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Ciaspolada: Morlini redarguita, infamata e squalificata, anzi no, booh...

Rubriche - Commenti e Opinioni

Come anticipato nel pezzo di cronaca sulla 39^ Ciaspolada, durante le premiazioni e poi sui giornali locali, vi è stata una coda polemica nei confronti della podista reggiana Isabella Morlini, rea di aver invertito il pettorale, e di coseguenza il chip, con il compagno di squadra Giuseppe Pellacani, motivo per il quale i due atleti sono stati squalificati.
L'inversione di pettorale e chip da parte dei due atleti, aggravata dalla mancata rilevazione della cosa da parte dei giudici di gara, ha fatto in modo che fosse allestito un cerimoniale di premiazione femminile con la stessa Morlini chiamata sul terzo gradino del podio impropriamente, cerimoniale che è stato poi ripetuto una volta verificato l'errore.
Sin qui sono cose che possono capitare, come mettere un pettorale a testa in giù o dimenticare di indossare il chip, io stesso ricordo che in 15 anni di corse mi sarà capitato di fare pasticci tre o quattro volte.
In Val di Non pero' si è andati oltre, l'atleta è stata
pubblicamente redarguita sia dall'organizzatore che da uno speaker e poi, ciliegina sulla torta, è stata accusata sulla stampa locale di aver cercato, lei povera tapasciona, un momento di notorietà, d'accordo con il marito (ndr: che tra l'altro non corre).
La stampa locale, naturalmente informatissima, non s'era accorta che
La Morlini era giunta sul traguardo con le sue gambine (e non con quelle di Pellacani o del marito) in 5^ posizione, è prima di categoria nel Campionato Nazionale UISP.
A sorpresa, nella giornata di ieri 10 Gennaio (oggi 11 Gennaio ore 07,00 è ancora così), abbiamo scoperto che sul sito della gara ( all'indirizzo http://www.ciaspolada.it/documents/Ciaspolada2012CLASSIFICAUISP.pdf ), la stessa Morlini veniva indicata come vincitrice del titolo Nazionale Uisp della sua categoria, abbiamo quindi immaginato che il comitato organizzatore o almeno il gruppo giudici di gara UISP, verificata la buona fede degli atleti, avesse fatto marcia indietro riconoscendo alla Morlini il titolo, ammettendo, indirettamente, un trattamento fuori dalle righe ed assumendosi parte della responsabilita'.
Quindi tutto bene, o meglio no, nel senso ci è stato comunicato da fonte UISP che quella classifica è sbagliata e non deve essere on line, quindi cari amici la situazione si complica ma una certezza l'abbiamo: a fare confusione non sono stati solo gli atleti...

Contattata per ricostruire i fatti, la Morlini ci ha inviato copia della lettera che la stessa sta per inviare al comitato organizzatore:

Isabella Morlini scrive:
Gentile comitato organizzatore,
la sottoscritta Isabella Morlini corre da anni in gare regionali ed anche nazionali e si è guadagnata in tutto questo tempo una credibile reputazione di atleta corretta. Nel mondo della corsa così come nel mondo del lavoro nessuno ha mai messo in dubbio la mia correttezza.
Voi, in un attimo, avete calpestato la mia dignità. Il 6 gennaio io ho indossato il pettorale che il mio compagno di squadra mi ha passato (credendo che il numero più basso fosse il mio, visto che l'anno avevo avuto il miglior piazzamento). Io e il mio compagno di squadra ci siamo scaldati per mezz'ora nei pressi della partenza, davanti a tutto lo staff ed ai giudici di gara. Abbiamo corso tutta la gara con il pettorale ben in evidenza. Siamo arrivati al traguardo ed il giudice (o chi per lui) ci ha tolto personalmentre il chip dal pettorale. NOI NON ERAVAMO TENUTI a sapere che donne e uomini avevano pettorali di colore diverso e non eravamo nemmeno tenuti a guardarci attorno e confrontare i nostri pettorali con quello degli altri atleti. VOI SI. Il nostro compito era correre, il vostro controllare. Per tutta la gara nessun giudice si è accorto di niente.
All'arrivo nessuno si è accorto di niente. Noi ci siamo comportati con leggerezza e superficialità nell'indossare il pettorale, ma voi avete avuto leggerezza e superficialità nel fare vostro LAVORO. Durante la gara, dopo una partenza non velocissima, dal secondo km in poi io ho superato molte donne. Poi mi sono assestata in una posizione in cui non vedevo nessuna donna davanti a me. Non avevo la più pallida idea della mia posizione di arrivo. VOI MI AVETE CHIAMATO SUL PODIO e io mi sono presentata lì dopo la vostra chiamata. DA TRE ANNI a questa parte io vado spesso a podio e quindi per me non era una cosa assurda poter essere andata a podio (anche perchè, da quanto risulta nelle classifica UISP pubblicata sul sito ufficiale della ciaspolada, il mio tempo è stato il 5 assoluto femminile). VOI dovevate controllare bene le prime arrivate. Voi avete scaricato la vostra leggerezza infamando me e facendo intendere che io avevo scambiato il pettorale per trarre un qualche vantaggio. La parte lesa in tutta questa situazione sono io. Per la mia leggerezza ho perso i soldi (non pochi) che avrei guadagnando arrivando con il pettorale giusto. Ma la cosa peggiore è che, per la vostra leggerezza e il vostro dilettantismo nel gestire l'errore dopo le premiazioni, la mia dignità di atleta seria e corretta è stata calpestata.
Spero che mediatiate su quello che è accaduto.

Ultimo aggiornamento (Martedì 10 Gennaio 2012 15:11)

 
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