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Impresa di Vincenzo Tarascio in Austria

Liguria - Primapagina

Lui ci ha abituato alle imprese sorprendenti, ed eccolo firmare di nuovo una prova titanica: fra sabato e domenica scorsi il sociologo genovese Vincenzo Tarascio, 53 anni, è giunto secondo nella 48 ore di Gols, in Austria, chiudendo con la bella cifra di 316,457 chilometri. Impresa da guinness dei primati: come andare da Genova a Roma. “La gara si è svolta in un ambiente bellissimo, durante una sorta di festa paesana. Gols, a cinquanta chilometri da Vienna, è conosciuto come il paese dei vini. Si trova vicino al confine con l’Ungheria. Alla partenza sono giunti tutti i bambini del paese a fare il tifo per noi”. Un circuito su una pista ciclabile. Si parte per una sorta di viaggio alla scoperta di se stessi, un’avventura umana dove l’avversario può essere il tempo atmosferico, oltre che quello scandito dal cronometro: “Siamo partiti con temperatura rigida, poi di notte faceva caldo. Sono riuscito a alimentarmi bene. I ristori erano abbondanti e numerosi”. Parte molto forte l’idolo locale, l’austriaco Franz Sack. Il mezzofondista della Sanremo Runners a un certo punto è quinto: “Bisogna avere una certa tranquillità d’animo. Adesso me la dà Chiara, la mia ragazza: mi segue, cura dettagli che sono importantissimi. Anni fa mi ero fermato per un certo periodo di tempo. Accusavo disturbi gastrici”. La carriera da ultramaratoneta di Tarascio è iniziata nel 1992 con la cento chilometri del Passatore. Poi sono giunte imprese incredibili come la 48 ore di Brno (Repubblica Ceca), la otto giorni del Principato di Monaco. Se correre a lungo allunga la vita, Vincenzo vuole diventare immortale?: “Mi sento più padrone delle mie sensazioni. Ho fatto due soste per sonno: ho dormito un’ora alla sedicesima ora di corsa, e due ore alla quarantunesima. Negli ultimi chilometri volavo…”. Ma cos’è tutto questo: una rivolta personale contro il sedentarismo diffuso, una sorta di “correre per dimostrare”? Nulla di tutto questo: in lui ci sono tanta pacatezza e tranquillità nel sobbarcarsi fatiche terribili: “Qualcuno mi teneva informato sulla partita in contemporanea della Sampdoria. Beh, ero sicuro che avremmo raggiunto i play off…A parte tutto, lassù, nel centro dell’Europa, hanno una cultura dello sport e del territorio magnifiche. Mi hanno ringraziato della partecipazione. Mi ha premiato il sindaco. Posso dire che il secondo posto è stato quasi un miracolo per uno come me, che si allena solo tre volte alla settimana”. E vai, vai ancora, Vincenzo!.

                

 
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