Il ritorno della “2 Ponti” di Cesole di Marcaria “extended version” (24 km invece di 14) si è rivelata essere una gran bella sfida, ma in una settimana non sono riuscito a trovare il tempo per esprimere a parole le belle sensazioni vissute in gara al fianco di amici/atleti agguerriti quanto basta per rendere quella mezza-lunga davvero unica. I ricordi della 7^ edizione della “10 Miglia lupatotine” di S.Giovanni Lupatoto, disputata ieri, sono invece ovviamente ancora troppo caldi per non approfittarne. Dico subito che, se qualcuno aveva saltato la “2 Ponti”, ha perso davvero una Signora gara, ma se qualcuno ha saltato la “10 Miglia” ha commesso un grande errore: certamente alcuni dettagli negativi ci sono stati, perché risulta troppo facile urtare o cadere alla partenza (nel primo caso ci si può affidare ai gomiti, nel secondo servono proprio i Santi), è ugualmente facile rimanere imbottigliati nelle strette vie del primo tratto del percorso, i primi km non sono particolarmente entusiasmanti e gli ultimi sono un po' troppo nervosi, però è pure vero che non si viene alla “10 Miglia” per fare i turisti, ma per correre una gara entusiasmante, ed è impossibile non essere affascinati da questa competitiva che, mentre sulla carta parrebbe non essere in grado di poter gratificare in termini cronometrici, riesce per qualche strano motivo a risultare molto veloce e molto piacevole. Non ho gradito molto le sortite in strade nelle quali era presente un discreto traffico, ma lo stesso è stato davvero ben gestito dagli addetti dell'organizzazione. Mi devo comunque ricredere in merito alla presunta buona predisposizione degli automobilisti veneti nei confronti dei podisti: questa volta i “moccoli” si sentivano chiaramente, segno che non a tutti risulta facile considerare la domenica un giorno di serenità e distensione.

Il percorso è quanto di più classico si possa trovare da queste parti: un'incredibile varietà del tracciato interrotta solo dai lunghi tratti asfaltati e dall'argine sterrato di circa 5 km che, se da un lato rischia di rendere il tutto alquanto monotono, da un altro gratifica il partecipante se non altro per la sacrosanta regola de “anche l'occhio vuole la sua parte”. No, per una volta non parlavo delle podiste, ma del bel paesaggio e dell'Adige, che salvano dall'oblio di km troppo piatti, troppo sterrati e troppo uguali, sopratutto se li si corre con la sola compagnia della propria ombra. Il rientro in paese è stato purtroppo accompagnato da raffiche di vento molto insidiose, ma fa parte del gioco e la gran fatica non ha risparmiato nessuno.

Nel complesso la “10 Miglia lupatotine” è decisamente una gara imperdibile: dalle mie parti non entusiasma molto l'oltrepassare la misura standard dei 10 km, ma è ovvio che chi ragiona “al risparmio” non ha assolutamente idea di cosa si stia perdendo in termini di emozioni. Come sempre, un doveroso e caloroso “Complimenti!” ai laboriosi amici dell'Atletica Lupatotina.