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L’abominevole runner delle nevi

Rubriche - Commenti e Opinioni

Esiste. Non è una figura leggendaria e ieri è stato il giorno del contatto. Ma andiamo per gradi, cominciando da quando, abbandonando casa, ci siamo messi in moto per il solito giro notturno sulle ciclabili e per le stradine meno battute vicino a casa.

Da soli, perché coach Loris era a casa con la febbre e quanto ad Antonio, sempre bravissimo a trovar scuse, con l’imminente matrimonio ha giustificazioni da vendere per saltare l’allenamento.

Clima ovattato, pedoni che ti guardano con un grado di compatimento maggiore del solito, mentre arrancano verso le loro dimore. Bello correre con la neve. Quando non è ancora ghiacciato si viaggia che è un piacere. Se poi si va sui pezzi dove è già passato lo spartineve ma nel frattempo si è addensata una piccola coltre, sei a cavallo, perché il fondo è meno duro ma non corri il rischio di sprofondare o scivolare.

Ottimo anche l’attraversamento della statale. Di solito viaggiano come dei treni. Strisce pedonali queste sconosciute, non si ferma mai nessuno. Invece stasera son costretti a procedere a passo d’uomo.

Corsetta tranquilla: la neve suggerisce comunque prudenza e dunque il pretesto è ottimo per non far troppa fatica. Anche l’indicatore di velocità, quello che funziona ad energia solare è con le pile scariche. E’ piazzato tra la strada e la ciclabile e se non ci sono auto in arrivo rileva la velocità dei runner, peraltro in maniera abbastanza precisa. Di solito quando si passa diventa un istigatore a delinquere. Per farlo salire dai 12 km/h della nostra velocità di crociera a 18 o giù di lì, ci produciamo in prodigiosi quanto improbabili scatti che si esauriscono appena il display si spegne.

Ma oggi siamo particolarmente calmi. 5e30 al km va più che bene, quando da dietro compare l’abominevole runner delle nevi. Solo che noi non sappiamo ancora che è lui. Per noi è semplicemente un possibile compagno di corsa e quindi allunghiamo per affiancarlo. Dove vai? Dritto? OK, se non ti da fastidio ti faccio compagnia. E poi a presentarci domandando se corre per qualche club. No. Però prima con Esercito e Pro Patria. Ah... Hai detto niente.

Dice di avere 46 anni, l’abominevole, ma va che è un piacere. Continuiamo a conversare, ormai son passati diversi minuti, però il fiato ci manca. Come mai? Diamo un’occhiata al GPS. Per forza ci manca, siamo a 4 al chilometro! Ma a quanto va questo? E specialmente dove va? Quando rallenta? Mi sa che se non molla dobbiamo salutarci.

Sembra che ci legga nel pensiero perché ci dice. “Beh, adesso avrei finito il riscaldamento. Faccio 20 minuti di medio a 3e30, vieni come me?”.

Mica male come riscaldamento. Tre e trenta li possiamo fare per 500 metri su pista in tartan, non con la neve… Ringraziamo e lo lasciamo andare. L’abominevole allunga la falcata. Proviamo per gioco a ricalcare le sue orme per qualche passo ma poi rinunciamo. Ci sembra di fare il salto triplo. E’ scomparso alla vista. E non l’abbiamo fotografato. Però ve lo giuriamo. Era il veloce quanto abominevole runner delle nevi.

rodolfo.lollini@podisti.net

 
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