Mancavo da qualche anno ad una manifestazione che era un punto fisso nelle mie scelte podistiche; erano anche tempi in cui correvo spesso, e volentieri, nelle valli piacentine. Tanti amici, percorsi sempre belli, costi bassi, uscite podistiche che terminavano regolarmente in trattoria, stravolgendo il bilancio calorico delle entrate e delle uscite, eppure nessuno se ne è mai lamentato, anzi.

Torno per la 17^ edizione, cosa trovo di cambiato? Niente o quasi. Tutto funziona bene come prima, come sempre. Una manifestazione che tra maratona, mezza e la new entry dei 30 km ha totalizzato 2330 classificati, il prezioso e apprezzato contorno delle non competitive “ Corri per l’Unicef” e “Corri con Armonia” porta il totale sopra le 4000 presenze, a testimoniare l’importanza della manifestazione nel suo insieme.

Ho corso la mezza con l’amico Sergio Di Maggio, cercava il personale e lo ha ottenuto. Bravo Sergio! E adesso sotto con Roma.

Il nuovo percorso è complessivamente migliore del precedente, più vario, la sensazione è che sia un pochino meno veloce,anche se i tanti tratti rettilinei, come quelli (molto belli) sull’argine consentono di trovare i ritmi giusti e ben compensare alcune “asperità”.  

I vincitori delle gare.

Maratona maschile: Abdelekrim Kabbouri in 2 h 23’ 50 su Francesco Bianco

Maratona femminile : in parte a sorpresa vince Alina Nituleasa in 2 h 45’ 03 davanti alla favorita Marjia Vrajic

Mezza maratona maschile: Taoufique El Barhoumi in 1 h 10’ 14 su Alberto Marogna

Mezza maratona femminile : Andrea Mayr vince in 1 h 12’ 03 ( 3^ assoluta!) , seconda Ana Nanu

30 km maschile : Adil Lyazali in 1 h 43’ 21 su Stefano Masetto

30 km femminile : Claudia Gelsomino in 1 h 59’ 04 , seconda Federica Bernardelli

Ogni gara, a prescindere dagli aspetti tecnici e di partecipazione porta con se delle storie personali, che cerco sempre di cogliere.

Questa volta è la storia di Alina Olaru Nituleasa, una trentenne rumena che vive a Craiova. Sposata e con una figlia, Carla Christiana, per la prima volta ha corso una gara in Italia, con successo, perchè ha vinto la maratona in 2 h 45’ 03. La curiosità nasce dal fatto che è stata marciatrice sino al 2007, realizzando tempi di assoluto rilievo; PB di 1 h 33’14 sui 20 km e 44’18 sui 10 km.

Ormai ha scelto le gare di corsa su strada, le distanze preferite sono la mezza e la maratona. Certo che se alla prima uscita ha corso in 2 h 45’ il suo futuro sulla lunga distanza promette proprio bene! Le piacerebbe tornare in Italia a gareggiare, spera un giorno di correre per un gruppo sportivo italiano; con questi tempi , e questa volontà, credo sia molto interessante per tanti. Se qualcuno ci legge e vuole saperne di più provvederemo a chiudere il contatto.

Ringrazio Ana Nanu ( sua connazionale) per la collaborazione nel realizzare questa breve chiacchierata.

Tornando alla gara e alla manifestazione nel suo complesso, non mi soffermo tanto sui costi di partecipazione, ci sono state alcune osservazioni e critiche, così come ci sono state le risposte degli organizzatori. Per molti anni si è pagato veramente poco, ora i prezzi della maratona e della new entry dei 30 km sono in linea o un pochino sotto la media nazionale, mentre resto dell’idea che quelli della mezza ( 20-25 euro) siano leggermente superiori, rispetto a gare analoghe, per importanza e partecipazione.

Per la prima volta a Piacenza abbiamo trovato i pacer ( non mi pare ci fossero mai stati nelle precedenti edizioni), però non mi convince l’idea che corrano in bicicletta, credo che i runners vogliano qualcuno che corra al loro fianco, inoltre il mezzo meccanico in qualche modo interferisce con l’azione di corsa di chi si trova nei dintorni.

Per il resto veramente tutto bene; il percorso è sempre ben protetto da vigili e volontari, i ristori adeguati, il popolo dei piacentini spettatori forse non capisce ciò che facciamo (qui come ovunque) ma rispettano chi corre e qualche volta applaudono anche.

La logistica del palazzetto è perfetta, il pasta party in realtà è un pranzo party; a dispetto dei buoni che vengono forniti non è difficile convincere chi si trova dall’altra parte del banco che si ha molta fame , o molta sete, e si riesce ad avere doppia razione.

Ma quel che più mi ha convinto a Piacenza, oggi come in passato, è l’atmosfera che sono capaci di creare, questo ha poco a che fare con la conta dei pezzi nel pacco gara, oppure quanta gente premiano, è un qualcosa che si percepisce e ti fa stare bene.

Quanto vale questo? Per me, veramente tanto. Arrivederci.

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