Nuovo Portale

Questo portale cessa la sua funzione al 30 Dicembre 2012. Il nuovo portale può essere raggiunto al seguente indirizzo:

www.podisti.it

 da cui è possibile scegliere tra i diversi portali specializzati: Magazine (tutte le news e gli articoli), Calendario (tutte le gare del calendario podistico italiano), Foto (migliaia di foto da scaricare ogni settimana), ClassificheSondaggi

Venti anni fa (circa) al Palasport di Genova....

Liguria - Primapagina

“Non è gara tattica. Oggi si va forte”. Questo mi dice Alessandro Lambruschini poco prima di iniziare il riscaldamento negli spazi antistanti la pista al coperto del Palasport della Fiera del mare. Vent’anni fa. Primo marzo 1992. Finale dei tremila metri indoor degli europei. Qualche mese prima delle Olimpiadi di Barcellona. Volendo fare un parallelo con la soria, qualche settimana dopo il terremoto politico e mediatico di “tangentopoli”, con le prime rivelazioni del “pentito” Mario Chiesa e le indagini del pool di Mani Pulite. Tornando all’ambito strettamente sportivo, era una giornata serena ma fredda. Il vento spazzava la Foce e dintorni. Dentro, faceva molto caldo. In gara tre italiani: Stefano Mei, Gennaro Di Napoli e Alessandro Lambruschini. L’imperativo categorico era quello di non portarsi in volata due brutti clienti come l’inglese John Mayock e soprattutto lo spagnolo Josè Luis Gonzales, carico di gloria e non ancora troppo demotivato. Sarebbe stato come porgere il fianco..... Allo sparo prende la testa Stefano Mei. In tanti sono giunti da Spezia e dintorni, e lo straordinario campione europeo 1986 accende gli animi con i primi due giri sotto i sessanta secondi. Un boato lo accompagna. C’è uno striscione che campeggia “Stefano tei er mei”. Agli ottocento sotto i due minuti. Avanti, in testa. Farà come il Panetta delle siepi, con le sue magnifiche fughe solitarie, o come il Salvatore Antibo dell’oro di Spalato, venticinque giri sempre a condurre? Ai mille si passa in 2’29”. Una smorfia passa sul viso da attore cinematografico di Mei. Ma ci sono anche smorfie sui visi del plotoncino che insegue: Mayock, Gonzales, il francese Eric Dubus devono fare i conti con il primo insorgere dell’acido lattico. Stefano è sempre in testa, ma il ritmo cala. Per due o tre giri il gruppo di testa fa della psicologia: i protagonisti si scrutano, guardano il tabellone luminoso per individuare segnali di cedimento . Qualcuno comincia a perdere contatto. A circa cinquecento metri dall’arrivo il colpo di scena: Gennaro di Napoli, con una sorta di contromossa, se ne va. Trenta, cinquanta metri di vantaggio. E vai, vai. Una sorta di spinta viene dal pubblico che impazzisce di gioia. Gennaro non può cedere. Non può. E infatti non cede, anche se, con un ultimo giro prodigioso, Mayock e Gonzales rinvengono. Negli ultimi metri Genny si rivolge verso la tribuna stampa. Dirà poi di avere cercato il padre. Campione europeo dei tremila metri indoor in 7’47”24. Palasport della Fiera del mare di Genova, 1 marzo 1992.

RISULTATI- 1° Gennaro Di Napoli 7’47”24; 2° Mayock (GBR) 7’48”47; 3° Gonzales (SPA) 7’48”82; 4° Dubus (FRA) 7’49”40; 5° Rojas (SPA) 7’50”04; 6° Lambruschini 7’50”05: 7° Mei 7’51”42; 8° Jimenez (SPA) 7’52”38; 8° Maia (POR) 7’56”32.

 
Ultimi 60 servizi fotografici