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Traversara (RA) - 4^ Maratona della Pace sul Lamone

Emilia Romagna - Primapagina

Traversara_Maratona_della_Pace_sul_Lamone_2012L’odore della nebbia

“E cosi quel mattino, prima che il sole sorgesse, prima che la rugiada finisse di posarsi sui campi ci incamminammo nel bosco…” (da Il bambino con il cuore di legno).

…E cosi domenica mattina 22 gennaio ci siamo ritrovati in più di 200 dentro il circolo ben riscaldato di Traversara di Bagnacavallo, nel ravennate, ovvero in Romagna, per la 4^ edizione della Ultramaratona di Bagnacavallo, organizzata dall’amico di tutti noi, che risponde al nome di Enrico Vedilei! Si chiama Ultramaratona della Pace, ma se Enrico l’avesse chiamata Ultramaratona di Dante non sarebbe cambiato molto, perché dalla mia povera cultura “arraffazzonata” da Wikipedia, mi risulta che, durante il suo esilio, Dante fece più volte il tragitto Bagnacavallo-Ravenna, sicuramente ad intessere rapporti fra un casato e l’altro, fra un conte e l’altro, fra i signori di qua e i signori di là. Chissà come gli sarà sembrato il Lamone, lui che: "I' fui nato e cresciuto / sovra 'l bel fiume d'Arno a la gran villa"…

Chissà cosa avrà pensato nelle sue traversate piene di nebbia! Un fuoripista eccezionale, ottimo per allenamento, propedeutico per affrontare i primi trail, Cosa sia l’ultramaratona del Lamone, 47 km con giri e giri attorno alle sponde del fiume e a far da cornice la nebbia. Non c’è tempo di “sedersi” non c’è tempo di “piangere, non è il titolo del libro di Cohelo, “sulla sponda del fiume Piedra mi son seduta e ho pianto”.

Macché! Non c’è motivo, non c’è ragione! La letteratura è piena di testi dove la nebbia è l’elemento, il protagonista principale; Umberto ha scritto un articolo “Perché amo la nebbia che ci protegge dal mondo” (e a seguire un libro), che, ovviamente sono andata a rileggermi in questi giorni post ultramaratona, dove ad un certo punto descrive la nebbia come se fosse liquido amniotico, uterina! Dopo lo sparo dei giudici si parte, in salita, si va sull’altra sponda del fiume a fendere la nebbia, la quale, “diffusa, fumosa, penetrava coi suoi aghi nel volto” (De Angelis).

Cinque giri di percorso per un totale di 47 km, un giro circolare da una sponda all’altra; se ne conosce ogni palmo di quelle sponde del Lamone, il maneggio, le case, le baracche, le oche, i cani che abbiano a sentir il nostro passaggio e, giusto, per spezzare l’eventuale monotonia, una gara di mountain-bike, con opportune segnalazioni, sia per i maratoneti, sia per i biker, giusto per non confonderci nei punti di incontro comuni, che pur c’erano!

E, nel mentre scorrevano le ore, la nebbia continuava a confortare i podisti, insieme al personale, ai volontari, a quelli dell’Associazione Traversara in Fiore che ha veramente dato un grosso contributo in termini di operosità a Vedilei!

Dopo 3 ore e 3’ Francesco Caroni, dei Runners Bergamo, che sembrava aver messo il turbo sin dall’inizio, desideroso di sbrigare la pratica Lamone il prima possibile, e, soprattutto, chiarendo le intenzioni che non era venuto fin lì dopo una giornata di lavoro intenso, per passeggiare, conclude i suoi 47 km. Dietro a passeggio, Ivan Cudin, Maratoneti Udinesi, che, come al solito aveva cominciato piano per poi progredire nel finale, rimontando posizioni su posizioni, senza dar apparente segno di sforzo alcuno. Saranno alla fine quasi 4 i minuti di distacco da Caroni e 1 minuto e 11 secondi di distacco dal suo inseguitore, il trailer per eccellenza, vincitore un mese prima, della MTDM a Capraia, Marco Zarantonello, del Team Salomon. A seguire Marco Buonfiglio, Giuseppe Marazzi, Nerino Paoletti, Mirko Recchi, Angelo Pessina.

Fra le donne, Lisa Borzani, neo Runners Bergamo, chiude in 3h38’50’’, lasciandosi molto indietro, Ilaria Fossati, passata dagli RB al Road Runners Milano (3h44’14’), due minuti ancora e arrivano appaiate, così come lo sono state per tutta la corsa, Giuliana Arrigoni e Patrizia Pensa, entrambe Team Tecnica. A seguire Alice Modignani, Tiziana Sportelli, Nadia Tosi.

E mentre la nebbia “scivolava affettuosa d’intorno, ricomponendosi al passaggio degli atleti, con il suo profumo forte e sano accarezzava le guance e si infilava tra il bavero e il mento punzecchiando il collo..”, dentro il Circolo, le signore di Traversara in fiore, erano pronte a darti un sorriso caloroso di “bentornato dalle fatiche”, scaldandoti con un bel piatto fumante di lasagne al ragù e tanta altra roba buona, in attesa che anche gli ultimi concorrenti potessero terminare le loro fatiche.

Dopo sei ore e 49 minuti, Gianfranco Toschi, del Club Supermarathon chiude la sua fatica, seguito da Giovanna Gavazzeni. Termina fra feste e premiazioni della giornata e del Trittico (Calderara, Crevalcore, Bagnacavallo, due maratone ed un’ultra) e una pacca sulla spalla e tanti complimenti ad Enrico Vedilei, che ancora una volta ha saputo creare un’atmosfera magica e quasi surreale, non facendoci mancare nulla, neanche la nebbia che, neve a parte, è sicuramente l’elemento atmosferico più denso di suggestività!

Ultimo aggiornamento (Domenica 22 Gennaio 2012 02:38)

 
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