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San Pancrazio S.no (BR) - 12^ SanPancrazioincorsa

Puglia - Primapagina

San_Pancrazio_S_no_SanPancrazioincorsa_2012Intervistato appena giunto al traguardo dal solerte e capace Michele Cuoco, speaker della manifestazione, ho risposto con tre parole, come in quel famoso motivetto di alcuni anni orsono: “Gran bella gara!”. E, a distanza di due giorni, lontano dall’enfasi adrenalinica e dopo attenta riflessione, confermo la mia prima impressione. Alcuni piccole disfunzioni che andrò a descrivere nella mia cronaca non sono, infatti, imputabili agli organizzatori, la locale Gymnasium, se non in minimissima parte.

Al mio arrivo a San Pancrazio Salentino, in Piazza Umberto, sede di raduno e premiazioni finali, è già montato l’ampio palco; evidentissime indicazioni indirizzano al punto di distribuzione pettorali che avviene con ordine e rapidità. In piazza, sul lato sinistro della Chiesa, i locali dove si effettua la distribuzione del premio di partecipazione, consistente oggi in una raffinata maglia tecnica. Purtroppo, le misure sono leggermente abbondanti e già la “m” è larga rispetto agli esili corpi dei corridori. Fortunato chi ha beccato la small!

Ricca la zona bagni, con la struttura fissa riservata alle signore e quattro bagni chimici a favore degli uomini; per gli amanti della natura, il riscaldamento può condurre nelle vicine campagne.

Quarta tappa del Corripuglia, la SanPancrazioinCorsa coglie quest’anno il record di iscritti con 1514 partecipanti; nulla la rappresentanza foggiana, scarsa quella barese, rilevante quella della BAT, altissima quella brindisina e tarantina, notevole quella leccese, a dimostrazione che la distanza geografica è un elemento troppo importante in questo periodo di crisi… Forse l’idea di più Trofei Provinciali, con finali regionali, comincia ad essere una soluzione validissima.

Cominciano le operazioni di riscaldamento, San Pancrazio si sveglia oggi con le voci dei podisti che invadono strade e stradine suscitando la curiosità della popolazione locale, sempre gentile e disponibile. Man mano ci si avvicina sempre più al punto di partenza, ottimamente presieduto dai giudici, ben delimitato da grate e transenne posizionate dagli organizzatori. Sulla sede stradale, il rilevatore chip, per prendere partenza ed arrivo (peccato manchi una postazione a sorpresa sul percorso!). La prima partenza, quella delle 9.30, è riservata alle signore: difficile far comprendere ai maschietti che devono farsi da parte, quelli dell’ultimo istante sono invitati a mettersi al lato. Frattanto, stupendi fuochi d’artificio colorano il cielo di San Pancrazio; tutti i volti dei podisti si alzano ad osservare questo spettacolo. Comincia il minuto di raccoglimento: non riesco a sentire a chi sia dedicato, mi piace pensare sia per Vito Macchia, il grande tecnico di Acquaviva deceduto venerdì, e ancora per Piermario Morosini, due uomini di sport. Finalmente il secondo sparo, le donne partono di buona lena e ben presto si allontanano. E’ il turno degli uomini, per osservare la partenza femminile mi ritrovo in prima fila e, onestamente, chiedo di indietreggiare. La mia richiesta è accolta positivamente, se tutti i “lenti” facessero come me, le partenze sarebbero senz’altro più veloci e meno rischiose. Mi fermo a metà plotone, più o meno, alla posizione che occuperò a fine gara. Quando anche l’ultima donna ha raggiunto e superato il 1° chilometro, parte il colpo di pistola che libera le nostre gambe sulle strade di San Pancrazio. Partenza molto veloce, tutti sembrano volare, nonostante l’aria sia calda… Si supera e si è superati, si saluta e si è salutati, è questa la vita nelle retrovie, dove si lotta per sentirsi vivi, per stare bene e togliere qualcosa al crono dell’anno prima. Il percorso di questa gara è sostanzialmente pianeggiante e veloce, solo un cavalcavia rompe il ritmo intorno al km 8,500, per il resto è ottimo per chi è veloce.

Il ristoro previsto al km 4,5 lascia a secco tantissimi atleti, tra l’imbarazzo degli addetti; per fortuna nel tipico passaggio nella Cantina Sociale, intorno al km 6,100, c’è acqua in abbondanza, anche se tanti avrebbero gradito un bicchiere… di vino. Il successivo ristoro, posto al km 8,200, è evitato dai più, essendo ormai vicino il traguardo (10,400 km la lunghezza del tracciato).

Per il sottoscritto gara in progressione, a lungo in compagnia del carissimo Tommaso Valente, perso purtroppo al ristoro nella Cantina, e conclusa in 769^ posizione in 49:56.

Problemi fisici e il caldo, influiscono pesantemente sulle classifiche finali. Il gran favorito della vigilia, Alessandro Belotti (Podistica Palagiano), causa il perdurante dolore alla coscia, alza ben presto bandiera bianca e conclude in 24^ posizione per onor di firma. E così Cosimo Damiano Albanese (Marathon Massafra), figlio d’arte, coglie il secondo successo della sua carriera, dopo quella a Castellana Grotte nel settembre scorso, imponendosi in 34:08 a precedere il compagno di squadra e zio, Cosimo Montemurro, uno dei mostri sacri del podismo pugliese, secondo in 34:41. Terza posizione per Giuseppe Piccirillo (Tre Casali San Cesario) in 35:09, protagonista di un’ottima stagione. Il “sempre presente” Sabino Gadaleta (Pedone Riccardi Bisceglie) è quarto in 35:18, seguito dal valente Claudio Palmisano (Don Milani Mottola), quinto in 35:25, e dal valoroso duo, con arrivo congiunto, formato da Rocco Ancora (Atalas S.Vito Normanni) e Vito Graziosi (Bitonto Runners), in 35:40. Ottava posizione per il simpaticissimo Cristian Bergamo (Cus Lecce) in 35:49, a precedere Michele Cassano (Pedone Riccardi Bisceglie), nono in 36:03, e Giuseppe Grassi (Oriabike), decimo in 36:05.

Proprio il suddetto Grassi è preceduto sul traguardo dalla prima donna, partita come detto (come tutte le rappresentanti del gentil sesso) con un vantaggio di circa 6 minuti sugli uomini. A tagliare per prima il traguardo l’esperta Emma Delfine (Nadir Putignano) che chiude in 41:14, approfittando dell’inattesa crisi di Marisa Russo (Podistica Massafra), a lungo solitaria in testa, ma poi retrocessa nel finale fino alla terza posizione in 41:23. Conquista il secondo gradino del podio la coriacea Maddalena Carrino (Faggiano), in 41:23; quarta la rientrante Valentina Marzano (Atletica Salentina Lecce ) in 42:33. Quinta posizione per la stakanovista Maria Antonia Lisi (Bitonto Runners) in 43:31 su Daniela Hajnal (Alba 13 Taurisano), finalmente in ripresa, sesta in 43:39. Settima è Mara Lavarra (Amatori Putignano) in 45:12 che precede Alessandra De Luca (Latiano), ottava in 45:29, Maria Gargiulo (Cus Lecce), nona in 45:29, e Marianna Lasala (Barletta Sportiva), decima in 45:45.

1372 (155 donne) i finisher, con speciale maglia nera per Giuseppe Mirizzi (Amatori Putignano) in 1:18:52 e Donatella Ruggieri (Carosino) in 1:20:17.

Ottimo davvero il lavoro di Michele Cuoco, speaker volante e presente sull’arrivo ad intervistare e citare i finisher, a far sentire tutti importanti, dal primo all’ultimo.

All’arrivo sollecita distribuzione di una sacchetto-ristoro contenente acqua, frutta e yogurt o succo: peccato che gli organizzatori non abbiano previsto alcuna spunta per la consegna e alcuni “podisti-arraffoni” si distinguono per ritirare più sacchetti, col conseguente risultato che gli ultimi restano senza… Da rimproverare gli organizzatori per averci considerati civili e rispettosi dei nostri colleghi; per noi partecipanti (includo tutti) l’ennesimo comportamento vergognoso!

L’esibizione di ballerine di alcune scuole di danza locali allietano l’attesa delle classifiche; nel mio caso posso dedicarmi a salutare e a dialogare con tanti amici. Frattanto, tornato il locale Sindaco, il dotto Salvatore Ripa, si può cominciare con le premiazioni , anche se spicca l’assenza del Presidente provinciale Fidal, prof. Carmelo Labrini, di solito sempre presente; non rappresentato, altresì, sul palco il Consiglio regionale della stessa Fidal.

Si comincia con i vincitori, Albanese e Delfine, giustamente compensati con un mega bottiglione di vino, trofeo e bicicletta. E’ il turno delle categorie, si avanza spediti fino alla 50 maschile e femminile, poi cominciano i problemi perché mancato le classifiche. Anche oggi sembra non funzionare l’abbinata Giudici-chip: come a Putignano, e più di Putignano, le premiazioni si arrestano, per alcune si ricorre al fai da te (classifiche ricostruite dagli stessi atleti per alcune categorie), per altre, come quelle di società, si rimanda alle prossime puntate… pardon, alle successive manifestazioni per premiare i team meritevoli (nell’ordine: Amatori Putignano, Pod. Faggiano, Latiano, Taranto Sportiva e Club 87 Castellaneta al maschile; Pod. Faggiano, Athletic Team Palagiano e Gymnasium San Pancrazio al femminile).

Da sottolineare che, correttamente, la Gymanasium San Pancrazio, non ha consegnato premi agli atleti -meritevoli - assenti, riservandosi di consegnarli successivamente e, al contempo, ha istituito una classifica di società per merito, le cui graduatorie saranno successivamente pubblicate con conseguente consegna di premi.

La foto di gruppo dei membri della Gymnasium conclude ufficialmente la manifestazione, rimandando tutti alla 14^ edizione.

Giudizio finale: gara che conferma la favorevole tradizione, confermandosi una delle migliori del panorama pugliese. Come sopra evidenziato i piccoli nei non sono imputabili alla società organizzatrice: chi ha giudizio, potrà comprendere e valutare….

Ultimo aggiornamento (Martedì 24 Aprile 2012 20:53)

 
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