7000 metri). Mentre aggancio e supero qualcuno, i primi già tornano: inciterò i primi cento, poi risparmio un po’ il fiato! Comincia finalmente il ritorno anche per me, occorre fare attenzione ai nastri di delimitazione che con il vento diventano trappole. Si continua, manca poco, anche questa è conclusa, bagnati, infreddoliti, ma pure oggi abbiamo corso.

Vince anche oggi Alessandro Belotti (Podistica Palagiano) che comincia l’anno come aveva finito il precedente. Michele Insalata (Montedoro Noci) è splendido secondo davanti alla potenza di Luigi Zullo (Maxicar Civitanova) e alla velocità di Andrea Petarra (Avis Mesagne). Cristian Bergamo (Cus Lecce) è quinto davanti a Antonio Esposito e Francesco Marotti (entrambi Acquaviva) e alla coppia di San Vito dei Normanni, Vincenzo Zammillo e Rocco Ancora. Decimo si classifica Francesco Palmisano (Giovani Atleti Bari) su Gianni Gratton, undicesimo, alla prima con la Running People di Noicattaro.

Da segnalare che i primi tre, indotti all’errore dall’auto dei Vigili Urbani, sono giunti al traguardo in senso inverso allungando il percorso, trovandosi sulla linea d’arrivo in concomitanza, a specchio, con il quarto arrivato: nessuna protesta, la saggezza degli organizzatori e degli atleti hanno permesso di stilare la giusta graduatoria.

Vittoria femminile per Francesca Labianca (NAF Acquaviva) che precede Marisa Russo (Pod. Massafra) e la compagna di squadra Viola Giustino. Quarta Emma Delfine (Nadir Putignano) su Maria Antonia Lisi (Bitonto Runners), prime cinque donne, eroiche come tutte le partecipanti e in particolare Maria Latartara, che ha corso vestita da Befana.

Il circolo De Carolo è letteralmente preso d’assalto nel post-gara: si cerca un po’ di caldo e di asciutto, la gente si accalca, anche il ricco ristoro finale si svolge qui, con gli atleti che si rivelano piranha distruggendo in pochi secondi panzerottini, focaccia, dolcetti… Anche le bustine ristoro (acqua, merendina, due mandarini) spariscono in una frazione di secondo!

Si svolgono qui anche le premiazioni, ben riuscite se si considerano le difficili condizioni e la necessità di rivoluzionare l’intero programma a causa del tempo. Persino la mia reflex mi abbandona, scatta a tratti e senza flash, troppa acqua anche su di lei, oltre che su mia moglie.

Si premiano i prima sessanta uomini, poi le prime trenta donne e la Podistica Carovigno, prima società per numero di arrivati. E’ il turno dei pochi giovanissimi che hanno corso, tutti giustamente onorati dall’organizzazione.

Il Circolo intanto è ormai vuoto, la manifestazione è davvero conclusa, resta solo l’ultimo impegno, il ritrovo per chi ha deciso di fermarsi a tavola, a prezzo ragionevole, in quei momenti di aggregazione che valgono più dello stesso atto sportivo, che permettono di conoscersi, nel bene e nel male, di creare nuovi rapporti di amicizia.

Non perché sia tesserato per la società organizzatrice, ritengo che l’esame superato oggi, considerando le difficoltà meteorologiche, che hanno costretto ad improvvisare e a modificare quanto di buono pianificato, sia ancora più grande e da elogiare. Per l’anno prossimo chiederemo alla Befana tanto sole e una bella giornata, per quest’anno forse la crisi e la manovra-Monti ha toccato anche lei!