Pavia - 3^ prova trofeo Emilio Monga
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Domenica 12 Febbraio, sono le 08.15 e mi appresto a scendere dalla macchina quando lo sguardo cade sul termometro: temperatura esterna – 10 gradi. La tentazione di girare la macchina e tornare a casa oppure infilarsi in un bar è tanta, ma poi ti vengono in mente tante cose.
A cominciare da quanto importante sia questo trofeo per il mio gruppo sportivo (G.S. Zeloforamagno), alle difficoltà affrontate e in parte risolte da questa manifestazione, ai rinvii causa maltempo che ci sono già stati.
Infine, ma forse più importante, pensi agli organizzatori e soprattutto a tutti gli amici dell’Atletica Pavese, erano sul percorso quando ancora dormivo, per predisporre e segnare il tracciato. Penso sarebbe irriguardoso nei loro confronti non partecipare.
Insomma, estraggo la chiave dal quadro degli strumenti e spengo quell’odioso – 10, ricacciando le tentazioni.
Siamo nella periferia nord di Pavia, nel parco della Vernavola che già nel 2011 ha ospitato una prova del trofeo Monga. Sono 35 ettari di estensione, un vero e proprio polmone verde per la città.
La notevole ricchezza di flora e fauna oggi è poco apprezzabile, un consistente manto di neve copre e nasconde un po’ tutto, fornendo però uno scenario a suo modo affascinante, certo che correrci sopra…..
I percorsi sono stati accorciati per decisione degli organizzatori, direi proprio saggia, per ridurre i tempi di esposizione al freddo ed evitare il giro esterno nei campi, dove le condizioni del fondo sarebbero state ancora peggiori.
In definitiva si è corso sempre all’interno del parco, per 3 o quasi 5 chilometri secondo le categorie di appartenenza.
Nonostante le difficili condizioni sono stati in 330 i classificati.
Mi fa piacere rilevare come le partenze siano state tutte regolari, a differenza di quanto spesso avviene nelle gare su strade; anche dopo la rimozione della fettuccia, quando sono passati 20-30 secondi, eppure nessuno si è mosso di un metro, tutti fermi in attesa del fischio del Viganò. Saranno più educati i “crossisti” ?
Il percorso tutto sommato non era impossibile, certamente il fondo era tutt’altro che facile ma salvo alcuni tratti gli appoggi erano più che dignitosi. Anche il “gap” per chi corre senza le chiodate (come il sottoscritto) mi è parso nullo o quasi.
Lungo il percorso trovo l’amico Tito Tiberti in veste di spettatore, che sensazione strana trovarselo a guardare gli altri che corrono.
Infine, una volta tanto alle premiazioni c’erano tutti, fino all’ultimo minuto, miracolo? No, avvenivano al caldo del palazzetto!
Arrivederci a tutti a domenica 19 Febbraio, ultima prova del trofeo che andrà in scena in quel di Cittiglio (VA). Chissà quanta neve ci sarà…
Ultimo aggiornamento (Martedì 14 Febbraio 2012 14:12)