Holiday on hice!

La domenica mattina c’è chi si alza con tutta calma e con tutta calma si concede la più classica delle colazioni: un fumante e dolce cappuccino e una fragrante brioche appena sfornata.
La domenica mattina esiste un sottopopolo che, invece, si alza ancora quando fuori è buio, addenta frettolosamente barrette o fette biscottate con miele o marmellata, un caffè veloce e via in auto.
Il popolo dei cappuccini e delle brioches spesso non conosce quel sottopopolo che, mentre loro si stirano le membra ancora con gli occhi appiccicati, è già dietro una linea: tutti più o meno ordinatamente in attesa di uno sparo. E tutti contrassegnati con un numero.
Il popolo dei cappuccini e delle brioches, quando il termometro là fuori indica -15 gradi e vi sono oltre 30 centimetri di neve, probabilmente il cappuccino e la brioche se la fanno portare a casa. Quell’altro, di popolo, non cambia le proprie abitudini: dietro ad una linea in attesa di uno sparo.
Facendo orgogliosamente parte di quel sottopopolo, Sabrina ed io ci incamminiamo senza fretta verso S. Cristina, frazione di Borgomanero, dove ad attenderci vi è nientemeno che Cecilia Mora, pluricampionessa di trail e, per l’occasione, splendida fac-totum di un’organizzazione perfetta: quella del trail dei Sentieri di Santa Cristina.
Ci fa accomodare in una calda ed accogliente palestra, dove ci sistemiamo con materassino, sacco a pelo e tutto il resto, in attesa dell’arrivo di Alessandro e soci.
La gara fa parte del circuito trail e quindi, non essendo affiliata alla federazione, mi permette di correre con i miei nuovi colori della Carvico Skyrunning; colori che mi accompagneranno per le mie scorribande su sentieri e montagne.
Una pizza in compagnia e tutti a nanna in attesa di ritrovarci su quella linea che, il popolo dei cappuccini e delle brioches, manco sa che esiste.
Tensione pre-gara sottozero, come sottozero è la temperatura che ci  accompagnerà lungo quei trenta chilometri di follia pura: freddo, neve, ghiaccio… colline da attraversare, torrenti da guadare ed in più una pista di motocross da percorrere sia in salita che in discesa.
Il piano di correre tutti insieme con i nuovi colori, che avevo illustrato ad Alessandro, svanisce allorchè Alessandro si estranea dalla lotta ancor prima di partire adducendo a vari motivi, non ultimo quello di una sua renitenza al freddo; e svanisce definitivamente quando Luca da’ forfait dopo pochi chilometri di gara.
Rimaniamo Nigel ed io e per i primi 20 chilometri sarà tutta una serie di battute, fotografie e risate; ben supportati per i primi chilometri dal Capitano Beppe ed altri “arditi” che come noi hanno preferito le gelide colline dell’alto novarese ad una normale domenica mattina. Condizioni che raggiungono l’apice allorché ci imbattiamo appunto in due discese a capofitto, lungo la pista di motocross, da fare col “culo”. Eh si, mi è capitato più volte di impostare la mia gara con la parte meno nobile ma sicuramente più comoda del corpo ma… percorrerne un tratto, seppur breve, oggettivamente con la medesima parte non mi era mai capitato prima!
L’idea di portare la compattina con me si rivela fondamentale: mi fa rifiatare e mi consente di immortalare dalla “pancia” della gara tanti momenti che sicuramente mi rimarranno impressi nella mente per molto tempo.. sono tanti anni che corro e gareggio ma è proprio vero che c’è una prima volta per tutto: e anche questa, dopo tutto, può essere considerata a pieno titolo una “prima volta”.
Una prima volta con tutta quella neve e io sopra a calpestarla, una prima volta su quelle colline, una prima volta ufficiale in un vero trail… e che panorami, che spettacolo tutt’intorno anche se, purtroppo, le cattive condizioni del fondo faranno in modo che ricorderò maggiormente di talloni che cadenzano le mie stesse andature piuttosto che ciò che mi circonda. Sicuramente ricorderò i due autentici voli sul ghiaccio schiena a terra che, per fortuna, non comprometteranno la mia prestazione.

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