Vigevano (PV) - 6^ Scarpa d'Oro Half Marathon
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Cominciamo dalla vera novità della Scarpa d’Oro 2012: non e’ piovuto! Perlomeno a me non era mai successo di correrla senza pioggia.
Si arriva allo stadio Dante Merlo di Vigevano e, come ogni anno, il quesito è sempre lo stesso: ma ce la faranno a farci stare tutti dentro? Ebbene si, anche per questa 6^ edizione è andata bene, i piccoli aggiustamenti adottati ( ad esempio deposito borse e ritiro pettorali ) rispetto al 2011 sono risultati efficaci, lo sfruttamento dello spazio (esiguo) a disposizione è stato ottimale.
Si entra in pista ordinatamente, prima quelli che dovrebbero andare più forte (pettorali rossi) e poi tutti gli altri. Il percorso è lo stesso, ben collaudato , degli anni precedenti; una passerella di alcuni chilometri in città, non veloce ma molto caratteristica, il suggestivo passaggio sul ponte coperto del Castello e quello, magnifico, in piazza Ducale, che a me pare sempre una delle piazze italiane più belle.
Quando i partecipanti della mezza verso il km 5 lasciavano Vigevano, quelli della Scarpa in Rosa e della Stracittadina giungevano alla conclusione della loro fatica, anche se molti se la sono beatamente camminata. Tanti volti sorridenti, famiglie, un sacco di donne, erano 700 a rappresentare un contorno gioioso e rilassato che ha reso la giornata ancora più festosa.
E che dire delle Scarpa d’Oro Ability, una bella iniziativa che ha portato a correre quasi 100 ragazzi diversamente abili. Grazie Giusy Versace.
Dopo l’uscita da Vigevano ci si immerge nella campagna circostante, si fiancheggiano alcune risaie e si lambiscono numerose cascine storiche. Nella parte finale della gara si sfiora il parco del Ticino, correndo lungo il canale Conti, a mio modo di vedere uno dei punti più belli, anche se la fatica comincia a farsi sentire ( se non è arrivata già prima!).
La sede stradale non è mai ampia, del resto sono stradine di campagna ma questo rende più particolare e meno noioso lo scorrere dei chilometri; il fondo è generalmente buono, qualche tratto sconnesso comunque evitabile senza pagare troppo in termini di traiettorie. Ci sono diversi cambi di direzione e questo può incidere sulla regolarità del ritmo tenuto se la giornata è un po’ ventosa, come ieri; questa situazione richiede una maggiore sensibilità al podista, che dovrà gestire con cautela la propria andatura, in particolare nell’affrontare sorpassi, curve e ondulazioni del terreno. Naturalmente c’è sempre la possibilità,se si è fortunati, di ritrovarsi nei tratti più difficili con altri podisti ben strutturati fisicamente, cui lasciare volentieri il compito di fare l’andatura, oppure un gruppetto, si tratta di risparmiare qualche energia fisica ma anche mentale.
Ristori all’altezza, ne ho contati tre su doppia fila, un piccolo ma significativo accorgimento che rende più facile il rifornimento, favorito anche da volontari piuttosto svegli.
Al km 20 si rientra in città, l’ultimo tratto è in leggera e forse impercettibile discesa, si è stanchi, o molto stanchi, ma si sa che ormai è finita, la voce dello speaker si avvicina sempre più e aiuta non poco.
Curva secca e si entra nello stadio, sprinti ( o così almeno ti sembra) anche se non ne hai più.
Mezzo comitato organizzatore è lì ad accoglierti con un sorriso, ricevi i complimenti anche se ci hai messo due ore e mezzo.
Poi le solite scene del dopo corsa, la gioia per un personale o una buona prestazione, oppure il rammarico per aver fallito, le imprecazioni del mio amico giornalista Maurizio che manca il personale per una manciata di secondi, però ha capito bene quali sono stati gli errori.Forza che il personale è lì che ti aspetta.
Vincitori e classifiche sono ormai noti a tutti, mentre una prestazione di assoluto rilievo viene dal grande Remo Andreolli, ha realizzato il primato europeo della categoria MM75, volando questa mezza in 1 h 32’ 55, chapeau!
I numeri di questa edizione dicono 1317 classificati, qualche decina in meno rispetto al 2011, io penso che sia un ottimo risultato, se consideriamo ciò che un pazzesco calendario podistico proponeva come concomitanze per il 18 Marzo ( ma anche il resto dell’anno non scherza affatto).
La valutazione di questa gara continua ad essere molto positiva, del resto è entrata definitivamente nel cuore e nelle scelte dei podisti di tutti i livelli. Detto della qualità dell’evento agonistico, tutto il resto gira come deve, prima e dopo, incluso un ristoro che più vario e generoso non si può.
Solo una cosa suggerirei agli organizzatori di considerare, il controllo chip a metà gara; si tratterebbe di prevenire il deprecabile fenomeno dei possibili tagli, certo che si potrebbe liquidare il tutto pensando a quanto miseri sono questi personaggi e che in fondo è un problema loro. Però aggiungo che si tratta di una gara nazionale e che il controllo darebbe ulteriore pregio, e regolarità, ad una competizione veramente bella.
Ultimo aggiornamento (Martedì 20 Marzo 2012 01:21)