A Zola Predosa da qualche anno si corre una campestre difficile da decifrare se non cerchi di capirla davvero. È inserita nelle prove del Bologna Cross, ma presenta alcune anomalie interessanti. Quest'anno, alla cena di presentazione del sabato, un pezzo della tavolata era occupato da gente come La Rosa, Obrist, Salami, Cugusi, Cominotto, Ceccarelli e altri mezzofondisti di gran razza. Se li guardi lì, capisci qualcosa. A fatica. Inizi a capire che questa gara è una scusa per ritrovarsi tra amici in attesa o nel recupero degli appuntamenti più impegnativi della stagione. Ascoltano gli aneddoti datati di Tiziano Favaron che, insieme ad Arturo Ginosa, è il motore della manifestazione. A tavola i ragazzi sbottano e ridono increduli ai racconti di Favaron, fisioterapista storico di Gelindo Bordin e a sua volta atleta di buon livello, fingono di conoscere nomi di atleti anni Settanta e Ottanta.

La Rosa è reduce da una buon inverno, fresco campione italiano di mezza alla Roma Ostia, si rilassa prima di riprendere la corsa per il minimo olimpico dei 5000metri, Obrist cerca una risalita difficile dopo un anno sfortunato alle prese con una microfrattura al bacino, lo si era visto nel cross corto di Correggio alla ricerca della condizione, gara in cui Salami era arrivato quarto. Dalla Liguria, in tarda serata, arriva anche il pulmino con atleti della Sant'Olcese e della Cambiaso Risso Running Team.

L'aspetto particolare è che nessuno di questi atleti gareggia a Zola per l'ingaggio e per premi in denaro. Ai primi di categoria va una bottiglia d'olio ligure prodotto dallo stesso Armando Sanna. Null'altro.

La mattinata di domenica 1 aprile a Parco Respighi è iniziata con le categorie M50-55 a darsi battaglia sui cinque chilometri di in percorso insidioso che dal lungofiume risale verso la collina, con il modenese Baraldini a regolare Cesareo e Giordani.

La gara riservata agli M40-45 è di livello inusuale per un Bologna Cross, è dominata dal ligure Valerio Brignone, fresco campione italiano di categoria che precede l'ultramaratoneta Andrea Bernabei che non teme certo la collina spaccagambe del Parco Respighi, e il modenese Calamai. Favaron tiene il punto e anche Gianni Bruzzi, un passato da 3'39 nei 1500 metri non è molto lontano.

Nella gara top la mattina si aggiunge al cast gente come Gariboldi, Concas, Montorio. Nel primo dei tre giri sono i ragazzi della Francesco Francia di Bologna (società organizzatrice della manifestazione), Montecalvo e Merighi, a sorprendere, è Salami il primo a chiudere il buco, si forma un gruppo di atleti che si alterna a mettere la faccia avanti, a metà dell'ultimo giro La Rosa e Obrist fanno valere la maggiore brillantezza e si involano appaiati verso il traguardo.

Nella gara femminile le gemelle La Barbera corrono spalla a spalla, si impongono sulla bresciana Ilaria Castiglione in una gara davvero dura visto che dal loro giro piccolo viene decurtata la zona più pianeggiante.

Le gare giovanili non tradiscono mai da queste parti, le partenze sono affollatissime, la speranza è quella di trattenere in vita manifestazioni e di non disperdere questi piccoli atleti, come Alessio Bonvento, marciatore, categoria Ragazzi, primatista regionale nei 2km di marcia, che si diletta di corsa per variare gli allenamenti.

Il Bologna Cross ha in questa tappa di Zola un veicolo di promozione importante, per una manifestazione ancora piuttosto sana nei numeri e nella qualità. Nelle sei prove dell'anno scorso hanno partecipato 2345 atleti di cui 1719 maschi e 626 donne, hanno partecipato 124 società nelle quattro categorie di cui 41 di provenienza extra provincia. Nella classifica finale non viene premiato l'atleta bensì le prime cinque società del settore giovanile (M/F) le prime cinque maschili e femminile dell'assoluto. Quest'anno il trend sembra in crescita, non è cosa da poco, visto che l'attività su strada a volte sembra asfaltare impietosamente l'attività di cross e pista.