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Tista Marchesi: Pasqua con i suoi!

Ultramarathon - Ultra - Marzo 2012

Non ha rispettato il vecchio proverbio: “Natale con i tuoi Pasqua con chi vuoi”. Tista è rimasto con i ”suoi”. Non solo si è fatto la scorta di baci ed abbracci, ma anche di uova al cioccolato e colombe, quelle che non volano. Si è trovato pentito, ma solo della seconda scorta, ha rimediato subito, a Pasquetta ha voluto toccare -con i piedi- gli ottantadue chilometri.

Domani, mercoledì, ultimo giorno in Val Brembana, giovedì si riparte sempre da Lovere.

“Una settimana tranquilla, - racconta Tista - le montagne che hanno accompagnato la mia infanzia mi hanno ridato la linfa necessaria per continuare con maggiore entusiasmo. Utili e indispensabili risultano gli incontri sul percorso, mi fanno sentire meno solo”.

Non scorrono molte ore che… “a Stabello di Zogno, chi vado ad incontrare? Proprio il vecchio Bepi Zanchi, abbiamo lavorato insieme per venti anni alla Unicalce, lui come minatore ed io come meccanico”. L'abbraccio è d'obbligo e lui, armato solo del suo pentolino, dalla sorpresa sa solo dire: “Tista, vieni nella mia stalla, vado a mungere la mia Rosina, un bicchiere del suo latte ti farà correre di più”. Tista, commosso, risponde: “Bepi, ringrazio te e la tua mucca, ma non posso fermarmi, lo berrò un'altra volta”.

Con passo incostante, si avvia alla sinistra orografica del Fiume Brembo lungo la ormai dismessa ex ferrovia trasformata in ciclovia che, sin dal lontano 1906, collegava Bergamo a Piazza Brembana. Causa impianti e mezzi obsoleti, purtroppo nel 1966 se ne decretava la fine. Proprio attraverso questa via, si giunge a Cornello di Tasso, che dista dalla capitale orobica una trentina di chilometri che sarà la meta più importante da raggiungere.

Le rotaie non ci sono più, quel treno è rimasto nei libri di storia, sono invece rimaste come testimoni irremovibili le gallerie. Sono gelide dentro, non amano essere percorse da nessuno, le loro pareti scalfite da picconate scomposte non invitano certo a fermarsi nemmeno per un attimo.

Quel Borgo.

Cornello di Tasso, uno dei più splendidi borghi italiani,diventato famoso per la famiglia dei Tasso, che durante il XV-XVI secolo riuscì ad ottenere la prima gestione delle Poste in Italia e in tutte le contrade d'Europa, compreso l'impero degli Asburgo. Gli esponenti di questa famiglia diventarono corrieri nella repubblica di Venezia e persino al servizio dei Papi di Roma. Sito sulla via Mercatarum, antica via utilizzata per il traffico dei mercanti. Arrivare al Borgo dalla ripidissima mulattiera non è agevole, ma Tista non vuole rinunciare, questa visita s’ha da fare.

Non era aperto il museo, di questo si è rammaricata una abitante di questo Borgo, la signora Piera Galizzi, che ci ha ospitato nella sua cantina. “Proprio durante le festività dovevano chiudere? I turisti rimangono inebetiti come degli allocchi, vorrebbero entrare per conoscere la storia del posto, ma gli amministratori hanno deciso che quella porta deve rimanere chiusa”. borbotta la signora, mentre di fretta corre via.

Sulla via del ritorno, un ciclista lanciato a tutta velocità appena ci scorge arresta bruscamente il suo potente mezzo, toglie gli occhiali e scopre la sua carta di identità: Davide Milesi, campione Italiano di corsa con ciaspole, con una partecipazione alla maratona delle passate Olimpiadi di Atlanta. Una strada, un incontro di due campioni che si conoscono da anni, poche parole, un duplice sorriso per lasciarsi senza emozionarsi.

Prima di ripartire, si apparta un attimo, anche lui vuole la sua intimità, gli succede spesso durante la giornata, sicuramente colpevole è il freddo. Tista in fondo non è dispiaciuto, al contrario, approfitta per riposarsi un po'.

Anche stamattina, ennesimo collegamento al cellulare in diretta con Radio Alta, succede sempre dalle 9 alle 9,30, arrivano molti sms dicono, vogliono sapere come va. Se a volte il telefono può scocciare, oggi diventa un buon tramite per inviare gli auguri al figlio Roby, sono solo quarantasei, ma fatti per strada assumono un valore molto importante. Il tempo di una “incensata” e subito ritorna il Marchesi di sempre.

Ci tiene molto a far sapere che dopo quaranta giorni è la prima volta che fa uso di un integratore.”Sai, - dice - non vorrei che l'uso abitudinario di queste sostanze che tra l'altro sono consigliate, possa provocarmi qualche disturbo”.

La sua momentanea riflessione è interrotta da uno squillo: un piatto di spaghetti alla carbonara è quasi pronto, una voce dice di accelerare. Lui obbediente esegue l'ordine, anche se l'ultimo tratto presenta una salita del 12 per cento, un chilometro, non è più la forza di volontà che gli imprime la carica, in realtà sono quegli spaghetti che la moglie ha preparato, il vero obiettivo.

Rinuncia a tutto, ma non ai suoi piedi.

Tista non aspetta la Santa Pasqua per farsi lavare i piedi come ha fatto Gesù con i suoi discepoli. Lui lo fa tutti i giorni quando rientra e lo fa naturalmente a modo suo.

Li immerge in una bacinella di acqua fredda, poi in acqua calda e termina sempre con l'ammollo in acqua fredda. “Solo così riesco a mitigare la loro stanchezza, mi sento veramente rinascere. Nel frattempo per dieci minuti due borse del ghiaccio le appoggio sulle ginocchia, un vero relax al naturale”.

Precisa, inoltre: “Sperimento su me stesso queste semplici operazioni e i risultati sono da vedere. Purtroppo il mio tempo è scaduto, devo andare in doccia, una doccia particolare che descriverò la prossima volta nel dettaglio, vi garantisco che fa rinascere un morto. Gli ultimi secondi li vorrei dedicare al fisioterapista loverese, Davide Gaioni che mi assiste e alla società cui appartengo, i Runners Bergamo, per la sua vicinanza".

 

Racconto n.6 - Battista Marchesi: 19.100 km no stop per nove mesi.

Ultimo aggiornamento (Giovedì 12 Aprile 2012 10:42)

 
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