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Galliate(NO) - 1^ Ecomaratona parco del Ticino

Liguria - Primapagina

Il relax è palpabile, niente tensione al bel castello Visconteo che ci accoglie. Ho il certificato medico sportivo, non piu’ ormai l’iscrizione alla FIDAL, che risale a qualche anno fa, rinnovata annualmente prima che mi trasferissi per lunghi periodi all’estero. Ho solo l’originale del certificato medico, ma che ovviamente non vorrei consegnare. Si sa mai di qualche altra bella competizione in Italia (in Belgio, dove ancora vivo per lunghi periodi,  non devi mai presentare niente, anche se non sono proprio sicuro che sia una bella cosa) .

Faccio un giro nella bella piazza Cavour di fronte al castello, tento un approccio con i vigili che si fanno in quattro per la mia richiesta di fotocopia del documento, ma, dati i tempi molto ristretti, mi pare altamente
improbabile di riuscire ad averla in tempo e quindi ad iscrivermi in regola per l’eco-maratonina di 20Km. Entro nel bar della piazza, ma il gestore alza le mani in segno di resa. Chiedo al responsabile dell’organizzazione e fortunatamente mi indirizza alla segreteria della maratona, dove dovrebbero avere un apparecchio fotografico previsto allo scopo. Dopo essermi tranquillamente iscritto, mi sono detto: bene, finalmente qui c’è qualcuno che si mette nei panni.... Una foto al documento e il problema è risolto. Il rischio non era quello di non correre, conoscendomi l’avrei fatto comunque, certo anche da “portoghese”, ma non senza qualche senso di colpa nei confronti di chi aveva sicuramente tanto lavorato per quest’evento, che, da quello che ho sentito aveva creato in piu’ qualche attrito con le istituzioni sportive ufficiali. Io, che ai battesimi ci tengo tantissimo, non avevo proprio voluto perdermi questa prima eco-maratona del Ticino. Mi legano a questa terra in primis l’azzurro del Ticino, i suoi tanti canali, le verdi campagne, le risaie e tutto quanto e ad essi collegato, nonchè la bella chiesa del Varellino con le vibranti composizioni statuarie del grande Gaudenzio Ferrari.

Il percorso ha piu’ che confermato le aspettative. Ho ritrovato tutto. Da molto non correvo con tanto verde e con tanta acqua che scorre pacifica ai lati del sentiero. Certo, qualche rallentamento dovuto alle pozzanghere  c’è stato e  mi posso ben immaginare i lamenti dei podisti (quelli che non prendono mai fiato) che hanno dovuto rallentare fino a fermarsi per qualche tratto. Io invece ne ho approfittato sia per parlare con il Preatoni della San Marco che tentava la maratona, che per abbassare sensibilmente il battito cardiaco non ancora ben stabilizzato dopo la partenza. Forse non si è ancora ben capito che quando si parla di eco-maratona forse si intende privilegiare il rapporto con la natura,non certo con il cronometro.

Durante la corsa un podista, piu’ o meno della mia, età mi  affianca e indicando l’orologio al polso bonfonchia qualche cosa che non riesco ad afferrare completamente. Guardo l’orologio, e, pur sotto stress respiratorio e senza occhiali riesco a dirgli che sono le 10.20. - Grazie tante, mi risponde seccato-, questo lo sapevo anch’io- sorpassandomi in curva con un po’di strafottenza e scrollando la testa. Solo dopo qualche passo realizzo che forse mi aveva chiesto a quale velocità stessi correndo. Certo, non avevo capito subito la richiesta. Del resto non portando al polso da anni alcun  cronometro non avrei potuto comunque essergli utile. Ma forse anche a lui era sfuggita qualche cosa. L’anima di questa corsa.

Bravi ragazzi, all’anno prossimo

 

Ultimo aggiornamento (Lunedì 07 Maggio 2012 13:02)

 
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