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Battista Marchesi lascia Rovere per Capo Nord

Ultramarathon - Ultra - Marzo 2012

Ha abbandonato Lovere dopo il recente rientro dalla Val Brembana. Preparate le valigie, Tista è ripartito per Capo Nord; non ha preso l'aereo, ci sta arrivando a piedi come nel 2005. Arriverà dopo 51 giorni rispetto ai 59 scorsi, fra una settimana ripeterà l'exploit dopo aver percorso 4028 km. Non è certamente una “puffata”, lui non si è dimenticato del passato: “Arriverò in quel freddo paese e questa volta quelle fastidiose zanzare non riusciranno a pungere la mia fantasia”.

Oggi, intanto, si scrolla di dosso i due giorni trascorsi sotto la pioggia correndo sotto un bel sole verso Esine. Non è un lamento, è solo una considerazione: “Se piove, prima o poi deve smettere”, questa è la sua filosofia, una buona suggestione per dimenticare i disagi che deve sopportare, quando è bagnato fradicio non gli è possibile fermarsi, si buscherebbe una polmonite per il freddo e allora...lui continua.

Non teme l'acqua, “sono i fulmini che sono pericolosi,” afferma con sicurezza Tista,”ho vissuto una brutta esperienza sul Monte Aga a 2700 metri circa 10 anni fa, allorquando un fulmine, non sapendo dove andare, decise di abbattersi vicino al mio braccio lasciando un ricordo che non scorderò mai. Preferisco la neve, come la bufera in cui mi sono imbattuto l'altro giorno a Berbenno bergamasco, mentre a 800 metri cercavo una via di fuga per allontanarmi dalla zona”.

Questa mattina un incontro casuale con un ciclista di Darfo, Valerio Basso: “Devo andare a Monza per lavoro, però qualche minuto ti voglio accompagnare”, rivolgendosi al Marchesi, “almeno comincerò bene la giornata”.

Dopo dieci minuti una sosta per “manutenzione”. Succede anche alle macchine di bucare, lui non sente le buche, sente però i sassi.

Un sassolino birichino si è infilato nella sua scarpa, un attimo per toglierlo e ne approfitta per cambiare la soletta, “almeno”, dice, “modifico la camminata e cerco sempre di far rullare i piedi lavorando sui talloni e non sulle punte per non affaticare le ginocchia.

Un vero paradiso del piede sono le mie scarpe speciali senza stringhe, ma con i lacci a blocco rapido molto comodo e sicuro. Pensate, mi sono state garantite per 2500 km, io però cerco di non affaticarle troppo, ogni giorno alterno le cinque in mia dotazione. Non si fermano davanti a niente, nemmeno quando sono costretto a passare in mezzo a quel gregge di pecore custodite da quei cani che digrignando i denti ci invitano a sgommare alla svelta”.

Per fortuna la vicinanza della “nuovissima passerella" in località Rogno, ci permette l'attraversamento del fiume Oglio senza particolari problemi.

Questa passerella, ci ricorda Tista, è stata costruita dal padre di un giovane ciclista Davide Fardelli, deceduto in Liguria alcuni anni fa durante una escursione e proprio il campione Felice Gimondi, grande amico di Marchesi, ogni anno organizza una corsa in questa zona per ricordare quel ragazzo scomparso.

Il momento di riflessione non fa dimenticare che è l'ora di rientrare e sarà un caso che un giovane avvocato, Giovan Battista Flaccadori, sci alpinista e prossimo maratoneta, abbia corso per alcuni chilometri col nostro Tista? Chissà, almeno lui lo potrà difendere.

E per finire la giornata una bella doccia e via, prima come spiegato nel racconto precedente di una accurata attenzione a piedi e ginocchia. Sarà una doccia speciale, sperimentata in prima persona.

“Caro Tista, non hai scoperto l'acqua calda, son capaci tutti di darsi una sciacquata”.

“Certo, hai ragione, ma io ho scoperto anche l'acqua fredda.”

“Va bene, gira sta manopola e...vai con l'acqua tu che sei esperto in acquazzoni!”

Primo: “Dirigere il getto di acqua fredda sull'addome e sulle gambe escluso la testa e schiena”.

Secondo: “Dirigere il getto di acqua calda su tutto il corpo”.

Terminare l'operazione col sistema di acqua fredda.

Battista Marchesi precisa: “Non mi invento niente, seguo solo i consigli di Davide Gaioni, il mio fisioterapista”.

“Adesso scusate vado a riposare, al mattino mi alzo sempre presto, prima che il gallo cominci a cantare, ma prima volevo avvisare gli amici che domenica 22 aprile alle ore 11,45 mi troverò nella piazza di arrivo a Lovere della corsa ”Sarnico Lovere” per una toccata e fuga, salutando gli amici di squadra della Runners Bergamo e chi ci sarà.”

Ultimo aggiornamento (Venerdì 20 Aprile 2012 08:57)

 
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