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Salerno - 18^ Strasalerno Half Marathon (Camp. Nazionale Master)

Campania - Primapagina

Salerno_Strasalerno_Half_Marathon_2012Decido solo all’ultimo istante la mia partecipazione alla 18^ Strasalerno Half Marathon, quest’anno valida come prova unica di Campionato individuale e a squadre master di mezza maratona. Rientro per un pelino nell’ultima tranche d’iscrizioni, quella a 22 euro (per la prima scadenza la tassa era di 15, la seconda di 18). Addirittura chi ha voluto iscriversi successivamente, ha dovuto pagare una penale di 20 euro da aggiungersi alla suddetta ultima quota. Davvero comincio a pensare che qualcuno abbia preso gli atleti master per “paperoni”, per vacche da mungere. Prima o poi la corda si spezzerà…

Per una trasferta comoda e ben organizzata mi affido alla “Vivi e Sorridi” di Vito Viterbo, l’agenzia barese di un runner per i runner. E al termine lo benedirò per la valida ed economica gestione del viaggio! A proposito, segnalo l’ulteriore balzello italiano per chi corre e/o viaggia: 3 euro la tassa di soggiorno a Salerno, oramai si paga anche l’aria che respiriamo.

Arrivati a Salerno, sulla splendido Lungomare, ci rechiamo al Pattinodromo comunale per il ritiro dei pettorali e pacchi gara. Molto modesta la location: presso una gazebo avviene la confusionaria distribuzione che genera polemiche, sull’ordine di arrivo, tra gli atleti che ritirano. Piuttosto infastiditi anche i relativi addetti, che però permettono di scegliere la taglia della maglia tecnica,, salvo scoprire che le più piccole sono già esaurite. Il resto del pacco è una sacca in nylon e un laccio portachiavi che si rompe all’istante nelle mani di mio figlio. Profonda delusione, poi, nello scoprire che non vi è il tradizionale expo, non c’è neanche uno stand di prodotti tecnici…

Tantissimi gli atleti presenti, straripante la presenza dei pugliesi, sembra quasi di essere al Corripuglia!

La mattina seguente è già tempo di gara. La zona predisposta al parcheggio è insufficiente, i vigili urbani fanno un grandissimo lavoro nello smistare i mezzi, con grande maestria riescono quasi a soddisfare tutti.

Passo, passo ci avviciniamo al punto di partenza, gli organizzatori provvedono a montare le reti metalliche che fungeranno da gabbie: gli atleti partiranno divisi per categorie di età, uniti uomini e donne, con precedenza alle categorie più giovani. Conto cinque bagni chimici in zona, un po’ pochini rispetto al numero di partenti, per fortuna molti alloggiano nel centralissimo hotel, e non ne hanno bisogno.

La giornata è caldissima, si può ben dire che è arrivata la bella stagione, e molto intelligentemente, la partenza è prevista per le ore 10.00. Per i meno veloci, solitamente i più anziani, correre a mezzogiorno sarà davvero salutare! Mi chiedo se qualcuno, lassù, esamini i regolamenti, mi chiedo il perché di questa partenza in orario tardo e la mia memoria non ne ricorda altre, soprattutto in occasione di campionati italiani.

Dalle 9.20 è possibile accedere nelle gabbie di appartenenza per categoria: allegato al pettorale, vi era un adesivo che certificava la propria categoria, gli addetti dovrebbero controllare e smistare. Dovrebbero, perché nelle categorie dei più giovani non è difficile scorgere delle criniere bianche, notare volti che di giovanile hanno poco. Ancora una volta gli atleti si distinguono per la scarsa sportività, l’organizzazione per non far rispettare le regole.

Quando mancano pochi minuti alla partenza, sono tagliati i nastri divisori, il plotone diventa un corpo unico e si parte. Il bip del chip, in Piazza Concordia, segnala il passaggio sul punti di partenza e… buona fortuna!

Il percorso si divide in due giri identici, è completamente pianeggiante (solo una irrilevante salitella circa al 17° km), diviso tra il percorrere il lungomare e la centrale via parallela. Il vero nemico è il caldo, un caldo fra l’altro arrivato troppo presto e che miete vittime, saranno in tanti a fermarsi e saranno in tanti a ricorrere alle cure dei paramedici.

Considerevole il numero di spettatori presenti al bordo strada: se si escludono i soliti applausi ai primi, gli altri corrono nella totale indifferenza, anzi sono i corridori a stimolare il pubblico. Notevole, anche qui, il lavoro dei Vigili Urbani nel bloccare i mezzi, anche se sul finire del secondo giro, diverse auto hanno arbitrariamente invaso la sede stradale. Fastidiosa, poi, l’ingente presenza di ciclisti, qualcuno anche a pericolosa velocità. Presenti, da regolamento, i ristori ogni 5 chilometri alternati a spugnaggi dal 7.5° km: purtroppo, però, il ristoro del 15° km aveva finito le bottigliette e si ricorreva ai soliti e scomodi bicchieri, il successivo spugnaggio aveva finito le spugne, e gli addetti riciclavano quelle buttate per terra dagli altri atleti (qualche spettatore mi ha riferito che la medesima cosa è avvenuta anche in altri punti di spugnaggio). In una gara calda e cominciata alle 10,00 non si può lasciare gli ultimi a secco!

Curato il servizio chip, con due controlli a giro, da aggiungere a quello posto sul punto di partenza/arrivo. Ottimo il lavoro dei pacer, del gruppo del grande Ignazio Antonacci.

Finalmente l’arrivo, la saggia e calda voce dell’ottimo speaker Marco Cascone a confermarci che la gara è finita. Usciti dalle griglie d’arrivo, comincia la ressa per il ritiro della borsa ristoro contenente anche la medaglia: oltre a questa deprimente consegna del premio che andrebbe sempre posto al collo degli arrivati, è disumano aggiungere questa ulteriore fatica a chi ha corso 21 km sotto il sole. Creando più punti di distribuzione, la consegna sarebbe avvenuta in maniera fluida. Più organizzata mi è sembrata la consegna delle borse personali, anche perché erano poche; non ho usufruito della docce e pertanto non posso giudicare.

1850 i finisher, 1611 uomini e 239 donne, con vittoria assoluta per il marocchino Ridha Ben Lazhar Chihaoui (Cambiaso Risso Genova), fuori dal campionato master, che s’impone in 1:06:19, sul bitontino Pasquale Rutigliano (Stato Maggiore Esercito Dar), secondo in 1:07:37, anch’egli fuori dal campionato, e su Maurizio Leone (Cosenza K42), primo master e primo mm35 in 1:09:20. Quarto posto per il primo campano, Antonello Landi (Isaura Valle dell’Irno) in 1:10:39, a precedere Valerio Brignone (Cambiaso Risso Genova), quinto in 1:10:48, e Antonello Barretta (Isaura), sesto in 1:11:34. Settimo è il caro Rino Bonvino (Nuova Atletica Giovinazzo) in 1:11:49, su Andrea Lucchetti (Avis Perugia), ottavo in 1:11:55, Michele Bruzzone (Cambiaso Risso), nono in 1:12:01, e l’amicone Luigi Zullo (Maxicar Civitanova), decimo in 1:12:07. Al femminile, il successo arride a Annamaria Vanacore (Atletica Scafati) in 1:23:12 che precede Sonia Marongiu (Gs Valsugana Trentino), seconda in 1:23:37, e Roberta Boggiatto (Running Club Futura), terza in 1:23:50. Quarta posizione per Tatiana Betta (Gioadventures G.A.M.E.) in 1:24:17 seguita dalla cara Marisa Russo (Pod. Massafra), quinta in 1:24:37, e da Gaetana Scionti (StileLibero), sesta in 1:25:27. Settima è Silvia Savorana (A85 Faenza) in 1:26:06 su Emma Delfine (Nadir Putignano), ottava in 1:26:48, Nella Zofrea (Hbby Marathon Catanzaro), nona in 1:26:49, e Noemy Gizzi (A85 Faenza), decima in 1:26:57.

Da segnalare anche la migliore prestazione italiana mf70 per Teresa Di Carlo (GP Amatori Teramo) in 1:52:50 che ha migliorato l'1:55:59 realizzato da Grazia Caruso nel 2007 a Pergusa.

Nella classifica per società, successo, tra gli uomini, per la Cambiaso Risso Running Team Genova (328 punti) su Podistica Valtenna (266) e Atletica Isaura Valle dell'Irno (237). Al femminile, si afferma l'Atletica 85 Faenza (337 punti) su Runners Chieti (178) e Atletica Avis Perugia (244).

Non eccessiva l’attesa per le premiazioni che si svolgono spedite e senza intoppi se non per la categoria MF55 quando la faentina Chiara Boschini ha pubblicamente accusato la vincitrice la friulana Danila Moras di essere partita non dalla sua gabbia, ma da quella delle MF35 traendone un chiaro vantaggio. La cerimonia si è comunque ottimamente conclusa, rimandando l’appuntamento al prossimo anno.

Onestamente, l’organizzazione non mi è sembrata da Campionato Italiano. Tanti punti da migliorare e, che a detta dei locali, si riverificano ogni anno. E allora il mio invito è per la Federazione a vagliare meglio nell’assegnazione dei Campionati nazionali e ad esaminare con attenzione i regolamenti, onde evitare altre pericolose pazzie come la partenza alle 10.00 sotto il sole.

I Campioni Italiani Master 2012 di Mezza Maratona

Uomini

MM35: Maurizio Leone (Cosenza K42) 1h09:20

MM40: Antonello Barretta (Atl. Isaura Valle dell'Irno) 1h11:33

MM45: Valerio Brignone (Cambiaso Risso Running Team GE) 1h10:47

MM50: Felice Tucci (Atl. Casone Noceto) 1h13:40

MM55: Michele Gallo (Pod. Valtenna) 1h19:08

MM60: Sergio Lovanio (Cambiaso Risso Running Team GE) 1h24:29

MM65: Nazario Cruciano (Pod. Sannicardo) 1h30:25

MM70: Vittorio De Donato (GP Amatori Teramo) 1h35:36

MM75: Pasquale Palumbo (Trani Marathon) 1h50:42

MM80: Domenico Memoria (FART Sport) 1h58:19

Donne

MF35: Sonia Marongiu (GS Valsugana Trentino) 1h23:36

MF40: Annamaria Vanacore (Atl. Scafati) 1h23:11

MF45: Roberta Boggiatto (Running Club Futura) 1h23:49

MF50: Alba Vitale (Atl. Isaura Valle dell'Irno) 1h33:18

MF55: Danila Moras (Brugnera Friulintagli) 1h33:35

MF60: Gilda Genova (Pol. Molise Campobasso) 1h41:26

MF65: Giovanna Mondini (Marathon Cremona) 1h51:05

MF70: Teresa Di Carlo (GP Amatori Teramo) 1h52:50 (MPI)

MF75: Maria Elena Bracale (Nuova Atl. Dal Friuli) 2h11:29

SERVIZIO FOTOGRAFICO

Ultimo aggiornamento (Mercoledì 02 Maggio 2012 11:51)

 
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