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Istanbul (TUR) - World Indoor Championships

Dal Mondo - Cronache

La 14^ edizione dei Campionati Mondiali indoor si è svolta nei giorni 9/10/11 marzo a Istanbul, in Turchia. Edizione un po’ particolare con numerose defezioni, anche a causa dello svolgimento quest’anno dei Campionati Europei e dei Giochi Olimpici di Londra.

La prima giornata regala nelle qualificazioni la clamorosa eliminazione del giamaicano Lerone Clarke sui 60 m, che stacca addirittura in 0.420 ed è eliminato in 7.05. M.p.m. stagionale per il brasiliano Vinicius da Silva nel lungo con 8.28.

Nel peso maschile vince lo statunitense Ryan Whiting con 22.00 m, primato mondiale del 2012, sul tedesco David Storl con 21.86 (pb) e sul polacco Majewski (record nazionale), terzo con 21.72 m.

Da segnalare la sconfitta nelle semifinali dei 400 di Kirani James ad opera del il costaricano Nery Brenes (46.01, record nazionale), sconfitta che segnerà l’assegnazione delle medaglie, come vedremo in seguito. Il bahamense Demetrius Pinder vince la prima semifinale in 45.94.

L'ucraina Natallia Dobrynska si aggiudica il pentathlon femminile con 5013 punti, nuovo record mondiale (prec. 4991 di Irina Belova, Berlino, 15 febbraio 1992), sull’inglese Jessica Ennis, campione uscente, seconda con record nazionale con 4965, e sulla lituana Austra Skujyte, con 4802, record nazionale. Queste le prove della vincitrice: 8.38 sui 60hs, 1,84 nell’alto, 16,51 nel peso, 6,57 nel lungo, 2:11.15 sugli 800 metri.

Per quanto riguarda i colori azzurri, eliminata Elisa Cusma sugli 800 che si ferma a 600 metri; stessa sorte per Silvia Weissteiner sui 3000 metri che chiude settima in 9:16.56. Qualificata Maria Enrica Spacca (53.74) per le semifinali dei 400 donne dove è eliminata (quinta in 53.71); apprezzabile Lorenzo Valentini sui 400 piani in 48.58, che si qualifica per le semifinali, dove è logicamente eliminato (quinto in 48.47). Qualificate per le semifinali dei 60 hs Veronica Borsi con 8.12 e Marzia Caravelli con 8.20. Qualificazione scontata per Antonietta DI Martino nella finale dell’alto con 1.95. Passa in semifinale anche Simone Collio sui 60 in 6.68.

Seconda giornata

In mattinata, per i colori azzurri, qualificazione sui 60 m per Audrey Alloh in 7.33 (pb eguagliato) e per Fabrizio Donato (17.07) e Daniele Greco (16.94) nel triplo; per Emanuele Abate in 7.71 e Paolo Dal Molin in 7.78 sui 60 hs. Nell’alto eliminato Silvano Chesani in 2.22 (con lui anche il ceko Baba e Donald Thomas).

Nel pomeriggio, da riportare subito per i colori azzurri, l’argento di Antonietta Di Martino nell’alto femminile con 1.95, misura condivisa con la russa Anna Chicerova e la svedese Ebba Jungmark, alle spalle della statunitense Chaunte Howard Lowe che vince un oro facile facile con 1.98. Gara incredibile e se vogliamo deludente, con una Chicerova irriconoscibile e la nostra Antonietta che forse spreca una grande occasione per vincere l’oro. Sui 60 la finale vede imporsi Justin Gatlin in 6.46 sul giamaicano Nesta Carter, secondo in 6.54, e su Dwain Chambers, terzo in 6.60. Solo quarto Trell Kimmons in 6.60. Eliminato in semifinale Simone Collio in 6.67. L’australiana Sally Pearson vince i 60hs in 7.73 (eliminate Marzia Caravelli in 8.12 e Veronica Borsi in 8.18), quarta prestazione di sempre, sulla britannica Tiffany Porter, seconda in 7.94, e sulla bielorussa Alina Talay, terza in 7.97. Record mondiale nel pentathlon per lo statunitense Ashton Eaton con 6645 punti (6.79 nei 60 metri, 8.16 nel lungo, 14.56 nel peso, 2.03 nell’alto, 7.68 nei 60 ostacoli, 5.20 nell’asta, 2:32.77 - record dei campionati per le prove multiple - nei 1000), che migliora di 77 punti il limite precedente stabilito dallo stesso Eaton a Tallinn il 6 febbraio del 2011. Secondo l’ucraino Oleksiy Kasyanov, secondo con 6071, sul russo Artem Lukyanenko, terzo in 5969. La statunitense Sanya Richards-Ross vince i 400 femminili in 50.79 sulla russa Aleksandra Fedoriva, seconda con 51.76, e sulla connazionale Natasha Hastings, terza in 51.82. Sui 400 maschili, paga la sconfitta delle semifinali il grenadino Kirani James, confinato da un beffardo sorteggio in prima corsia che lo esclude di fatto dal podio, e deluso, molla e chiude al sesto posto in 46.21. Vince il costaricano Nery Brenes in 45.11, nuovo record dei campionati, sui bahamensi Demetrius Pinder, secondo in 45.34, e Chris Brown, terzo in 45.90. Sui 1500 femminili dominio dell’etiope Genzebe Dibaba in 4:05.78 sulla marocchina Mariem Alaoui Selsouli, seconda in 4:07.78, e sulla turca Asli Çakir Alptekin, terza in 4:08.74 (record nazionale), spinta dal pubblico. Sulla stessa distanza maschile vince il marocchino Abdalaati Iguider in 3:45.21 sul turco Ilham Tanui Özbilen, secondo in 3:45.35, e sull’etiope Mekonnen Gebremedhin, terzo in 3:45.90. Grande gara nell’asta maschile per il francese Renaud Lavillenie con 5.95, miglior salto del 2012, sul tedesco Bjorn Otto, secondo con 5.80, e sullo statunitense Brad Walker, anche per lui 5.80 ma più errori. Nel salto in lungo maschile, ottima affermazione per il brasiliano Mauro Vinicius Da Silva con un doppio 8.23 sull’australiano Henry Frayne che salta pure lui 8.23, ma solo una volta, all’ultimo tentativo. Terzo, a un centimetro, il russo Aleksandr Menkov con 8.22 (pb). Nel triplo donne vince la 39enne britannica (ex cubana) Yamilé Aldama con 14.82 sulla kazaka Olga Rypakova, seconda con 14.63, e sulla cubana Mabel Gay, con 14.29. Il peso donne vince l’australiana Valerie Adams con 20.54 sulla bielorussa Nadzeya Ostapchuk, seconda in 20.42, e sulla statunitense Michelle Carter, terza in 19.58 (pb).

Terza giornata

La finale di salto triplo vede lo statunitense Will Claye imporsi con 17.70, miglior prestazione 2012, sul connazionale ed ex-compagno di allenamento Christian Taylor, secondo con 17.63, e sul russo Lyukman Adams, terzo con 17.36 (pb). Seguono gli azzurri Fabrizio Donato, quarto con 17.28, e Daniele Greco, quinto con 17.28 (pb). Buona anche la prova di Emanuele Abate, sesto sui 60 hs in di 7.63 (e 7.62 in semifinale), in una gara vinta a sorpresa dallo statunitense Aries Merritt in 7.44 sul cinese Liu Xiang, secondo in 7.49, e sul 20enne francese Pascal Martinot-Lagarde, campione mondiale junior in carica, terzo in 7.53 (pb). In semifinale era stato eliminato l’altro italiano Paolo Dal Molin, settimo in 7.92. Sui 60 donne vince con una fantastica rimonta la giamaicana Veronica Campbell-Brown in 7.01 (wl) sull’ivoriana Murielle Ahoure, seconda in 7.04 (pb), e sulla statunitense Tianna Madison, terza in 7.09. Eliminata in semifinale la nostra Audrey Alloh, settima in 7.38. Sui 3000 uomini, è lo statunitense Bernard Lagat a vincere il terzo titolo della carriera in 7:41.44 scattando nell’ultimo giro e precedendo i keniani Augustine Choge, secondo in 7:41.77, e Edwin Soi, terzo in 7:41.78. Quarto il britannico Mo Farah in 7:41.79. Sulla pari distanza femminile vince con un’incredibile rimonta la 22enne keniana Hellen Obiri in 8:37.16 superando negli ultimi 100 metri l’etiope Meserat Defar, seconda in 8:38.26. Terza l’altra etiope Gelete Burka in 8:40.18 sulla keniana Sylvia Kibet, quarta in 8:40.50 (pb). Altra vittoria keniana sugli 800 donne con Pamela Jelimo, tornata ai suoi livelli, in 1:58.63 (wl) sulla romena Nataliia Lupu, seconda in 1:59.67 (pb), che allo sprint supera la statunitense Erica Moore, che aveva fatto il ritmo per tutta la gara, terza in 1:59.97 (pb) sull’etiope Fantu Magisu, quarta in 2:00.30. Gli 800 uomini sono vinto dal 18enne etiope Mohammed Aman in 1:48.36 sul ceko Jakub Holusa, secondo in 1:48.62, e sul britannico Andrew Osagie, terzo in 1:48.92. Quarto il polacco Adam Kszczot, quarto in 1:49.16. Nell’asta femminile torna al successo (quarto titolo indoor) la zarina Yelena Isinbayeva con 4.80 sulla francese Vanessa Boslak, seconda con 4.70 (record nazionale) e sulla britannica Holly Breasdale, terza sempre con 4.70. Nel lungo donne la gara si decide all’ultimo salto con il 7.23 della statunitense Brittney Reese (record dei campionati e terza prestazione all-time) che supera la connazionale Janay DeLoach, seconda con 6.98, e la britannica Shara Proctor, terza con 6.86, record nazionale. Il greco Dimitrios Chondrokoukis vince l’alto maschile con 2.33 sul russo Andrey Silnov, secondo con la stessa misura, e l’altro russo Ivan Ukhov, terzo con 2.31. Infine, nelle staffette 4x400, vittoria maschile per gli USA (Frankie Wright, Calvin Smith, Manteo Mitchell e Gil Roberts) in 3:03.94 sulla Gran Bretagna, seconda in 3:04.72, e Trinidad e Tobago, terza in 3:06.85; vittoria britannica in campo femminile in 3:28.76 sulle statunitensi, seconde in 3:28.78, e sulle russe, terze in 3:29.55.

Nel medagliere, dominio statunitense con 18 medaglie (10/3/5) sulla Gran Bretagna, seconda con 9 (2/3/4), e sull’Etiopia, terza con 5 (2/1/2). Quarto il Kenia con 4 (2/1/1) sulla Russia, quinta con 9 (1/3/5). Italia 19^ con l’argento della Di Martino.

Ultimo aggiornamento (Giovedì 15 Marzo 2012 11:55)

 
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