“Marco quante persone verranno?” “ Max non temere, hai seminato bene, oggi è tempo di raccolto”.

Con Max Monteforte, sulla scalinata che porta all'ingresso della sala Protomoteca del Campidoglio, poche parole, ma che dimostrano tutta la voglia che ha di condividere la sua pazzia, diventata realtà. Visibilmente emozionato e sereno nello stesso tempo, Max ha curato tutto per la prima corsa del suo “Purosangue” di mercoledì 7 marzo a Roma.

La sala, a pochi minuti dall'inizio della conferenza stampa, è piena con posti in piedi, sono intervenute oltre 400 persone. Amici di una vita, atleti, giornalisti sportivi e del mondo del cinema. Il dibattito, curato dal giornalista Rai Andrea Fusco, è stato una chiacchierata tra persone che parlano la stessa lingua.

Tante anime del mondo della cultura e dello sport, tutti riuniti sotto il progetto, l'idea, il sogno che Max ha realizzato. Con lui i professionisti che hanno condiviso l'intera lavorazione di Purosangue: Nico Pannevis, senza il quale il Kenya sarebbe stato troppo lontano, il regista Virginio Favale e il direttore della fotografia Pierre Transunto, Ettore Falvo e la sua analisi diversa, un equilibrio ritrovato.

Tra i principali sponsor del film c’era il Presidente della Maratona di Roma Enrico Castrucci, il condirettore della rivista Correre, Daniele Menarini. I compagni di questa bellissima avventura, iniziata nel 2006, con una story board su carta, e in poco meno di 5 anni è diventata realtà.

“Purosangue” non è solo un cortometraggio, è un messaggio che porta una visione diversa, o forse l'unica che dovremmo vedere nelle strade, nelle piste di atletica e nei luoghi dello sport. Nella sala del Campidoglio c'erano tre generazioni a confronto, tutte unite e cresciute alla luce delle fiaccole olimpiche, nel sogno di uno sport pulito. Quando è la passione che ti fa correre, nessun ostacolo potrà fermarti, questo è stato il lavoro di Monteforte, far comprendere ai giovani che la tua idea la potrai coltivare e realizzare solo se rispetti gli avversari nella vita e nello sport.

Corri Purosangue, insegna cosa possiamo fare, portaci con te in quei 5 minuti finali del film, nelle vie di Roma, percorse alla tua velocità. Corri Max aggrappati ai tuoi passi, ascolta il sentiero sotto di te, tu solo puoi segnare il confine tra quello che sei e quanto potrai ancora fare, correndo. Una fuga dal marcio, da chi vuole arrivare senza provare la passione e il sacrificio nel proprio lavoro. Purosangue è semplice: una strada, un passo, un tempo, un no forte al doping.