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Vito Intini alla ricerca di un nuovo record

Rubriche - Notizie

Putignano_Vito_Intini_foto_Michele_Rizzitelli_a“Perseverare è umano”, afferma il prof. Pietro Trabucchi. Vito Intini non si accontenta di perseverare, triplica. Lo scorso anno impiegò 7.45.39 per coprire la distanza di 100 km sul tapis roulant, primato italiano e terza prestazione mondiale; il prossimo 18 febbraio, correrà per 24 ore sul treadmill. Questi i suoi punti di riferimento: il record italiano di 159,970 km, stabilito da Antonio Mazzeo nel 2005; l’europeo di 240,00 km, realizzato dal tedesco Karl Graf nel 2002; il mondiale di 247,450 km, appartenente allo statunitense Christopher Bergland dal 2004.

La spaziosa Piazza Aldo Moro di Putignano (BA) sarà il palcoscenico dell’evento. Vito Intini avrà puntati addosso gli occhi dei turisti che quel giorno gremiranno la città, in festa per la celebrazione di uno dei carnevali più antichi (1394) e più lunghi del mondo (comincia il 26 dicembre). I giudici FIDAL gli daranno il via alle 10.30 di sabato 18 febbraio. Alle 18.30, dalla stessa piazza, partirà una staffetta 4x2,4 km; più di trenta quelle già iscritte, alcune delle quali formate da atleti mascherati. Alle 10.30 di domenica 19 febbraio, a Vito sarà dato lo stop, la fatica cederà il passo alla baldoria, ed avrà inizio la 618^ sfilata dei carri allegorici dell’ultima domenica di carnevale.

Di carnevale, si ritornerà a parlare fra un anno; lo sport, invece, ridiventerà protagonista il mese successivo. Alle 14.00 di sabato 24 marzo, si svolgerà la 1^ edizione della 6 ore di San Giuseppe, sullo stesso circuito della staffetta (www.amatoriputignano.it, cell. 3358716301, 3298511268); domenica, 25 marzo, si correrà la 35^ Edizione della Marcialonga di San Giuseppe, gara FIDAL di 10 km con migliaia di partecipanti.

Vito Intini deve proprio amarla. Svisceratamente. Solo chi ama la corsa in quanto tale, può misurarsi in imprese del genere. Per un giorno e una notte, in gara ci saranno soltanto la sua mente, le sue gambe e lo strumento meccanico. Per milleottocentoquaranta minuti, l’unica musica che giungerà alle sue orecchie sarà il ritmo sordo e ripetitivo dei suoi passi che calpestano il tappeto scorrevole. I suoi occhi si poseranno esclusivamente sui numeri che segnano il lento scorrere del tempo e il graduale incremento dei metri percorsi. Non un solo fattore esterno gli sarà d’aiuto a lenirgli la fatica: uno scorcio panoramico, i mandorli già in fiore da queste parti, un concorrente da superare. Anzi, dovrà chiudersi al mondo circostante, ed isolarsi. Dovrà essere forte dentro, nella testa. Le prime ore saranno durissime. Perseverando, si metteranno in moto adattamenti mentali che renderanno l’impegno fisico e mentale più tollerabile.

Ma perché sul tapis roulant? Una risposta si deve dare alla giusta domanda di curiosi e supercritici. Per motivi lavorativi, Vito è costretto a frequentare alberghi. Non sempre è possibile calzare scarpette, indossare pantaloncini ed avventurarsi in città che non si conoscono; qualche volta manca il tempo; altre volte non lo permettono le condizioni atmosferiche. Amando la corsa, si adatta a farla sul tapis roulant, di cui sono provvisti anche gli hotel più economici. Tapisrulando oggi e tapisrulando domani, è nata l’idea di tapisrulare per 100 km e, prossimamente, per 24 ore. Fare previsioni è azzardato. Di sicuro, ce la metterà tutta. Nato a Francoforte nel 1968 e ritornato nel 1984 nella città delle sue radici, ha il privilegio di poter estrarre il meglio dalle due culture. E’ laureato in Filosofia, per cui è abituato a pensare. Ne avrà di pensieri in 24 ore! Nella sua mente scorreranno i concetti della filosofia kantiana del dovere per il dovere, senza ricompense. Si renderà conto che non sta facendo altro che mettere in pratica i principi del grande filosofo tedesco. Correre per il solo piacere di correre. Per pura passione.

Ultimo aggiornamento (Sabato 04 Febbraio 2012 12:38)

 
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